Fondo BancoPosta Mix 1: obbligazionario misto di Poste Italiane

L’offerta BancoPosta non si limita solo ai Buoni Fruttiferi Postali oppure ai famosi Libretti. Ormai l’impegno di Poste Italiane verso la sezione Banking del suo organico è diventata una priorità e lo dimostra il modo in cui vengono gestite le nuove offerte di investimento.

Tra i Fondi sottoscrivibili oggi puntiamo la lente di ingrandimento sopra al BancoPosta Mix 1, un obbligazionario misto sottscrivibile sia con unica soluzione (PIC) con un importo minimo di 500 Euro per il versamento iniziale e 100 per quelli successivi, sia con un piano di accumulo (PAC) con versamento iniziale sempre di 500 Euro e 50 per i successivi e durata compresa tra i 2 anni minimo ed i 12 massimo.

La gestione a benchmark è orientata ad un grado di rischio medio; i mercati di riferimento sono principalmente quelli dell’area Euro ed il rating degli emittenti sarà non inferiore ad investment grade proprio nel rispetto del compromesso tra grado di rischio e rendimento. Non è prevista nella gestione la copertura del rischio di cambio (visto che principalmente si opera in area Euro, non è necessario focalizzarsi sulle strategie legate alla protezione del cambio) ma si è deciso per le coperture standard di ricorrere ai derivati, solo ed unicamente per questo scopo.

Pronti Contro Termine di Fineco: SuperSave con rinnovo automatico

Fineco rientra negli istituti di credito a cui si fa’ riferimento quando si parla di investimenti. Particolarmente specializzata nell’offerta di trading on-line, l’istituto vanta anche un’offerta di conto corrente ed un’altra molto interessante riguardo le sottoscrizioni di Pronti Contro Termine. In realtà Fineco tratta tutti gli aspetti richiesti dal Mercato, quindi oltre che i Pronti Contro Termine che andiamo a vedere ora sul sito ci sono diverse soluzioni di investimento.

Nello specifico parliamo di SuperSave, la soluzione di investimento sicuro che compete direttamente con il classico conto corrente. Il rendimento leggermente superiore a quest’ultimo costringe al solo vincolo dei soldi fino a scadenza, che può essere nello specifico di 3, 6 o 12 mesi a tassi netti rispettivamente di 1.15%, 1.60% e 2%. Anche in questo caso il sottostante è una garanzia; si tratta infatti di obbligazioni Unicredit che, trattandosi di uno dei due maggiori istituti di credito Italiani, conferisce al prodotto un’affidabilità di altissimo livello.

L’uragano Irene rivitalizza il mercato dei Cat Bond

Il mercato dei Catastrophe Bond non poteva non subire un’impennata in concomitanza dell’arrivo del temibile uragano Irene negli Stati Uniti: l’intesa attività di scambio che ha coinvolto questi strumenti finanziari ha visto come protagonisti degli enti ben precisi. Anzitutto, bisogna sottolineare come Air Worldwide, una delle società emittenti che si interessano a questo profilo di rischio, ha stimato che le perdite che potrebbero essere subite dai paesi caraibici dovrebbero essere comprese tra cinquecento milioni e 1,1 miliardi di dollari. I Cat Bond sono strutturati in maniera tale da consentire agli assicurati di trasferire i loro rischi agli investitori che invece hanno puntato sul mercato dei capitali.

Illinois Tool Works, 10 e 30 anni per le obbligazioni

La Illinois Tool Works, compagnia industriale dell’omonimo stato americano, rappresenta l’ultima società che è riuscita a trarre il massimo vantaggio dall’agevole ed economico accesso al mercato dei bond corporate: l’emissione, infatti, beneficerà di una doppia scadenza temporale, vale a dire dieci e trenta anni, con dei bond che sono stati collocati grazie alla collaborazione strategica di Bank of America e JPMorgan Chase. Cerchiamo di capire di quale obbligazione si tratta esattamente. La tranche decennale prevede un importo complessivo pari a 350 milioni di dollari, una cessione che è stata corredata da una cedola del 3,375% e da un prezzo di 99,55 dollari (il premio di rischio è stato superiore a quello offerto dal Tesoro di 115 punti base).

Speculazione, rating e bilanci: bentornati dalle Vacanze

Se da un lato si sente ancora la mancanza di volumi sui book di Piazza Affari, dall’altro le notizie dell’ultima settimana mantengono alto l’interesse sui Mercati; chi ha fatto le vacanze lunghe è ora che cominci a guardarsi intorno ed aggiornarsi sulle ultime news, visto che non mancano situazioni che si discuteranno ancora per diverso tempo.

