I migliori Etf per sfruttare gli exploit del petrolio

Il 2012 è stato senza dubbio un anno spettacolare per la produzione petrolifera negli Stati Uniti: la produzione ha raggiunto livelli da record, con l’output del greggio che è salito di ben 779mila barili, fino a 6,4 milioni al giorno grazie ad alcune importanti scoperte. L’Energy Information Administration (Eia) ha già anticipato i dati del 2013 e sono altrettanto positivi, con una produzione che crescerà fino a 7,3 milioni di barili al giorno. Il 2014, poi, vedrà sfiorare questo valore gli otto milioni, come non accade ormai dal lontano 1988.

I migliori Etf per puntare sull’economia brasiliana

Dopo diversi anni di forte crescita, per il Brasile il 2012 ha rappresentato l’anno della svolta: in effetti, la nazione sudamericana ha dovuto fare i conti con una battuta d’arresto di non poco conto da questo punto di vista (vedi anche Il Brasile punta sui bond denominati in dollari). Come se questo non bastasse, poi, la valuta ufficiale, il real, si è deprezzato di oltre dieci punti percentuali rispetto al dollaro, aumentando le preoccupazioni relative al paese. Ciò nonostante, questo ambiente sfavorevole non ha impedito di trovare degli aspetti positivi.

Il primo Etf cinese collegato all’Eurostoxx 50

Stoxx, società che è di fatto detenuta dalla Borsa tedesca, ha consentito a uno dei suoi indici più importanti, l’Eurostoxx 50 per la precisione, di essere associato a un Etf cinese (vedi anche I nuovi Etf cinesi che debutteranno alla Borsa di Tokyo). Nello specifico, la società emittente in questo caso sarà la China Universal ed è la prima volta in assoluto che l’ex Impero Celeste collega un proprio strumento finanziario a questo indice. La compagnia asiatica è attiva da diverso tempo nell’asset management, come se la caverà con questo debutto assoluto? La licenza della Stoxx è stata concessa lo scorso 26 febbraio per la precisione.

FinEx lancia un Etf legato ai corporate bond russi

Gli investitori europei saranno in grado di utilizzare gli Exchange Traded Fund per accedere al mercato russo dei corporate bond per la prima volta: questa novità molto importante dal punto di vista finanziario verrà resa possibile dal lancio di un nuovo Etf nel corso della giornata odierna a Londra. FinEx, società americana di gestione degli investimenti, si è fortemente interessata al settore europeo dei fondi in questione, tanto è vero che oggi vi sarà il lancio del FinEx Tradable Russian Corporate Bond Ucits Etf, denominazione che verrà semplificata in Fxru (vedi anche Investire negli emergenti secondo Ubs).

EtfPlus: da domani il nuovo prodotto di Db X-Trackers

La giornata di domani il segmento EtfPlus di Borsa Italiana sarà caratterizzato dalla quotazione di un nuovo Exchange Traded Fund, strumento che sarà emesso da Db X-Trackers: si tratta, come si intuisce dal nome, della divisione di Deutsche Bank che è specializzata proprio in questo tipo di prodotti finanziari (vedi anche Deutsche Bank, i nuovi Etf soddisfano tutti i gusti). Piazza Affari darà il benvenuto a questo Db X-Trackers Nikkei 225 Ucits Etf (il codice Isin di riferimento è LU0839027447). Si capisce perfettamente da questa denominazione come l’indice che viene replicato dal fondo in questione è il giapponese Nikkei 225.

I nuovi Etf cinesi che debutteranno alla Borsa di Tokyo

I manager cinesi stanno pianificando in ogni dettaglio la quotazione di alcuni Exchange Traded Fund presso la Borsa di Tokyo. Non è molto comune che si parli di una collaborazione tanto stretta tra queste due nazioni, anche a causa della loro rivalità storica, ma la partnership appena accennata dovrebbe riservare vantaggi per entrambe. Si parla spesso dell’ex Impero Celeste come di uno dei mercati più difficili per quel che concerne l’accesso (vedi anche A Hong Kong si pensa a un Etf legato alla Borsa locale).

Pimco lancia un Etf legato al mercato valutario

Pimco, azienda americana di gestione globale degli investimenti, lancerà nel corso della giornata odierna un Exchange Traded Fund a strategia valutaria: lo strumento in questione servirà agli investitori per diversificare in maniera adeguata il portafoglio, oltre che a preservare il loro potere d’acquisto. L’Etf di cui si sta parlando andrà infatti a focalizzare le proprie strategie su un paniere di valute che sono attese in rialzo rispetto al dollaro americano, senza dimenticare i titoli obbligazionari che sono denominati in moneta locale.

Perchè gli Etn fanno così paura?

