Ubi Banca (Unione delle Banche Italiane) ha riservato per la giornata di domani due novità molto importanti dal punto di vista obbligazionario: si tratta, infatti, di due bond nuovi zecca che verranno collocati sul DomesticMot di Borsa Italiana. Cerchiamo dunque di capire di quali strumenti finanziari si tratta, anche per capire quali sono gli investitori più idonei a puntare su una diversificazione simile. Nello specifico, il primo titolo è l’Ubi Subordinato Lower Tier II-Tasso Fisso con ammortamento 6% (il codice Isin di riferimento è IT0004842370), mentre il secondo è l’Ubi Subordinato Lower Tier II-Tasso Misto (il codice Isin è IT0004841778).
Fondi immobiliari: accordo tra Rothschild e Università di Parma
La banca privata svizzera Edmond de Rothschild sta mostrando una certa predilezione per il nostro paese: dopo le indiscrezioni relative al rilevamento del 100% di Sella Bank, ora si parla del colosso elvetico per la sua collaborazione instaurata con il Dipartimento Economico dell’Università di Parma. Quali sono gli obiettivi di una partnership simile? Anzitutto, bisogna subito precisare che i due enti hanno creato il Monitor delle attività finanziarie dei fondi immobiliari. In pratica, si punta con decisione ad analizzare nel dettaglio i vari investimenti finanziari che riguardano tale comparto.
Speculazione delisting Parmalat
Passato, presente e (forse) futuro tormentato per Parmalat. Uno dei colossi alimentari italiani, recentemente terminato nell’orbita di Lactalis, sta infatti fronteggiando un atteggiamento speculativo da parte degli investitori, convinti che la compagnia possa presto giungere all’annuncio del delisting che lo porterebbe al di fuori dai listini dei mercati regolamentati. E così, le azioni Parmalat hanno subito un pronto rialzo durante le quotazioni a Piazza Affari, con scambi che in poche ore avevano superato ampiamente la media mensile.
Salvataggi Grecia e Spagna
Spagna e (soprattutto) Grecia sono a un passo, o quasi, dal richiedere nuovi interventi di salvataggio. Le due nazioni ci tengono, tuttavia, a distinguere i propri comportamenti, con il governo iberico che cerca di smentire le indiscrezioni seconod cui la richiesta di salvataggio sarebbe praticamente imminente. A dare una mano al governo Rajoy sono anche le istituzioni comunitarie, che per raffreddare i bollenti spiriti che si aggirano intorno a Madrid, hanno precisato come “se mai dovesse arrivare”, la richiesta di salvataggio non avverrà nel breve termine.
Obbligazioni Telefonica e Mediobanca
Telefonica Sa, la principale compagnia spagnola per quel che concerne l’ambito telefonico, e Mediobanca hanno rinnovato l’appetito degli investitori per quel che concerne i titoli finanziari: si tratta di un elemento da tenere in ampia considerazione, visto che si sta parlando della Spagna e dell’Italia, non certo i due paesi più virtuosi dell’intera eurozona. Entrando maggiormente nel dettaglio, la società iberica ha provveduto a emettere titoli obbligazionari in scadenza nel 2020 e per un importo complessivo di 1,2 miliardi di euro.
Con l’Etf di Spdr si punta sui titoli Usa meno volatili
Lo Spdr S&P 500 Low Voltality è il nuovo Exchange Traded Fund che è stato messo a disposizione da Spdr, la piattaforma di State Street che si dedica esclusivamente a questo tipo di prodotti finanziari: c’è comunque un primato da sottolineare, dato che l’Etf in questione ha scelto, primo caso nel continente europeo, questo indice americano come proprio sottostante. Lo Xetra sarà il segmento in cui il fondo verrà negoziato. Di cosa si tratta esattamente?
Dove può arrivare il prezzo dell’oro?
L’oro è stato il miglior asset di investimento negli ultimi dieci anni. Nessun’altra asset class è riuscita a fare meglio: né l’azionario americano, né i bond, né i mercati emergenti, né il mattone. Dieci anni fa il metallo giallo valeva poco più di 300 dollari l’oncia, oggi ne vale quasi 1.800 dollari. Ciò vuol dire che chi avesse investito 10.000 euro dieci anni fa, oggi si ritroverebbe quasi 50.000 euro. Nel settembre 2011 la quotazione spot dell’oro ha toccato 1.921 dollari l’oncia, il livello più alto di sempre.
