Bancoposta Investimenti: assicurazione sulla vita Postafuturo Certo

Il nome fa intendere già qualche caratteristica del prodotto: Postafuturo Argento è uno degli strumenti più interessanti messi a disposizione dal ramo vita del gruppo Poste Italiane (Poste Vita spa per l’appunto). Di cosa si tratta esattamente? In pratica, le prestazioni che vengono garantite da questo specifico contratto vengono a rivalutarsi ogni singolo anno a seconda di quanto può aver reso la gestione interna separata di attivi. La durata prevista in questo caso, vale a dire quella compresa tra la decorrenza e la scadenza naturale della polizza assicurativa, è pari a quattro anni; tra l’altro, i sottoscrittori in questione hanno l’opportunità di porre in essere dei riscatti di tipo parziale.

Ubi Banca pensa ai più giovani col conto “I want tubì”

Essere risparmiatori non vuol dire soltanto avere una certa età ed esperienza: Ubi Banca lo ha capito più di altre banche, proponendo un’offerta che è tagliata su misura proprio gli adolescenti. Si tratta, nello specifico, del prodotto “I want tubì” (una storpiatura voluta della frase inglese che vuol significare “voglio essere”), il quale prevede, tra le tante opzioni, un libretto di risparmio (denominato Clubino) e un’apposita carta di credito, Enjoy. Non è un caso che il lancio avvenga in concomitanza con l’inizio delle scuole, dato che l’istituto di credito bergamasco si presenterà proprio agli alunni delle medie e delle superiori per venire incontro alle loro prime esigenze dal punto di vista finanziario. Il programma ha l’obiettivo di regalare una certa indipendenza ai giovani, una serie di passioni che possono essere condivise con chiunque.

Borse Asiatiche: attirati gli investitori, buone le occasioni sull’azionario

La sessione asiatica dei mercati è notoriamente quella meno influente a livello mondiale; da un lato raccoglie le chiusure del Nuovo continente seguendole nel trend generalmente e dall’altro lascia poche sorprese all’Europa. L’indice Hang Seng ha chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0.71% portandosi a 19181.5 punti, a conferma che le performance del mercato Asiatico non sono sempre importanti come quelle Europee ed Americane.

Meno speculazione, ma non meno interesse visto che l’Asia è comunque seguitissima ed anzi la minor volatilità sta attirando sempre di più gli investitori e gli analisti; fare stock picking nel Nuovo e nel Vecchio continente per la costruzione di un portafoglio stabile è diventata un’impresa e le performance esagerate sono all’ordine del giorno. Quello che non è chiaro a dire il vero è se effettivamente il mercato sia ancora poco seguito o se c’è ancora una parte del mondo che riesce a mantenere una solidità che è andata perdendosi nel resto del globo.

Futures e zucchero: l’Etiopia aumenterà la produzione

Sugar Corporation, compagnia di stato dell’Etiopia che è specializzata nella produzione di zucchero, ha annunciato l’avvio della costruzione di dieci nuovi fabbriche destinate a questo scopo: la stessa azienda sta ora premendo per ottenere degli investimenti privati in grado da implementare un vasto piano di esportazioni. I raccolti della nazione africana diventeranno dunque un nuovo e interessante riferimento per coloro che puntano sui contratti futures? L’obiettivo è quello di dar vita a strutture dal costo di 4,6 miliardi di dollari ciascuna, più precisamente in quattro regioni dello stato in questione. Il governo di Addis Abeba sta gestendo l’intero lavoro, in quanto le società private locali non sono pronte né dal punto di vista finanziario né da quello tecnico per avventurarsi in simili imprese.

Microsoft alle prese con l’aumento del dividendo

Microsoft, maggior produttore al mondo di software, è in procinto di aumentare il proprio dividendo del 19% non più tardi di questa settimana: si tratta di una mossa che ha l’obiettivo di scoraggiare gli investitori che stanno richiedendo a gran voce un maggiore pagamento dalla scorta di denaro cash (pari a 52,8 miliardi di dollari). Il progetto in questione prevede che il prezzo per ogni singola azione passi da sedici a diciannove centesimi, in modo da allineare la quotazione a quella dello scorso anno. Tra l’altro, bisogna ricordare che gli investimenti di breve termine del colosso statunitense sono aumentati di ben quarantatre punti percentuali nel corso dell’ultimo anno fiscale.

Petrolio ed Euro/Dollaro: il confronto non giustifica i rincari sulla benzina

Ogni volta che i derivati del Crude Oil subiscono un rincaro e le agenzie dei consumatori lo fanno presente, le giustificazioni sono sempre diverse e solo a distanza di tempo ci si rende conto che sono false.

