China Development Bank amplia la scadenza dei Dim Sum Bond

China Development Bank Corporation, uno dei più importanti istituti di credito dell’ex Impero Celeste, oltre che prestatore di riferimento per quel che concerne il governo locale, ha scelto di emettere titoli obbligazionari denominati in yuan ad Hong Kong (i cosiddetti Dim Sum Bond): non si tratta di una emissione qualsiasi, però, visto che la scadenza che è stata fissata in questo caso è una delle più lunghe in assoluto per quel che concerne tali strumenti finanziari. Nel dettaglio, la banca cinese ha messo a disposizione una offerta da 1,5 miliardi di yuan che andranno a maturare esattamente tra quindici anni, con un rendimento iniziale pari a 4,2 punti percentuali.

Finora, bisogna senza dubbio precisarlo, tali bond denominati nella valuta asiatica avevano beneficiato di maturazioni non superiori ai dieci anni, ma i tempi sono cambiati e devono essersene accorti anche il Ministero delle Finanze di Pechino ed altri istituti presenti nella seconda economia mondiale, vale a dire la Asian Development Bank e la Industrial & Commercial Bank of China Limited. Tra l’altro, occorre anche ricordare che la China Development Bank è uno degli emittenti più sofisticati in assoluto quando si tratta di obbligazioni di questo genere; come è chiaro, quindi, l’intenzione è quella di dar vita a una nuova reputazione per quel concerne il mercato di riferimento dei Dim Sum Bond. Come hanno sottolineato molti analisti, poi, l’inizio del 2012 viene così caratterizzato da una partenza brillante, specialmente nei termini della evoluzione del mercato stesso.

Le stime in questione sono piuttosto incoraggianti, si parla infatti di vendite complessive che potrebbero addirittura raddoppiare rispetto allo scorso anno, con un volume complessivo pari a trecento miliardi di yuan. Tra i principali sottoscrittori del 2011 figurano sicuramente le banche europee, in primis Hsbc, Standard Chartered e Deutsche Bank. La cessione dell’istituto asiatico, infine, sarà curata in ogni dettaglio da un pool di banche composto, tra le altre, da Barclays, Citigroup e Royal Bank of Scotland.

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