Comprare obbligazioni bancarie garantite
Il mercato delle obbligazioni bancarie garantite è più florido che mai. A rivelarlo sono gli ultimi dati sulle compravendite effettuate nel comparto, che dimostrano come, nonostante la crisi e le condizioni di scetticismo, i bond bancari con garanzia statale abbiano rappresentato un ideale canale a disposizione degli istituti di credito per soddisfare le proprie necessità di liquidità, con un valore complessivo delle emissioni che ha superato i 30 miliardi di euro. Ad ogni modo, non tutte le emissioni sono poi finite sul mercato, essendo state ampiamente utilizzate come titoli collaterali per poter avere liquidità dalla Bce a tassi ancor più convenienti.
Heineken finanzierà gli acquisti col suo nuovo bond
Un importo pari a 3,25 miliardi di dollari e la denominazione in moneta americana: i due tratti salienti dell’ultima emissione obbligazionaria di Heineken, terza azienda al mondo per quel che riguarda la produzione di birra, sono proprio questi. Si tratta, come è evidente nei casi di corporate bond di tale tipo, di una cessione massiccia di debito, con il colosso olandese che punta a finanziare nel migliore dei modi l’acquisizione di un’altra azienda, la Asia Pacific Breweries Limited. La vendita in questione comprende ben quattro tranche.
Futures: zucchero e cacao in rialzo a New York
Sono senza dubbio lo zucchero e il cacao i due dominatori delle contrattazioni futures di ieri presso I’Intercontinental Exchange di New York, una delle principali piazze in tal senso: in particolare, i contratti relativi al cosiddetto “oro bianco” hanno raggiunto il picco più alto delle ultime otto settimane. Le quotazioni estive dello zucchero sono state a dir poco altalenanti. Ad esempio, a inizio giugno si sono registrate delle quotazioni in calo, ma poi è bastata una settimana per modificare tutto questo scenario, con la ripresa di questi stessi contratti futures.
Anima Sgr punta su Bot e Btp
In una recente intervista rilasciata al canale finanziario Class Cnbc, la tv di Class Editori, il direttore generale di Anima Sgr, Armando Calcaterra, ha svelato alcune strategie di investimento della società di gestione del risparmio milanese a seguito delle recenti mosse di politica monetaria delle principali banche mondiali. Calcaterra suggerisce di puntare sull’Europa, ma più in particolare sugli asset denominati in euro in modo tale da controllare più facilmente anche il rischio valutario. Il dg di Anima punta forte sui titoli di stato italiani.
Commodities: l’innovativo fondo di Man Group
Man Group ha confermato ancora una volta la propria leadership nell’ambito delle gestioni alternative con un fondo davvero innovativo: si tratta del Man Commodities Fund, un prodotto che consentirà agli investitori retail e a quelli istituzionali di sfruttare al massimo l’esposizione al mercato delle materie prime. Il lancio in questione ha beneficiato di un importo complessivo di cinquanta milioni di dollari, con una gestione che funzionerà in modo da ottenere un rendimento più alto rispetto agli indici passivi, diminuendo al massimo il rischio delle perdite.
Investire in titoli di Stato ungheresi
Le ultime aste obbligazionarie dell’Ungheria non sono state troppo esaltanti, eppure gli investitori non residenti e quelli stranieri stanno dando molta fiducia alla nazione magiara: non è un caso, infatti, che gli investimenti in questione siano stati pari a quasi 116 miliardi di fiorini (circa quattrocento milioni di euro per la precisione), a conferma di una netta predilezione nei confronti di questi titoli di Stato. I dati in questione si riferiscono allo scorso mese di settembre e sono stati messi a disposizione dall’Akk (Államadósság Kezelő Központ), vale a dire l’agenzia ungherese che si occupa della gestione del debito del governo di Budapest.
Migliori fondi di investimento per investire sui mercati asiatici
Fino a qualche anno fa l’investimento sui mercati emergenti asiatici era diventato un must. Poi le continue crisi finanziarie – iniziate nel 2007 con la bolla dei mutui subprime e proseguite con il crack Lehman Brothers nel 2008 e con la crisi dei debiti sovrani europei nel biennio 2010-2012 – hanno messo a dura prova anche gli investimenti nelle “Tigri asiatiche”. Tuttavia, saranno ancora questi paesi a far crescere il pil mondiale nel 2012 e nel 2013, mentre Europa e Stati Uniti continuano a mostrare evidenti segnali di debolezza.