L’Etf Spdr S&P 500, meglio conosciuto con la sigla Spy, festeggia quest’anno i suoi primi venti anni di vita: il prodotto in questione, infatti, è stato lanciato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1993, un debutto assoluto per l’industria degli Exchange Traded Fund. La gestione è stata ed è ovviamente ancora curata da State Street Global Advisors. Da quel momento, esso è riuscito a divenire il titolo più scambiato in America, con un volume di trading giornaliero pari a 140 milioni di azioni. Spy è anche in grado di generare un volume di tutto rispetto per quel che riguarda il turnover nel mercato dei derivati, visto che nel solo 2012 sono stati registrati quasi 586 milioni di contratti, circa il 16% del volume delle opzioni.
investitori istituzionali
Primo bond governativo dell’anno per il Messico
Il governo del Messico ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a trent’anni e denominati in dollari americani: l’offerta in questione ammonta a 1,5 miliardi, con un tasso di interesse che ha raggiunto un valore minimo da record, vale a dire il 4,19%. Nello specifico, si tratta della prima cessione di debito nei mercati internazionali nel 2013 per quel che concerne la nazione centroamericana, un fatto messo in risalto anche dal Ministero delle Finanze locale. Nel corso del 2012 non si è avuto modo di parlare spesso di tali bond, ma il 2011 ha invece fornito una serie di spunti interessanti: ad esempio, nel marzo di quell’anno, quasi un biennio fa, i Peso Bond erano in calo dopo i dati sull’inflazione.
Cinque anni in sordina per i fondi immobiliari
Un quinquennio davvero sconvolgente: i fondi immobiliari hanno vissuto e stanno tuttora vivendo un periodo davvero complicato, più precisamente i principali svantaggi li stanno subendo i sottoscrittori di tali prodotti. I cambiamenti sono stati numerosi, inoltre si è ridotta ulteriormente la quota relativa al patrimonio netto totale per quel che concerne i soggetti retail (quindi famiglie e privati), visto che si è passati dal 38% del 2007 al 18,4% della fine dello scorso anno. Sempre in merito ai fondi immobiliari, l’accordo tra Rothschild e Università di Parma ha rappresentato un momento importante quasi due mesi fa.
A2A colloca obbligazioni per investitori istituzionali
Gli oltre 4,5 miliardi di euro di richieste per l’ultima emissione obbligazionaria di A2A la dicono lunga sul successo di questa offerta: la celebre multiservizi bresciana ha infatti deciso di collocare un prestito di bond per un totale di 750 milioni di euro, con una durata complessiva di sette anni. Di conseguenza, la domanda da parte degli investitori istituzionali, gli unici coinvolti in questo caso, è stata sei volte superiore. Cerchiamo di capire quali sono le caratteristiche principali di tale strumento finanziario. Anzitutto, il rating del gruppo lombardo è pari a BBB con outlook negativo per Standard & Poor’s (affidabilità discreta), mentre Moody’s ha optato per un Baa3, sempre con l’outlook negativo (l’ultimo gradino dell’investment-grade).
Ennesimo fondo absolute return per Ignis Asset Management
Ignis Asset Management, compagnia britannica celebre per i suoi prodotti dedicati soprattutto alla clientela istituzionale, ha messo a disposizione una novità interessante: si tratta, nello specifico, di un comparto del tipo “absolute return”, il quale è in grado di investire nella totalità dei titoli di credito che vantano il maggior rendimento assoluto. Tutto questo viene reso possibile attraverso i Cds, i cosiddetti Credit Default Swap (contratti che trasferiscono l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti), in tale caso molto liquidi.
Nuovo fondo di Algebris per puntare su bond ibridi e azioni privilegiate
L’ultima novità che è stata messa a disposizione da Algebris Investments, la società britannica attiva soprattutto nella gestione degli assets finanziari, si chiama Algebris Financial Credit Ucits Fund: di cosa si tratta esattamente? Come si può intuire subito dal nome, questo fondo è stato progettato per sfruttare al massimo le performance dei titoli di debito e di altri strumenti simili offerti dai principali istituti di credito internazionali. È la prima volta che si provvede alla gestione di un prodotto cosiddetto “long only”, vale a dire focalizzato sulle strategie di lungo termine.
Il cda di Snam approva il prestito obbligazionario
Di Snam Rete Gas si sta parlando parecchio in questi giorni, soprattutto alla luce dello scorporo da Eni e da una indipendenza in cui molti intravedono maggiori risparmi per il settore in questione: la giornata di ieri, però, ha visto protagonista la compagnia dal punto di vista finanziario, visto che il consiglio di amministrazione ha fornito il proprio parere positivo per l’emissione di uno o più prestiti di tipo obbligazionario. Questi ultimi dovrebbero essere collocati presso tutti gli investitori istituzionali che sono operanti e attivi nel continente europeo, cercando di venire incontro alle loro esigenze.
La California aumenta i rendimenti dei propri bond
Lo stato federale della California ha provveduto ad aumentare i rendimenti relativi ai propri titoli obbligazionari, in particolare per quel che concerne gli investitori istituzionali: la decisione è stata adottata dopo che sono stati ricevuti degli ordinativi da parte degli investitori individuali per circa il 32% del totale, l’importo più basso in assoluto in merito all’interesse di quest’anno. In effetti, bisogna ricordare che la stessa California si sta cimentando in una vendita piuttosto ambiziosa, vale a dire 1,3 miliardi di dollari in bond.
