Russia: i rimborsi dei Brezhnev Bond

Investire nei paesi emergenti nel secondo semestre del 2012 può essere una buona garanzia di rendimento: tra le principali piazze in questione c’è sicuramente la Russia, paese in cui si sta registrando una tendenza tutta particolare per quel che concerne gli investimenti finanziari. In effetti, tutti i detentori di bond “sovietici”, vale a dire quelli venduti prima della fine dell’era comunista (per questo motivo sono stati ribattezzati Brezhnev Bond, con un chiaro riferimento all’ex presidente russo), stanno cercando di ottenere in Francia quello che non riescono a raggranellare in patria, il denaro.

Su quali corporate bond puntare a settembre 2012

L’incertezza presente da tempo sui mercati azionari e l’elevata volatilità dei bond governativi sta spingendo gli investitori retail e istituzionali verso i corporate bond, ovvero le obbligazioni emesse dalle aziende. Le emissioni nel mondo stanno raggiungendo dei livelli record, tanto che a giugno scorso le emissioni di bond societari con rating “investment grade” hanno registrato un progresso del 38% rispetto a dodici mesi prima. E’ stato il risultato migliore degli ultimi tre anni.

Crediti a rischio banche italiane

Secondo quanto riportato da un recentissimo articolo condotto da Il Sole 24 Ore, in Italia i crediti a rischio detenuti dalle banche stanno crescendo con un ritmo certamente significativo. A conferma di ciò, è sufficiente dare un’occhiata alle semestrali appena pubblicate, e che stimano un incremento del credito deteriorato delle prime dieci banche italiane del 9,9 per cento nel corso dei primi sei mesi, per un controvalore in termini assoluti che passa dai precedenti 177,6 miliardi del 2011 ai 195,2 miliardi della metà del 2012.

Su quali commodity investire a settembre 2012

L’estate 2012 era molto attesa dagli operatori finanziari, ma soprattutto dai principali policy makers mondiali che si aspettavano un nuovo deciso attacco della speculazione internazionale che teoricamente avrebbe potuto approfittare della mancanza di imponenti volumi di scambio per attaccare il debito sovrano dei paesi europei maggiormente in difficoltà. In realtà, luglio e agosto 2012 sarà ricordato quasi esclusivamente per il rally delle materie prime. Senza troppo clamore, le commodity hanno messo a segno importanti guadagni.

Primo semestre 2012 da record per i sukuk

Il Financial Times ne è più che convinto: visto che gli investitori mondiali sono intenzionati a rafforzare e aumentare i loro rendimenti, c’è un segmento ben preciso del mercato che li attrae per diversi motivi. Si tratta del segmento dei sukuk, gli strumenti di debito emessi in conformità alle leggi della Shariah, strutturati per fornire un ritorno economico regolare che assomiglia molto a un interesse, ma che non può essere quest’ultimo, in quanto la religione islamica lo vieta in maniera espressa. Il 2012 è già stato caratterizzato da 17,4 miliardi di dollari per quel che concerne le quarantacinque emissioni.

Ghana: entro la fine dell’anno il lancio di bond settennali

Il governo del Ghana spera vivamente di quotare i propri bond a sette anni entro la fine del prossimo mese di dicembre: secondo il ministro delle Finanze, Kwabena Duffour, bisogna sfruttare al massimo l’entusiasmo relativo al lancio dei titoli a tre e cinque anni, già avvenuti nel corso del 2012, dunque le aspettative sono molto alte. Lo stesso Duffour ha spiegato come i negoziati in questione saranno utili per aprire il mercato obbligazionario di breve termine ai residenti, favorendo allo stesso tempo la gestione dell’indebitamento per quel che riguarda la nazione africana.

Futuro Europa secondo Barroso

Il presidente della Commissione Ue Josè Barroso, intervenuto durante il recente seminario svoltosi all’Aja, si è espresso in maniera piuttosto netta circa il futuro dell’Europa. Il presidente ha definito l’attuale periodo come un “momento in cui o la va o la spacca”, dichiarando altresì che qualsiasi decisione sarà intrapresa in queste ore sarà “determinante per il futuro e per superare la crisi di credibilità che l’ha colpita”. Ma quale sarà il futuro del vecchio Continente? Cerchiamo di comprendere più nel dettaglio quali siano le considerazioni effettuate da Barroso, e cosa potrebbe realmente accadere nei prossimi mesi.

