Il ministero delle finanze irlandesi sembra pronto a una iniziativa che sta già dividendo i punti di vista: la nazione nordeuropea è una di quelle maggiormente invischiate nella crisi economica dell’eurozona, dunque è praticamente scontato che si stiano percorrendo tutte le direzioni possibili per uscire da queste difficoltà. Una di queste direzioni risponde al nome di sukuk, i titoli obbligazionari islamici, uno strumento praticamente sconosciuto per quel che concerne il Vecchio Continente. In effetti, se le indiscrezioni dovessero essere confermate, l’Irlanda sarebbe il primo paese europeo a emettere un bond di questo tipo. La tipica caratteristica dei sukuk è l’armonizzazione tra il rischio e il rendimento, con una serie di flussi di cassa che sono rispettosi dei dettami della legge della Sharia.
Obbligazioni
Asian Development Bank emette nuovamente Water Bond
La Asian Development Bank ha provveduto a emettere la sua seconda quotazione di “water bond” per un importo complessivo di 474 milioni di lire turche (circa 264 milioni di dollari): la vendita in questione è stata realizzata per venire incontro alle esigenze degli investitori di nazionalità giapponese, in modo da reperire le risorse necessarie per il finanziamento del settore idrico. I “bond dell’acqua”, in questo caso denominati in valuta turca, verranno lanciati sul mercato nel corso del mese di febbraio. Il ruolo dell’istituto di credito asiatico sarà soprattutto quello di fornire l’adeguata assistenza per quel che concerne le procedure finanziarie; le somme raccolte verranno poi investite in alcuni progetti molto interessanti, con l’obiettivo di fornire sistemi idrici di primo livello alle aree urbane, una maggiore riabilitazione per quel che concerne le irrigazioni già esistenti, oltre a una migliore gestione dei rifiuti industriali.
Bei, Ue, Francia e Efsf per i sei nuovi bond dell’EuroMot
Lo European Financial Stability Facility (il cosiddetto Fondo Salva-Stati), l’Unione Europea, la Banca Europea per gli Investimenti e la Repubblica Francese: sono questi i protagonisti delle sei emissioni che sono state avviate oggi presso il segmento EuroMot del Mercato Telematico Obbligazionario di Borsa Italiana. Con quali bond si avrà a che fare in questo caso? Anzitutto, bisogna precisare che i termini di liquidazione sono stati fissati nel terzo giorno successivo alla data di stipulazione del contratto di compravendita. Cerchiamo di fare ordine sui prodotti in questione. Ben tre obbligazioni avranno come emittente la Bei, con dei tassi cedolari che saranno comunque differenti (per la precisione, si tratta dell’1,625%, dell’1,875% e del 2,25%, in quest’ultimo caso si tratterà dell’unico strumento con denominazione in sterline invece che in euro).
Lloyds emette un bond quinquennale di tipo unsecured
Lloyds Banking Group, istituto di credito che è detenuto per il 41% dai contribuenti britannici e che sta provvedendo attualmente a tagliare ben quindicimila posti di lavoro, ha venduto dei bond allo scoperto nel mercato di riferimento: si tratta di un segmento che era rimasto chiuso a tutti i prestatori dallo scorso mese di luglio, dunque si può parlare a ragione di una emissione importante. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che questa cessione è stata caratterizzata da 1,5 miliardi di euro per quel che concerne l’importo complessivo, mentre la scadenza è stata fissata in cinque anni. Lo stesso gruppo inglese non si avventurava in ambito obbligazionario da quasi un anno, visto che l’ultima vendita risaliva al mese di marzo del 2011.
Israele, dopo tre anni tornano i bond in dollari
Il governo israeliano ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a dieci anni per un importo complessivo di 1,5 miliardi di dollari: si tratta, nello specifico, della prima offerta estera degli ultimi tre anni, un dato piuttosto significativo se ci si pensa bene. La nazione ha deciso di puntare su dei bond in scadenza nel 2022, con un rendimento iniziale di 4,11 punti percentuali, circa 205 punti base al di sopra della stessa data di maturazione messa a disposizione dal Tesoro americano. Le obbligazioni in questione, tra l’altro, rappresentano una opportunità ottima per investire su un paese abbastanza sicuro e con la speranza di un buon ritorno economico, almeno secondo quanto riferito da Agnes Belaisch, ex economista del Fondo Monetario Internazionale.
L’aviazione saudita emette il primo sukuk della sua storia
La General Authority of Civil Aviation, istituzione dell’Arabia Saudita a cui fa riferimento l’aviazione nazionale, ha annunciato la scorsa settimana la sua prima emissione di sukuk sul relativo mercato: tale titolo ha beneficiato di una sottoscrizione tripla rispetto a quanto offerto, segno che c’è un interesse crescente nel paese asiatico per questa specifica forma di investimento. Il presidente dell’autorità in questione, il principe Fahd bin Abdullah, ha espresso tutta la propria soddisfazione per questo evento, un debutto su cui erano state riposte molte speranze, ma mai delle dimensioni che poi sono state effettivamente registrate.
Bank of Nova Scotia si affida ancora ai covered bond
Bank of Nova Scotia, uno dei principali istituti di credito di tutto il Canada, ha lanciato dei covered bond destinati al mercato statunitense, per un importo complessivo di 2,5 miliardi di dollari: la scadenza degli strumenti in questione sarà pari a cinque anni. Il rendimento previsto, inoltre, è stato fissato a una quota iniziale di 1,95 punti percentuali, circa 109 punti base al di sopra dei medesimi titoli messi a disposizione dal Tesoro americano. Il 2012 è iniziato da appena tre settimane, eppure questa è già la seconda cessione obbligazionaria della banca nordamericana, la quale ha messo a disposizione di recente anche 1,25 miliardi di dollari in bond unsecured quinquennali (il ritorno economico è pari al 2,55%).