Eni colloca il suo bond a tasso fisso sull’ExtraMot
La giornata odierna rappresenta un momento molto importante per l’Eni e le emissioni obbligazionarie: si tratta infatti della data che è stata scelta dall’Ente Nazionale Idrocarburi per lanciare su Borsa Italiana il proprio bond a tasso fisso. Quali sono le caratteristiche principali di questo prodotto finanziario? Anzitutto, bisogna precisare che il collocamento avverrà presso l’ExtraMot, vale a dire il sistema multilaterale di negoziazione di Piazza Affari che è stato istituito per gli strumenti di questo tipo. Inoltre, i termini di liquidazione sono previsti per il terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita. Dopo aver ricordato che il codice Isin di riferimento del titolo in questione è XS0741137029 e che l’emittente è ovviamente Eni spa, si possono citare gli altri elementi rilevanti per gli investitori interessati a una sottoscrizione.
Enel: buon successo per il bond multi-tranche
L’ultimo collocamento obbligazionario di Enel è uno spunto molto interessante per diversi investitori: volendo essere più precisi, c’è da dire che questa specifica emissione è stata curata da una delle principali controllate della società energetica, vale a dire Enel Finance International, la quale ha deciso di focalizzare la propria attenzione sul mercato del vecchio continente e di rivolgersi a una specifica categoria di soggetti, vale a dire gli istituzionali. L’importo complessivo dell’operazione può dare un’idea delle dimensioni del collocamento, visto che sono compresi ben 2.250 milioni di euro; nel dettaglio, questa somma verrà suddivisa in due tranche, la prima (1.250 milioni di euro) beneficerà di un ritorno economico del 4,625% e di una scadenza a quattro anni (l’anno di riferimento è dunque il 2015), mentre la seconda (il restante miliardo di euro) avrà un arco temporale maggiore (sette anni e quindi una scadenza nel 2018) e un rendimento che è stato fissato al 5,75%.
Telecom Italia, a ruba il bond quinquennale per istituzionali
È tempo di crisi un po’ per tutti nel nostro paese e anche Telecom Italia si deve adeguare a questa situazione difficile: non deve stupire più di tanto, quindi, se una delle principali compagnie telefoniche del nostro paese ha provveduto a emettere un nuovo titolo obbligazionario, operazione che ha beneficiato di un importo pari a 750 milioni di euro e di un rendimento complessivo fissato al 7,15%. Le altre caratteristiche da tenere bene a mente in questo caso sono l’arco temporale, con la scadenza a sei anni e il termine ultimo che si avrà il 20 gennaio del 2017, oltre al pricing finale, vale a dire 99,4 euro. L’intera quotazione è stata curata nel dettaglio da diversi istituti di credito, tra cui si possono ricordare Bnp Paribas, Deutsche Bank, Citigroup e Mediobanca, un pool bancario di sicuro rilievo.
Nuovi Etf azionari e obbligazionari da State Street
Quando si parla di assets finanziari non si può non pensare a una società come State Street Global Advisors: la compagnia di Boston, infatti, rappresenta il secondo maggior gestore mondiale in questo senso, dunque non deve stupire più di tanto l’ultima offerta che è stata messa a disposizione. Il gruppo ha pensato soprattutto agli investitori istituzionali, mettendo a disposizione ben quattordici nuovi Exchange Traded Fund, sette di tipo obbligazionario e altri sette con una replica fisica. Quali sono le caratteristiche principali di questa emissione? Nel dettaglio, la quotazione è avvenuta presso la Borsa di Francoforte e quella di Londra, mentre gli investitori a cui si rivolge la stessa State Street sono di nazionalità italiana: l’obiettivo, infatti, è quello di rendere ancora più grande e proficuo il business del Vecchio Continente, ampliando al massimo la gamma di prodotti.
Unicredit, nuovo covered bond con durata decennale
UniCredit ha lanciato proprio nel corso della giornata odierna un nuovo covered bond: lo strumento in questione prevede un ammontare totale di un miliardo di euro, a conferma che il gruppo bancario ha intenzione di privilegiare l’accesso al mercato estero attraverso le sottoscrizioni degli assets migliori. Tra l’altro, questa emissione ha già incontrato il responso positivo da parte degli investitori istituzionali, consentendo in tal modo di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissi per quel che concerne le dimensioni dell’offerta. In particolare, c’è stato il coinvolgimento di cinquanta investitori di nazionalità europea, in rappresentanza di una delle maggiori transazioni di mercato che siano mai state eseguite in questo ambito. Entrando nel dettaglio finanziario, c’è da dire che il titolo obbligazionario in questione provvederà a pagare una cedola pari al 5%, mentre il prezzo di emissione è stato fissato al 99,72%.
Aberdeen: un fondo di fondi per investitori istituzionali
Aberdeen Asset Management è il gruppo finanziario che prende il nome dall’omonima città scozzese in cui ha sede: la compagnia, parte integrante dell’indice Ftse 250, vanta un’ottima operatività a livello internazionale, soprattutto nel continente oceaniano e in quello asiatico. Ed è stata proprio la divisione Asia a lanciare uno strumento molto interessante in questi giorni. Si tratta di un fondo di fondi, prodotto che è stato progettato appositamente per gli investitori istituzionali, in particolare quei soggetti che sono interessati a focalizzare il loro portafoglio su specifici settori, in primis il comparto immobiliare dell’area in questione. Quanto è sicura a conti fatti questa esposizione?