Il primo Etf quotato negli Usa compie venti anni

L’Etf Spdr S&P 500, meglio conosciuto con la sigla Spy, festeggia quest’anno i suoi primi venti anni di vita: il prodotto in questione, infatti, è stato lanciato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1993, un debutto assoluto per l’industria degli Exchange Traded Fund. La gestione è stata ed è ovviamente ancora curata da State Street Global Advisors. Da quel momento, esso è riuscito a divenire il titolo più scambiato in America, con un volume di trading giornaliero pari a 140 milioni di azioni. Spy è anche in grado di generare un volume di tutto rispetto per quel che riguarda il turnover nel mercato dei derivati, visto che nel solo 2012 sono stati registrati quasi 586 milioni di contratti, circa il 16% del volume delle opzioni.

L’azienda ha ricordato come il lancio di due decenni fa sia stato caratterizzato da una enorme fiducia, alla luce del fatto che fino a quel momento nessuno aveva tentato di costruire un veicolo finanziario che potesse essere scambiato in tempo reale e in molteplici condizioni di mercato. Tra l’altro, Spy fu anche capace di garantire l’accesso all’intero mercato azionario americano senza una dimensione minima di acquisto. L’Etf in questione è stato parecchio apprezzato dagli investitori istituzionali, in particolare quando era necessaria una determinata esposizione al mercato di riferimento.

In concomitanza con questa ricorrenza, State Street ha deciso di realizzare un’indagine, coinvolgendo gli investitori europei e chiedendo loro in che modo utilizzano e utilizzeranno gli Etf. La società americana ha già scoperto che nel 39% dei piani pensionistici e di altri fondi non esiste alcuna holding di Etf, mentre in un terzo dei casi si scende al di sotto del 10% in portafoglio. Le intenzioni dei piani pensionistici europei è comunque quella di aumentare le allocazioni nel giro dei prossimi cinque anni. Il Vecchio Continente rimarrà dunque un terreno fertile per la crescita di tali strumenti.

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