Futures: gas naturale in rialzo grazie alle rigide temperature

I futures collegati al gas naturale e scambiati a New York sono aumentati fino al loro picco più alto delle ultime tre settimane: gran parte del merito per questa performance positiva si deve senza dubbio alle ultime previsioni metereologiche, le quali hanno messo in luce temperature al di sotto della media e, di conseguenza, un maggior consumo di carburante. Il +4,2% fatto registrare dalla commodity in questione ha colto al balzo le ultime statistiche rese note dall’Mda Weather Services, secondo cui i valori più basso saranno riscontrati nella regione dei Grandi Laghi tra il 21 e il 25 gennaio prossimi. Un report della Us Energy Information Administration ha invece mostrato come le scorte di carburante siano scese la scorsa settimana ai minimi da febbraio del 2011.

Il clima mite rallenta i futures sul gas naturale

Le previsioni settimanali per i futures sul gas naturale di due mesi fa sono state dominate da performance al rialzo per quel che concerne questi derivati: la giornata odierna, al contrario, ha visto gli strumenti in questione scendere fino al livello più basso delle ultime undici settimane. Il declino è stato provocato, in particolare, da un report del governo americano, secondo cui le scorte a stelle e strisce sono aumentate in maniera inattesa, dopo che il clima mite ha tagliato la domanda di combustibile per il riscaldamento.

Ancora un calo per i futures sul gas naturale

Con l’avvicinarsi dell’inverno e delle temperature più fredde non si può non parlare dei contratti futures legati al gas naturale: gli strumenti finanziari in questione sono stati protagonisti del terzo declino negli ultimi tre giorni, a causa, in particolare, delle previsioni metereologiche, le quali hanno messo in luce come il clima sarà più caldo del normale nei prossimi giorni. Di conseguenza, si è ridotta e non poco la domanda per il gas utile al riscaldamento delle abitazioni. Dopo i rialzi di due settimane fa (il punto sui contratti futures), il gas naturale ha perso negli ultimi tempi qualcosa come due punti percentuali. Le previsioni a cui si è fatto riferimento in precedenza sono quelle degli Stati Uniti per il periodo compreso tra il 13 e il 17 ottobre.

I futures sul gas naturale scendono al livello più basso dal 2009

I contratti futures sul gas naturale sono scesi al di sotto dei tre dollari per unità termali britanniche a New York: è la prima volta dopo oltre due anni che il clima mite che sta caratterizzando gli Stati Uniti e non solo e l’aumento della produzione hanno contribuito a un surplus per quel che concerne l’offerta. Tra l’altro, lo stesso gas ha fatto registrare un calo di 1,2 punti percentuali nel corso del trading elettronico, dopo che l’Energy Department a stelle e strisce aveva annunciato di recente un declino delle scorte inferiore rispetto alle precisioni. Nel dettaglio, le stesse scorte sono giunte ormai a quota 3.458 trilioni di piedi cubi, con un ribasso complessivo di almeno ottantuno miliardi.

Futures e gas naturale, un’ultima settimana in declino

I contratti futures sul gas naturale sono ormai giunti al loro livello più basso dell’ultimo anno, dopo gli alti livelli raggiunti negli Stati Uniti e le previsioni relative al meteo di questo mese di novembre, le quali hanno guidato al ribasso le tariffe: per quel che concerne il New York Mercantile Exchange, i contratti futures relativi a questa commodity (nello specifico si tratta di quelli collegati alle spedizioni del mese di dicembre) hanno perso oltre sei punti percentuali nel corso dell’ultima settimana, facendo segnare uno dei ribassi più consistenti da cinque mesi a questa parte. Tra l’altro, questi stessi contratti sono calati nelle ultime otto sessioni di trading, cedendo sul terreno ben quindici punti percentuali dall’inizio di questo mese.

L’inverno alle porte fa aumentare i futures sul gas naturale

I contratti futures collegati alle performance del gas naturale hanno subito un inevitabile rialzo nel corso delle contrattazioni di ieri: l’aggetto “inevitabile” è quello più azzeccato, dato che le temperature climatiche si stanno avvicinando a quelle dell’imminente inverno e dunque sta crescendo la necessità di gas per il riscaldamento. In particolare, bisogna sottolineare come le spedizioni di dicembre di questa commodity siano salite di ben 4,2 punti percentuali presso il New York Mercantile Exchange, il livello più in alto in assoluto dallo scorso 15 settembre. Il contratto relativo alle spedizioni di novembre, invece, è giunto a maturazione proprio due giorni fa. Le previsioni americane parlano chiaramente di gelo quasi polare per le città a stelle e strisce, soprattutto quelle della parte nord-orientale, con delle nevicate che andranno a interessare stati come il Maine e il Maryland.

Natural Gas: stagionalità finite, aspettative da segnali tecnici

Non è certo una novità il fatto che il Natural Gas non risponde più alle stagioni; negli anni del trading sul floor gli studi grafici sulle commodities e sugli energetici prendevano in grandissima considerazione lo studio delle stagionalità e dei cicli di tutti gli strumenti finanziari come base su cui fare trading anche intraday. Da molti anni ormai questo discorso non vale più ed anche sul mercato, come in tutti gli atri settori, urge un rinnovamento del modo di pensare e lavorare che derivi direttamente dall’osservazione dei cambiamenti.

