Investire in Apple dopo l’iPhone 5

Apple vuole battere un nuovo record commerciale e, grazie a esso, ottenere una nuova spinta propulsiva sul fronte finanziario. La società di Cupertino ha infatti in mente di stravolgere il primato di vendite nel primo weekend di vendita del nuovo smartphone nei mercati in cui è disponibile, superando quota 10 milioni di unità in due giorni. Il vero problema potrebbe tuttavia essere un altro: riuscire a soddisfare l’impetuosa domanda di iPhone, che dovrebbe perdurare nel medio lungo termine mettendo a dura prova i magazzini Apple.

A ben vedere, un primo importante record Apple lo ha già stracciato, superando il primato precedente di ordini (pari a 2 milioni in 24 ore). Ora però la società di Cupertino punta al bottino grosso, cercando di sfruttare al massimo l’incredibile ondata di acquisti in corsa. “L’assalto ai negozi è continuato in Giappone, in Europa, in Francia e Germania e, infine, negli Stati Uniti e in Canada” – osservava La Repubblica appena qualche ora fa – “Un successo del genere per il nuovo iPhone si tradurrebbe in un trionfo di Apple che genera il 66% dei propri utili proprio dal melafonino. Dieci milioni di pezzi nel primo week end farebbero balzare le vendite dello smartphone più famoso del mondo, già a quota 98 milioni nei primi 9 mesi dell’anno fiscale. Numeri che si traducono in ricavi 120,5 miliardi e profitti per 33,5 miliardi”. 

Non solo. Secondo diverse ricerche condotto nel mercato il successo del nuovo iPhone potrebbe trascinare il Pil americano in incremento di mezzo punto percentuale. Di conseguenza, occhi puntati (e non solo in Apple) sulle capacità di soddisfare una domanda “impazzita”.

“Alcune consegne sono già state rinviate a ottobre, altre potrebbero slittare ma la Borsa non si spaventa e scommette sulla disponibilità del telefono in 100  Paesi prima della fine dell’anno” – concludeva La Repubblica – “Il titolo viaggia intorno a quota 700 dollari e Cupertino scava un fosso sempre più profondo tra lei ed Exxon, la seconda società al mondo per capitalizzazione. Il colosso fondato da Steve Jobs vale 655 miliardi dollari (130 miliardi più del Pil della Svizzera, 19esimo paese al mondo), il gigante petrolifero si ferma a 422 (lo scorso anno era ancora in testa)”.

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