La nuova application di Legg Mason per iPad

La Legg Mason Global Asset Management, tra le più importanti società di gestione degli investimenti al mondo, conferma di essere sempre al passo con i tempi: in effetti, la compagnia di Baltimora ha deciso di lanciare un’app molto interessante per gli iPad, dopo aver capito che queste soluzioni risultano essere utili e proficue. In pratica, basta tornare indietro a un anno e mezzo fa, quando la stessa società americana rese disponibile un’altra app per gli smartphone e in quel caso la popolarità e il successo salirono immediatamente alle stelle.

Commodities: gli investitori premiano semi di soia e petrolio

Gli investitori finanziari che hanno focalizzato il loro portafoglio sulle commodities hanno provveduto ad accrescere le holding come non accadeva dallo scorso mese di marzo: tutto è spiegabile con il rally sensazionale fatto registrare dal petrolio (ben sei mesi di durata), senza dimenticare il guadagno piuttosto importante dei semi di soia. I futures relativi alle materie prime hanno quindi conquistato 1,3 punti percentuali nel corso di questo mese, con un totale di ben 10,72 milioni di contratti alla data dello scorso 29 agosto.

Bernanke annuncia misura eccezionali

Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, ha descritto l’attuale situazione economica statunitense e internazionali, preannunciando un sempre più probabile interventi eccezionali che servano a dare un nuovo rilancio alla produttività interna del Paese nordamericano. Le dichiarazioni di Bernanke hanno tuttavia riguardato anche il vecchio Continente, con espressione di profonda preoccupazione l’ervoluzione della crisi nell’eurozona. Cerchiamo di comprendere quali siano le principali linee indicative di Bernanke.

Le ultime prospettive dei corporate bond

Il mercato globale dei corporate bond ha fatto registrare il maggior calo di questo mese di agosto, dopo che le società emittenti hanno scelto di ridurre al minimo i costi dei prestiti in questione: investire in bond societari e bancari con la crisi dell’euro può essere una soluzione molto valida per gli investitori, ma questi ultimi dati mettono in mostra una realtà ben precisa. Un caso emblematico, infatti, è quello di Siemens, che insieme a JP Morgan ha guidato le cessioni mensili (237,6 miliardi di dollari per la precisione), molto meglio rispetto a due anni fa, quando il mercato dei corporate bond riuscì a rinsaldarsi con una offerta da cinque miliardi.

Il nuovo Etf di iShares replicherà i titoli di Stato italiani

IShares V ha scelto la data del prossimo 3 settembre per lanciare sul comparto EtfPlus di Borsa Italiana il suo nuovo Exchange Traded Fund: si tratta dell’iShares Barclays Italy Treasury Bond (il codice Isin di riferimento è IE00B7LW6Y90), uno strumento che comincerà appunto ad essere negoziato fra tre giorni esatti e che troverà la sua ideale collocazione nel segmento degli Oicr aperti indicizzati. La compagnia in questione è specializzata proprio in questo tipo di strumenti, tanto da aver coniato perfino una precisa classificazione (le classificazioni di iShares per l’industria degli Etp sono molto utili in questo senso).

Previsioni Pil Italia per Moody’s

Un colpo al cerchio e uno alla botte. Dopo i commenti positivi da parte di Fitch, le agenzie di rating penalizzano l’Italia prevedendo un Pil particolarmente deludente per il futuro a breve termine. A sbilanciarsi è Moody’s, secondo cui i rischi per la ripresa economica sarebbero particolarmente cresciuti rispetto alla scorsa primavera, con la crescita delle economie emergenti che subirà un rallentamento oltre le stime e con la crisi del debito dell’Eurozona che continuerà a generare le maggiori pressioni al ribasso per lo scenario globale.

Assogestioni rende nota la raccolta del mese di luglio

Quali sono stati i dati relativi al risparmio gestito lo scorso mese di luglio: queste informazioni sono state messe a disposizione da Assogestioni, il quale ha rilevato 1,3 miliardi di euro per quel che concerne i cosiddetti “riscatti”. Nello specifico, c’è subito da sottolineare come i fondi aperti siano riusciti a chiudere in territorio positivo grazie al contributo fondamentale dei prodotti e degli strumenti di nazionalità straniera. In aggiunta, il patrimonio totale è ancora inferiore al trilione di euro, visto che si è attestato a quota 961 miliardi.