Il downtrend iniziato dopo la bolla del 2005 sul Natural Gas prosegue anche adesso trascinando il prezzo al di sotto di soglie record senza più seguire fondamentali o stagioni e quello che era il range laterale di “contenimento” è stato violato al ribasso durante il mese di Agosto per poi confermare in Settembre la grande debolezza di cui il mercato soffre.

ETF Natural Gas: come investire sul gas a Piazza Affari

Tra i tanti Exchange Traded Fund che si possono sottoscrivere nella nostra borsa valori, quello sul gas naturale presenta le caratteristiche più interessanti e appetibili: il riferimento principale di Piazza Affari da questo punto di vista è senza dubbio l’Etfs Natural Gas. In pratica, si tratta di un prodotto finanziario che, come accade negli Etf tradizionali, è in grado di replicare in modo perfetto le performance di un sottostante, vale a dire il Dow Jones-Aig Natural Gas Sub-Index. Quest’ultimo non è altro che la replica fedele dell’andamento del gas naturale, quindi ogni variazione, sia al rialzo che al ribasso, viene prontamente registrata. Gli investitori interessati a questo ambito devono comunque tenere conto che l’indice in questione appartiene al vasto universo del New York Stock Exchange, quindi i calcoli sono effettuati tutti in dollari americani; non c’è invece nessuna difficoltà di cambio valutario per quel che riguarda l’Etf stesso, il quale beneficia della denominazione in euro.

Gas naturale: il clima fa volare i contratti futures

Si riscaldano più del normale le temperature americane, in particolare quelle delle regioni meridionali e orientali: ugualmente “roventi” sono anche le quotazioni del gas naturale, i cui contratti futures hanno fatto registrare il secondo giorno consecutivo di rialzo proprio a causa di questo clima e della conseguente domanda di condizionatori d’aria. Nel dettaglio, questi strumenti sono avanzati di ben 2,7 punti percentuali, grazie soprattutto alle previsioni di una compagnia del Maryland, la Commodity Weather Group Llc. Secondo i trader, il breve termine potrebbe essere contraddistinto da una quotazione compresa tra i 4 e i 4,50 dollari. Le spedizioni di giugno del gas hanno subito un rialzo di poco superiore agli undici centesimi di dollaro, tanto che la quotazione complessiva si è attestata sui 4,34 dollari per milione di unità termiche britanniche: questi dati si riferiscono al New York Mercantile Exchange, piazza in cui i prezzi sono saliti del 7,7% nel corso di un solo anno.

Gas naturale: i futures avanzano a causa delle speculazioni

Il gas naturale può essere considerato il protagonista principale delle ultime contrattazioni dei futures: tali strumenti finanziari, infatti, sono saliti fino al loro prezzo più alto dell’ultimo trimestre, a causa, in particolare, delle speculazioni relative a un deficit delle scorte conseguente al clima più caldo e alla bassa produzione. Il rialzo che è stato fatto registrare in questo senso è stato pari al 2,8% presso l’Intercontinental Exchange di New York. Si tratta di un dato importante, il quale deve essere strettamente collegato all’ultimo report del Dipartimento Energetico americano: tale documento ha parlato espressamente di un output di gas naturale in calo di ben 1,9 punti percentuali in quarantotto stati federali, mentre le riserve attualmente disponibili ammontano a 1.685 trilioni di piedi cubici (circa 47 trilioni di metri cubi), un totale in declino rispetto alla media quinquennale.

Gas naturale, brusco declino per i futures a New York

L’ultimo declino dei contratti futures sul gas naturale a New York non è altro che la principale conseguenza dell’ultimo rapporto del Dipartimento energetico americano, il quale ha messo in luce un calo piuttosto imprevisto delle scorte statunitensi. Entrando maggiormente nel dettaglio, il gas è sceso ai livelli dello scorso 1° marzo, con le scorte in questione che si sono attestate a quota 1,674 trilioni di piedi cubici. Secondo Cameron Horwitz, analista presso la Canaccord Genuity di Houston, si tratta indubbiamente di numeri improntati al ribasso, con il mercato di riferimento che ha alcuna ragione, a questo punto, di alzare le proprie tariffe oltre i quattro dollari. Le spedizioni relative al mese di aprile sono calate di dieci centesimi di dollaro (-2,5%) al New York Mercantile Exchange, con lo stesso gas che è stato scambiato a 3,867 dollari. Nel complesso, poi, i contratti futures hanno ceduto il 13% nel corso di questi primi mesi del 2011.

New York: in crescita i contratti futures sul gas naturale

Il gas naturale comincia a dominare la scena degli investimenti finanziari ancor prima dell’inizio vero e proprio della stagione più fredda: in effetti, stupisce soprattutto il rialzo fatto registrare dai relativi contratti futures, i quali hanno inanellato la loro quinta settimana consecutiva di guadagni, a causa soprattutto delle previsioni meteorologiche più rigide del normale che caratterizzeranno il mese di novembre e della conseguente domanda di carburante per il riscaldamento. Le temperature al di sotto della media stagionale dovrebbero riguardare, in particolare, la costa orientale degli Stati Uniti e parte del Golfo del Messico, secondo quanto rivelato dal Commodity Weather Group di Bethesda (Maryland).