Investire sui mercati finanziari con i CFD

Negli ultimi anni gli investimenti hanno conosciuto un’evoluzione tale da permettere anche a piccoli risparmiatori sottocapitalizzati di accedere alla negoziazione di strumenti finanziari sui principali mercati mondiali. In particolare, i CFD (acronimo di “contract for difference”) hanno sperimentato un vero e proprio boom, offrendo la possiiblità di investire su qualsiasi asset con capitali spesso irrisori. Perché acquistare un CFD azionario e non direttamente un’azione quotata su una borsa regolamentata? Il motivo principale è presto detto: per acquistare una grande quantità di azioni servono grandi capitali, ma con i CFD viene richiesto semplicemente un margine.

I CFD sono infatti un prodotto finanziario a leva: l’investitore deve versare solo una parte del valore complessivo dell’operazione. Il guadagno o la perdita viene dato dalla differenza tra il prezzo d’acquisto e quello di vendita dell’attività sottostante, moltiplicato per il numero di CFD scambiati. Questi prodotti permettono di operare sia al rialzo (“long”) che al ribasso (“short”) e mantenere la posizione a tempo indeterminato (salvo quando un titolo è oggetto di OPA).

I CFD permettono di investire su una miriade di attività sottostanti: azioni, indici, bond, etf, futures, commodity, valute, etc. Molti CFD vengono negoziati anche 24 ore al giorno, come nel caso delle valute. L’acquirente di un CFD paga un tasso di interesse, ricevendo in cambio il rendimento dell’attività finanziaria sottostante; di converso, il venditore di un CFD incassa gli interessi ma si impegna a pagare tale rendimento. Gli interessi vengono calcolati aggiungendo o sottraendo, a seconda della posizione longg o short, una percentuale fissa (“spread”) a un tasso di riferimento base che varia di broker in broker.

Ad esempio, supponiamo di acquistare 100 CFD su un’azione a 10 euro con un margine del 5%.. Il margine richiesto dal broker è pari a 50 euro (100 CFD * 10 euro = 1.000 euro; 5% di 1.000 = 50 euro). Ipotizziamo che dopo 25 giorni si vende l’azione a 11 euro. Si realizza un profitto lordo di 100 euro. L’interesse passivo si calcola sul tasso fisso + spread del broker.

Ad esempio, 4% + 2,5%. Su un investimento di 1.000 euro, gli interessi ammontano a 4,45 * 25 giorni, ovvero 4,45 euro (1.000 euro * 6,5% / 365 giorni * 25 giorni). Il profitto netto sarà uguale a 100 euro – 4,45 – commissioni di gestione. I CFD non sono soggetti all’imposta di bollo. Tra i principali broker che offrono l’operatività con i CFD troviamo Saxo Bank, Cmc Markets, IG (già IG Markets), ActivTrades e tanti altri ancora.

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