Si era data la colpa al prezzo del Petrolio quando nel 2008 la benzina ed il gasolio toccavano il massimo prezzo in Italia (massimo anche in rapporto al costo della vita) ed effettivamente poteva anche essere vero in parte. Se non consideriamo il cambio Euro/Dollaro (in blu/bianco nel grafico a fianco) che era nettamente a favore dell’Europa in quel momento, la “scusa” per il rincaro poteva anche starci.

Quando la bolla è scoppiata ed il petrolio è tornato sotto a 70 $ il prezzo della benzina è calato considerevolmente, anche se è rimasto ben superiore al periodo precedente il rally del crude oil, quando proprio l’oro nero quotava intorno a 100$ al barile. E già in quel periodo (si parla di fine 2008, inizio 2009) cominciava ad emergere un quadro piuttosto strano che non trovava collegamento tra la finanza e l’economia reale, se non quando la situazione era sfavorevole ai consumatori. 

Saxo Bank, nuovi corsi per imparare il trading online

Saxo Bank, banca danese di rilievo internazionale e specializzata su gran parte dei mercati finanziari, dimostra di aver a cuore il trading online, una delle sue peculiarità: in effetti, l’istituto scandinavo ha reso noto il suo ultimo progetto da questo punto di vista, un programma di formazione che sarà avviato nel corso di questo mese e che durerà anche in quello seguente. Di cosa si tratterà esattamente? Il trading verrà insegnato e spiegato in tutti i suoi dettagli in una serie di corsi sul web che sono stati pensati appositamente per quegli investitori che hanno attenzione di avventurarsi in questo segmento. L’obiettivo è quello di far capire che il trading può risultate la strategia più azzeccata anche quando le piazze sono molto volatili, focalizzando l’attenzione sulle valute estere, sulle opzioni e sui contatti per differenza (noti anche con la sigla Cfd).

Agenzie di rating: le novità del giorno ed il settore bancario Francese

Dopo l’annuncio di possibili downgrade per gli istituti di credito Francesi che nella giornata di ieri ha contribuito al sell-off Europeo l’attenzione ai voti delle agenzie di rating ed a quelli delle banche d’affari triplica nella giornata di oggi.

Che i giudizi siano affidabili o meno la loro influenza sul mercato (sopratutto in un momento in cui la bussola è stata smarrita) è altissima ed i report vanno assolutamente tenuti sotto controllo per gli investimenti; per quanto riguarda l’Italia la notizia del giorno colpisce Atlantia, con il downgrade di Nomura da buy a neutral che però “costa” solo 1 punto percentuale di perdita nella giornata di oggi.

L’abbassamento del target di Mediobanca da parte di Ubs da 8.1 a 7 euro invece non indice particolarmente sul settore (anche se forse è merito del ridimensionamento generale della giornata di ieri) anche perchè il giudizio buy non è cambiato ma c’è stata solo una rettifica del target price.

Poste Italiane: il fondo immobiliare Obelisco

La gamma di prodotti finanziari che può vantare Poste Italiane è davvero ampia: un settore di cui si parla forse troppo poco, ma che è comunque ben contemplato, è quello del real estate, il quale è degnamente rappresentato da un fondo chiuso immobiliare, vale a dire Obelisco. Quando si parla di scommesse su fondi di questo tipo nel nostro paese, significa fare affidamento su un bene rifugio di primaria importanza, il mattone. Circa due anni fa, il prodotto in questione ha subito un calo piuttosto pesante, molto vicino ai dieci punti percentuali, ma non bisogna dimenticare che gli investitori possono contare anche sull’effetto leva, il quale rende molto più sostanziosa qualsiasi performance.

Wind, una semestrale dominata dalla telefonia mobile

Il bilancio della prima metà di un anno rappresenta sempre un momento fondamentale per una compagnia, specie se quest’ultima ha un prestigio e una rilevanza internazionale: stiamo parlando di Wind, celebre società attiva nel campo delle telecomunicazioni, la quale ha reso noti i propri risultati relativi al primo semestre del 2011. In che condizioni di salute versa la spa romana? Anzitutto, i ricavi aziendali sono sostanzialmente aumentati, anche se non in maniera così evidente; nello specifico, il rialzo è stato pari a 1,6 punti percentuali, con il totale complessivo che si è attestato a quota 2.750 milioni di euro. Tali stime, inoltre, sono state favorite soprattutto dal buono andamento dei servizi di telefonia, il cui incremento ha superato i due punti percentuali.

