Air Liquide, probabile quotazione di Dim Sum Bond

L’ora dei Dim Sum Bond è scoccata in maniera decisa: ne è una chiara testimonianza l’ultima operazione posta in essere da Air Liquide Sa, compagnia parigina attiva soprattutto nella fornitura di servizi industriali. Che cosa ha deciso esattamente la società in questione? A voler essere pignoli, bisogna precisare che i transalpini stanno pianificando nel dettaglio degli incontri tra investitori nelle sedi di Hong Kong e Singapore, in modo da comprendere la reale opportunità di un’emissione di tali titoli, i quali, come è noto, sono denominati in yuan cinesi. Queste fasi preparatorie, se così possono essere definite, vengono curate in ogni particolare da banche di una certa importanza, quali Bank of China, come appare evidente, Hsbc Investment Bank, Icbc e Standard Chartered.

Che bisogno ha Air Liquide di avventurarsi fino in estremo Oriente? L’azienda si occupa dei servizi industriali più diversi e tra le sue attività si annoverano quelle relative al settore medico, chimico e anche elettronico, comparti che sono ben sviluppati nell’ex Impero Celeste e nei due centri finanziari per eccellenza, le già citate Singapore e Hong Kong appunto. I Dim Sum Bond stanno invadendo il mercato da diversi mesi ormai e non è un caso se poco tempo fa il ministero delle Finanze di Pechino ha autorizzato l’emissione di questi strumenti per dar vita ad alcune importanti transazioni con le nazioni che fanno parte dell’Asean (Association of South-East Asian Nations).

Per quel che riguarda Air Liquide non si conoscono altri elementi, come l’importo della quotazione e la durata complessiva; al contrario, l’emissione governativa risale a una decina di giorni fa e in quel caso si è puntato su una tranche pari a venti miliardi di renminbi (l’altro nome con cui si identifica lo yuan), un chiaro segnale che la valuta asiatica si sta internazionalizzando in modo rapido, approfittando della contemporanea debolezza di euro e dollaro.

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