Per molti investitori finanziari la sigla Etn (Exchange Traded Notes) suona quasi come minacciosa: questi strumenti sono sostanzialmente nuovi, dunque può essere forse per questo motivo che appaiono poco adatti all’”uomo della strada”. Questi fondi sono molto più giovani rispetto agli Etf, ma consentono comunque di sfruttare con successo delle caratteristiche particolari, in primis l’accesso a determinate classi di assets e strategie. In più, solo per ricordare qualche altro punto a favore, essi risultano più economici e maggiormente liquidi (vedi anche Diversificare gli investimenti finanziari con gli Etp).

A fine mese delisting per due Etf di Amundi

Come comunicato in via ufficiale da Borsa Italiana, a partire dalla giornata del prossimo 26 febbraio saranno cancellati dal listino due Exchange Traded Fund: gli Etf oggetto del delisting si riferiscono entrambi alla società Amundi Investment Solutions, compagnia celebre proprio per tali strumenti finanziari. Entrando maggiormente nel dettaglio, i fondi da liquidare e cancellare sono l’Amundi Etf All Commodities S&P Gsci Light Energy (il codice Isin di riferimento è FR0010821728) e l’Amundi Etf Commodities S&P Gsci Non Energy (l’Isin è FR0010821777), entrambi quotati in euro.

Il primo Etf quotato negli Usa compie venti anni

L’Etf Spdr S&P 500, meglio conosciuto con la sigla Spy, festeggia quest’anno i suoi primi venti anni di vita: il prodotto in questione, infatti, è stato lanciato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1993, un debutto assoluto per l’industria degli Exchange Traded Fund. La gestione è stata ed è ovviamente ancora curata da State Street Global Advisors. Da quel momento, esso è riuscito a divenire il titolo più scambiato in America, con un volume di trading giornaliero pari a 140 milioni di azioni. Spy è anche in grado di generare un volume di tutto rispetto per quel che riguarda il turnover nel mercato dei derivati, visto che nel solo 2012 sono stati registrati quasi 586 milioni di contratti, circa il 16% del volume delle opzioni.

Borsa Italiana: delisting per ventiquattro Etf di iShares

Non sono passati che pochi giorni da quando BlackRock si è assicurata la divisione Etf di Crédit Suisse ed è già necessario parlare di nuovo di tale piattaforma: gli Exchange Traded Fund sono stati lanciati e offerti in maniera poco controllata e ragionata, dunque è giunto il momento per una razionalizzazione vera e propria. IShares ha annunciato in via ufficiale il delisting da Borsa Italiana (quindi la revoca della negoziazione) di ventiquattro di questi strumenti finanziari. L’intervento verrà concretizzato il prossimo 18 febbraio, senza dimenticare che sarà coinvolto perfino l’Euronext di Parigi, con altri quattordici fondi “delistati”.

Borsa Italiana: maxi-emissione di Etf targati Ubs

Molti record sono fatti per essere battuti: questo discorso è più che mai valido per le emissioni di prodotti finanziari. Un chiaro esempio ci è stato dato in queste ultime ore con la maggiore quotazione simultanea di sempre di Exchange Traded Fund. Protagonista di questo lancio di dimensioni eccezionali è stata Ubs Global Asset Management, la divisione per la gestione degli assets finanziari della celebre banca svizzera. L’annuncio ufficiale che ha riguardato Borsa Italiana comprende dunque dei fondi che sono destinati agli investitori del nostro paese. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è d dire che sono stati lanciati sessantuno nuovi prodotti, i quali sono in grado di replicare quaranta indici azionari, obbligazionari e anche alternativi.

BlackRock si assicura la divisione Etf di Crédit Suisse

È ben nota la predilezione di BlackRock, la maggiore società di asset management al mondo, per gli Etf: e sono proprio gli Exchange Traded Fund a caratterizzare l’ultima notizia che riguarda il colosso newyorkese. In pratica, quest’ultimo è riuscito ad assicurarsi la divisione Etf di Crédit Suisse, una operazione non certo casuale, ma dettata dalla volontà ben precisa di rafforzare ulteriormente la posizione in territorio svizzero. In effetti, è già pronta una gamma molto più ampia di strumenti finanziari che verranno messi a disposizione da iShares (BlackRock: iShares lancia due nuovi Etf), la consueta piattaforma attiva nel lancio di questi fondi, facendo riferimento a quelli che sono domiciliati anche in Irlanda e nel Granducato di Lussemburgo.

Che 2013 sarà per gli Etf legati alla Spagna?

Forse non si tratta della questione più urgente, ma gli investitori si stanno chiedendo se l’Etf iShares Msci Spain Index Fund possa resistere ancora nel corso del 2013: il -2,5% registrato quest’anno è il riflesso delle pessime condizioni economiche della Spagna, ma le perdite sono state limitate alla prima metà del 2012. Tra l’altro, è significativo che tra i peggiori Etf del 2012 questo fondo non sia presente, anche perché da giugno ad oggi è riuscito a guadagnare al punto di essere in ritardo solamente rispetto ad altri tre iShares, vale a dire quelli collegati alla Germania, alla Francia e all’Italia.