Spicca la decisione durante l’ottava appena conclusa di prorogare lo stop alle vendite allo scoperto. La Consob vieta lo short selling fino al 30 Settembre, al contrario di quanto deciso in Germania che invece. Non sono mancate le critiche verso questo provvedimento già discusso più volte, in particolare si fa’ notare come se il prezzo delle azioni scende è perchè c’è sfiducia e non per speculazione. Ma tant’è, fino al 30 di Settembre questa è la situazione e chi potrà girerà probabilmente la propria liquidità all’estero per vendere allo scoperto in caso di nuovi ribassi.

Deutsche Bank: S&P500 ed Eurostoxx per il nuovo certificato

I certificati di investimento sono una delle prerogative principali di Deutsche Bank e gli investitori ormai questo fatto lo conoscono bene: non è quindi un caso se proprio nel corso della giornata di ieri il comparto Sedex di Borsa Italiana ha accolto un nuovo Express Certificate su basket di indici. Di cosa si tratta esattamente? Il prodotto in questione, con liquidazione monetaria e modalità europea di esercizio, prevede nello specifico due distinti indici sottostanti, vale a dire l’americano S&P500 e l’europeo Eurostoxx 50: “vecchio” e “nuovo” mondo vengono dunque accomunati in una sola quotazione finanziaria, la quale giungerà a scadenza tra due anni, visto che la data di maturazione che l’istituto di Francoforte ha stabilito è il 24 maggio del 2013.

EuroMot: Germania e Bei emettono tre bond

La Banca Europea per gli Investimenti e la Repubblica Federale Tedesca sono le due emittenti a cui far riferimento per la nuova emissione obbligazionaria dell’EuroMot di Borsa Italiana: nello specifico, l’istituto di proprietà dell’Unione Europea e la nazione teutonica hanno lanciato nel complesso tre titoli (uno nel primo caso, due nel secondo), strumenti che cominceranno ufficialmente le loro negoziazioni fra tre giorni esatti, il 30 agosto. Si tratta dello Schatz 0,75% due on 13 September 2013 (il codice Isin di riferimento è DE0001137354), del Bund 2,25% due on 4 September 2021 (DE0001135457) e dell’Eib $ 1,125% Notes due 2014 (US29878FR21).

Uno sguardo al Dax30: indice più solido

L’altalena del mercato italiano si deve in gran parte alla liquidità del Paniere principale; se da un lato possiamo dire che le azioni del Mib garantiscono liquidità continua ed ingente durante tutta la giornata, dall’altra il confronto con il resto dell’Europa evidenzia come i volumi sono decisamente sotto la media.

Senza guardare cali limite come il Fib (il derivato italiano) su cui i volumi di scambio non sono neanche paragonabili a quelli di Eurostoxx o Dax e dove i livelli del book sono riempiti con un numero di contratti ad una cifra, per capire la “fragilità” del Mercato basta guardare i movimenti in percentuale; quello che era un evento straordinario come un +4% ma anche solo un +3% è diventata la normalità, come una volta succedeva sulle azioni a bassa capitalizzazione. Un maggior interesse verso il Mercato Italiano avrebbe come effetto un aumento dei volumi di scambio e non l’aumento delle performance relative.

Unicredit, nuovo covered bond con durata decennale

UniCredit ha lanciato proprio nel corso della giornata odierna un nuovo covered bond: lo strumento in questione prevede un ammontare totale di un miliardo di euro, a conferma che il gruppo bancario ha intenzione di privilegiare l’accesso al mercato estero attraverso le sottoscrizioni degli assets migliori. Tra l’altro, questa emissione ha già incontrato il responso positivo da parte degli investitori istituzionali, consentendo in tal modo di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissi per quel che concerne le dimensioni dell’offerta. In particolare, c’è stato il coinvolgimento di cinquanta investitori di nazionalità europea, in rappresentanza di una delle maggiori transazioni di mercato che siano mai state eseguite in questo ambito. Entrando nel dettaglio finanziario, c’è da dire che il titolo obbligazionario in questione provvederà a pagare una cedola pari al 5%, mentre il prezzo di emissione è stato fissato al 99,72%.

