BlackRock si assicura la divisione Etf di Crédit Suisse

È ben nota la predilezione di BlackRock, la maggiore società di asset management al mondo, per gli Etf: e sono proprio gli Exchange Traded Fund a caratterizzare l’ultima notizia che riguarda il colosso newyorkese. In pratica, quest’ultimo è riuscito ad assicurarsi la divisione Etf di Crédit Suisse, una operazione non certo casuale, ma dettata dalla volontà ben precisa di rafforzare ulteriormente la posizione in territorio svizzero. In effetti, è già pronta una gamma molto più ampia di strumenti finanziari che verranno messi a disposizione da iShares (BlackRock: iShares lancia due nuovi Etf), la consueta piattaforma attiva nel lancio di questi fondi, facendo riferimento a quelli che sono domiciliati anche in Irlanda e nel Granducato di Lussemburgo.

Che cosa si sa di più su questa mossa? Entrando maggiormente nello specifico, essa verrà portata a compimento entro il secondo semestre del 2013, il che vuol dire non più tardi del mese di giugno: c’è comunque da precisare il tutto è subordinato all’autorizzazione delle autorità di vigilanza, un passaggio necessario per accertare la correttezza di ogni singolo passaggio. I termini esatti non sono ancora stati resi noti, ma BlackRock ha reso noto il suo pensiero a tal proposito: secondo la compagnia statunitense la Svizzera è ormai una terra di conquista, visto che nel corso degli ultimi dodici mesi vi sono state due acquisizioni in salsa elvetica (la prima è stata quella di Swiss Re Private Equity Partners).

D’altronde, non si poteva lasciare correre un’occasione così ghiotta: il patrimonio di Etf che è gestito da Crédit Suisse ammonta infatti a 17,6 miliardi di dollari, ora BlackRock punta a numeri davvero ambiziosi. La crescita sarà in questa maniera ancora più agevole: le presenze locali di questo tipo sono fondamentali per consolidare passo dopo passo la gamma dei prodotti finanziari e delle soluzioni che sono disponibili nel continente europeo, come ha anche rimarcato il numero uno del colosso, Laurence Fink.

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