Volkswagen torna ad emettere bond garantiti da prestiti
Volkswagen si è lanciata nell’avventura della sua più grande emissione obbligazionaria degli ultimi dieci mesi: il colosso automobilistico di Wolfsburg ha infatti provveduto a vendere dei bond per un importo totale di 1,25 miliardi di dollari, strumenti finanziari che saranno sostanzialmente garantiti dai prestiti del settore in questione. L’offerta iniziale era comunque inferiore a quella appena menzionata, in quanto l’azienda teutonica aveva pensato di lanciare sul mercato un miliardo di dollari in obbligazioni, ma poi si è deciso di incrementare il tutto. Il rendimento dovrebbe essere superiore di ventidue punti base rispetto al tasso swap.
Ppr Sa ritorna alle quotazioni obbligazionari dopo due anni
Ppr Sa, il colosso che detiene le partecipazioni dei principali brand del lusso (in primis Gucci e Yves Saint Laurent), ha venduto il primo bond a suo nome dopo quasi due anni di attesa: nello specifico, si tratta di una emissione finanziaria di importo pari a 250 milioni di euro, con il rendimento iniziale che è stato fissato a 3,75 punti percentuali. La scadenza in questione, inoltre, è prevista per il mese di aprile del 2015, dunque la maturazione avverrà tra poco più di tre anni. Volendo essere ancora più precisi, poi, bisogna precisare che l’ammontare citato in precedenza non è altro che una aggiunta opportuna a un’altra quotazione, con il totale che è in questo modo giunto a 750 milioni.
I Cat Bond si trasferiscono in direzione delle Bermuda
Il business dei Catastrophe Bond sta letteralmente cambiando conformazione in questo 2012: sono bastati, infatti, pochi giorni del nuovo anno per accorgersi di queste modifiche piuttosto importanti, per uno degli strumenti finanziari che viene solitamente associato agli Stati Uniti o a gran parte del continente asiatico. In pratica, la trasformazione più rilevante è stata quella che ha riguardato il passaggio dalle Isole Cayman, celebre paradiso fiscale, alle Bermuda, con quest’ultima isola che è riuscita ad attrarre un numero maggiore di compagnie assicurative di qualunque altro centro. D’altronde, si sta parlando di un altro paradiso fiscale piuttosto rinomato, le cui caratteristiche geografiche non sono tra le più incoraggianti in assoluto, visto che questo territorio britannico d’oltremare ha dato il nome al tristemente famoso Triangolo delle Bermuda.
JP Morgan mette da parte le delusioni con i bond decennali
JP Morgan, maggior istituto di credito di tutti gli Stati Uniti per quel che concerne gli assets finanziari, ha venduto tre miliardi di dollari in titoli obbligazionari: si tratta della più consistente cessione di debito da parte della banca di New York da almeno un anno a questa parte, con i relativi rendimenti che sono scesi ai loro minimi delle ultime otto settimane. Come è noto ormai, gli ultimi dati sui profitti del colosso americano non sono stati certo incoraggianti, con un calo di ben ventitre punti percentuali nel corso dell’ultimo trimestre del 2011. Di conseguenza, si è avuta questa vendita ingente e specifica, con titoli a scadenza decennale e un ritorno economico pari a 4,5 punti percentuali (270 punti base al di sopra dei medesimi titoli emessi dal Tesoro a stelle e strisce).
China Development Bank amplia la scadenza dei Dim Sum Bond
China Development Bank Corporation, uno dei più importanti istituti di credito dell’ex Impero Celeste, oltre che prestatore di riferimento per quel che concerne il governo locale, ha scelto di emettere titoli obbligazionari denominati in yuan ad Hong Kong (i cosiddetti Dim Sum Bond): non si tratta di una emissione qualsiasi, però, visto che la scadenza che è stata fissata in questo caso è una delle più lunghe in assoluto per quel che concerne tali strumenti finanziari. Nel dettaglio, la banca cinese ha messo a disposizione una offerta da 1,5 miliardi di yuan che andranno a maturare esattamente tra quindici anni, con un rendimento iniziale pari a 4,2 punti percentuali.
La Colombia punta sui trenta anni per i propri bond
Il governo colombiano ha deciso di vendere con la massima urgenza 1,5 miliardi di dollari in titoli obbligazionari: i prodotti finanziari in questione prevedono una scadenza di lunghissimo termine, vale a dire trenta anni (nello specifico, l’anno di riferimento sarà il 2041), una operazione che si configura come molto particolare. In effetti, quest’ultima rappresenta il primo lancio denominato in valuta estera dallo scorso mese di luglio, un’attesa che ora si è dovuta interrompere per la necessità di finanziare il budget della nazione sudamericane e dar vita a un riscatto del debito interno. Bogotà ha anche scelto il rendimento iniziale di tali bond: nello specifico, esso ammonta a quasi cinque punti percentuali (il 4,96% per la precisione).
Emirates NDB emette i primi sukuk del 2012
La Emirates NBD, uno dei maggiori prestatori degli Emirati Arabi Uniti (la sua sede è a Dubai), sta analizzando nel dettaglio la propria emissione obbligazionaria: nello specifico, il compito del lancio finanziario in questione spetterà all’unità islamica, la Emirates Islamic Bank, la quale ha selezionato il prezzo iniziale del sukuk a cinque anni che dovrà essere immesso a breve nel mercato di riferimento, con l’area più probabile circoscritta ai 350 punti base. Ovviamente, vi sarà anche un benchmark di tutto rispetto. Gli scambi possono quindi essere aperti e avviati, con la quotazione vera e propria che è prevista proprio nel corso di questa settimana.