Sukuk: un rapporto evidenzia le nuove emittenti

Il mese di maggio si conclude oggi e si fanno i conti sulle emissioni totali di sukuk, le classiche obbligazioni islamiche: più in particolare, i dati in questione sono stati calcolati da Zawya Sukuk Monitor, la quale ha messo in luce come in questi trentuno giorni siano stati lanciati prodotti per 4,9 miliardi di dollari. L’aumento è di tutta evidenza, specialmente se si prende in considerazione lo stesso periodo dello scorso anno. Una buona fetta di questo ammontare si riferisce alle nazioni che fanno parte del Gulf Cooperation Council, vale a dire Arabia Saudita, Bahrain, Kuwait, Oman, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Ma oltre ai soliti nomi, come ad esempio Islamic Development Bank, Hong Kong and Shanghai Banking Corporation (Hsbc) e Sharjah Islamic Bank, avanzano anche dei nomi nuovi che gli investitori farebbero bene a tenere a mente.


Anzitutto, possiamo citare sicuramente Nakheel Properties: si tratta di una compagnia araba attiva principalmente nel settore del real estate, con sede a Dubai e capace di pianificare l’emissione di 4,8 miliardi di dollari degli Emirati in sukuk da qui alla fine del prossimo mese di giugno, un modo sicuro per poter pagare il 60% del proprio debito interno, in un momento non proprio immobiliare per il comparto immobiliare. Lo stesso discorso vale per Saudi Electricity Company: quest’ultima, attiva a Ryadh e in tutta l’Arabia Saudita, ha infatti annunciato il lancio di un bond denominato in dollari, titolo che si avvarrà probabilmente della gestione di Deutsche Bank e Hsbc.

Molto interessanti sono infine le notizie che giungono dal Pakistan, grazie ai sukuk governativi e addirittura dal Kazakhstan: l’ex repubblica sovietica si è infatti resa protagonista di un programma molto appetibile, il quale dovrebbe essere completato entro la fine di quest’anno con un ammontare complessivo di ben cinquecento milioni di dollari, a conferma che le occasioni si trovano anche a poca distanza dall’Europa orientale.

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