Italia: rischio massimo, Bot come nel 2008

Il rischio di default degli stati UE è sotto la lente di ingrandimento dell’Europa e dell’America. Le agenzie di rating non aspettano altro che occasioni per puntare il dito su qualcuno al di fuori degli USA, e sembra che il candidato migliore sia proprio il Belpaese.

Dopo la Grecia, su cui la Germania aggiusta il tiro dichiarando “Siamo sicuri che stanno facendo il possibile” i prossimi sembra dobbiamo proprio essere noi; i Cds arrivano al record storico e lo spread btp-bund torna all’attacco del massimo precedente prossimo a quota 400 e l’ultima speranza degli addetti ai lavori è che si tratti di un doppio massimo prima della fine della “bolla”.

Poco incoraggianti anche i Bot a 12 mesi; questa mattina è stata fatta l’asta per 7.5 miliardi di titoli che sono stati assegnati con un rendimento del 4.153% che rispetto al precedente (2.959%) ha subito un rialzo spaventoso. Forte rialzo anche per il rendimento dei Bot trimestrali che completa il quadro disastroso dei titoli di Stato italiani.

Satorp firma il primo programma di sukuk dell’Arabia Saudita

Saudi Aramco Total Refining and Petrochemical Company, compagnia araba meglio nota con l’acronimo Satorp, ha annunciato il lancio di una offerta pubblica di certificati sukuk: l’emissione è stata curata da un’altra società saudita, vale a dire l’Arabian Aramco Total Services Company, specializzata proprio in questo settore. Nel dettaglio, le dimensioni complessive dell’emissione verranno determinate in una fase successiva. Sono infatti necessari alcuni giorni di meeting per perfezionare tutti gli elementi di questi prodotti finanziari, ma con tutta probabilità il prossimo 13 settembre dovrebbe già essere una data campale. C’è comunque da precisare che ben tre aziende, nello specifico la Deutsche Securities Saudi Arabia, la Samba Capital & Investment Management Company e la Saudi Fransi Capital, come a voler sottolineare che l’unione fa davvero la forza.

L’anniversario dell’11 Settembre e la teoria del complotto

Sembra che se ad una persona qualsiasi venga chiesto cosa facesse quel giorno, questa non abbia problemi a ricordare perfettamente dove era e cosa stava facendo nel momento in cui ha appreso la notizia. Questo giusto per ribadire ancora una volta l’impatto incredibile avuto dall’attacco terroristico alle Torri Gemelle quel giorno, sia in USA che nel resto del mondo.

Senza soffermarci sull’aspetto sociale discusso a dovere in altre sedi, la riflessione di oggi vuole concentrarsi sulla possibilità (mai abbandonata) che si sia trattato di un evento programmato e qualcuno sapesse effettivamente che stava per succedere qualcosa di grosso.

E senza soffermarci anche su chi e come facessero a saperlo e senza indagare sulle falle inspiegabili nella sicurezza USA oltre che la possibilità avanzata da alcuni sulla demolizione controllata, quello che andremo ad analizzare velocemente è l’aspetto finanziario precedente il giorno della tragedia.

Preso atto che eravamo inseriti in quel periodo in un trend discendente e quindi i ribassisti in generale erano più attivi sul mercato su tutti i fronti, riesce comunque a stupire come pochi giorni prima dell’11 Settembre le opzioni put in generale hanno avuto un aumento di scambi impressionante, tanto da diventare almeno 200 volte superiore al periodo precedente su certe compagnie aeree. 

Société Générale lancia 169 covered warrant put e call

Un numero davvero impressionante di covered warrant ha già cominciato a inondare la nostra borsa valori: il riferimento non può che andare alla banca francese Société Générale, la quale ha emesso ben 169 titoli che fanno parte di questa specifica categoria. Il comparto di negoziazione è il Sedex, nella tipologia dei prodotti cosiddetti “plain vanilla”. Inoltre, il tipo di liquidazione sarà monetario, mentre per quel che concerne le modalità di esercizio, esse saranno americane. Come è suddivisa di preciso questa quotazione? Nel dettaglio, settantaquattro strumenti finanziari del totale appena citato sono collegate all’indice Ftse Mib ed equamente alternate tra opzioni put e call; inoltre, occorre precisare che le scadenze in questione sono molto variegate, dato che sono fissate date per quel che riguarda il 2012, il 2013, il 2014, il 2015, il 2016 e infine il 2017, con un arco temporale massimo, quindi, di sei anni.