Tempi sempre più maturi per il sukuk tunisino

La Tunisia è pronta a introdurre nel nuovo anno e per la prima volta le proprie transazioni finanziarie relative ai bond islamici, i celebri sukuk. Già all’inizio del mese di novembre si era detto che il 2013 sarà l’anno del sukuk tunisino, ora si può approfondire la questione. L’attrazione nei confronti di questi strumenti finanziari è sempre più forte, in particolare nell’area mediorientale e dell’Africa del Nord, visto che la crisi economica globale ha imposto delle scelte ben precise. L’utilizzo nelle due regioni appena menzionate ha fatto registrare un ritmo da record nel corso del 2012, tanto che i relativi costi del debito sono calati dall’11,4 fino al 2,82% dal dicembre del 2008 ad oggi.

I paesi che si sono affacciati per ultimi, oltre alla Tunisia ovviamente, sono l’Oman e l’Egitto, con i rispettivi governi che hanno potuto fare affidamento su dei riscontri molto positivi. Gli analisti asiatici hanno descritto i sukuk come un canale privilegiato e attraente, utile per quei paesi che sono alla ricerca di una buona espansione delle loro fonti finanziarie: addirittura le altre nazioni interessate sono state incoraggiate a fare lo stesso, visto che la liquidità relativa allo spazio islamico sta crescendo in maniera abbastanza significativa. D’altronde, non si deve dimenticare che moltissima popolazione tunisina è di religione musulmana (ben il 98% del totale per la precisione, dunque la stragrande maggioranza), pertanto l’utilizzo non può che essere importante e diffuso (i sukuk sono più che rispettosi della legge della Shariah).

Il rendimento in questo 2012 delle obbligazioni rispettose della religione islamica è stato pari al 9,5%, superiore persino a quello del 2011 (7,2%), quando si era parlato in termini altrettanto entusiastici di queste quotazioni. Lo spread rispetto al Libor (London Interbank Offered Rate) ha raggiunto ultimamente i novantaquattro punti base, stando ai dati diffusi dalla banca britannica Hsbc, di conseguenza il terreno che la Tunisia andrà a coltivare è già molto fertile.

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