Compagnia Immobiliare Azionaria, i risultati della semestrale

La Compagnia Immobiliare Azionaria è la società per azioni che da circa dieci anni si occupa di locazioni e compravendite di immobili, così come suggerisce il nome stesso, di multiproprietà, ma anche di investimenti in campo mobiliare, in particolare relativamente al settore primario: ebbene, la società ha appena stilato la propria semestrale, la quale ha già beneficiato dell’analisi e dell’approvazione ufficiale da parte del consiglio di amministrazione, come sono andati, quindi, i primi sei mesi del 2011 per la compagnia milanese? Quello che interessava maggiormente erano i risultati consolidati.

Bene i titoli di Stato, grazie alla BCE

Nella giornata che va’ a chiudere l’ultima settimana intera di Agosto 2011 gli indici sono più allineati che mai; il calo risentito, al di là delle percentuali, è proporzionale ai movimenti dei giorni precedenti su tutti gli indici Europei, segno che univocamente tutti gli investitori  non si fidano a lasciare aperti i long overnight per il week-end ma preferiscono restare liquidi per evitare sorprese. Questa buona usanza, valida anche nei periodi tranquilli, acquista più che mai valore anche se rischia di essere fuorivante sui grafici visto che si rischia di non distinguere un down-trend da un’uscita di mercato in massa. Nel breve non fa’ differenza, ma nel medio periodo si tratta di due situazioni completamente diverse.

Malissimo Euro/Dollaro invece; si alza ancora la volatilità, e dopo un tentativo di recupero che sembrava aver diffuso l’ottimismo (rispettando anche la correlazione inversa con Usd/Jpy) il cross torna sui suoi passi vicino ai minimi di ieri, senza che le Piazze Azionarie ne abbiano risentito.

Mentre i volumi calano e l’ottava si prepara a giungere a conclusione, gli analisti ed i traders guardano il Mercato dei Titoli di Stato; buona la richiesta di Bot e Ctz, ma il merito va’ alla BCE che, come annunciato in precedenza, si è fatta carico di acquistare titoli del debito sia Italiani che Spagnoli.

Fondi nel mirino: 0.54% da inizio 2011

Quando si tratta di investimenti sicuri, il primo pensiero va’ sicuramente ai rendimenti; la scelta di un buon compromesso tra rischio e rendimento è fondamentale per rispettare il proprio profilo di rischio (e dormire sonni tranquilli) ma sopratutto è importante per avere il meglio in funzione proprio del rischio che andremo a correre.

Pensiamo agli investimenti in derivati o in hedge found se preferite; a fronte di un rischio alto, la promessa di un rendimento a 2 o 3 cifre invoglia comunque l’investitore ad accettare di destinare una parte di capitale (congrua ovviamente, non si tratta del 100% della liquidità!). Ma quando si tratta di prodotti a basso rischio, l’attenuarsi del rapporto tra rischio e rendimenti arriva a situazioni paradossali (ed imbarazzanti a dirla tutta), al punto che non c’è più un rendimento nonostante viene assunto un rischio (seppur minimo).

Titoli di Stato: 2° comunicazione dell’asta di Btp e CCTeu del 30 Agosto 2011

In un comunicato stampa diffuso qualche minuto fa’, il Ministero delle Finanze e dell’Economia integra quanto si è appreso dalla prima comunicazione diffusa il 23 Agosto scorso, specificando il mancante codice ISIN e sopratutto il range di ammontare delle emissioni. Nel dettaglio, ricapitoliamo i prodotti offerti in asta al 30 Agosto 2011:

I Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi (CCTeu), con data di scadenza prevista il 15 Aprile 2018 e codice ISIN IT0004716319 verranno emessi per un ammontare nominale compreso tra 500 milioni di Euro e 1000 milioni di Euro.

I Buoni del Tesoro Poliennali con scadenza il 1° Luglio 2014 e ISIN IT0004750409 e tasso di interesse al4.25% avranno invece un ammontare nominale compreso tra un minimo di 2500 milioni di Euro ad un massimo di 3250 milioni di Euro.

L’aeroporto di San Francisco cede una larga fetta del proprio debito

Il San Francisco International Airport, nono scalo americano per numero di passeggeri, ha scelto la strada dei bond municipali per risollevare le sorti del proprio debito finanziario: in effetti, la cessione ammonta a ben 354,6 milioni di dollari, la somma che è stata ritenuta più opportuna per ripianare appunto il deficit e trarre il massimo vantaggio dai tassi di interesse attuali. I rendimenti dell’obbligazione, la quale beneficerà di una scadenza di dieci anni, sono già giunti al 2,2% nel corso della giornata di ieri, una percentuale che è leggermente superiore rispetto al minimo assoluto di quest’anno, il 2,17% di pochi giorni fa. C’è poi una tranche che prevede una maturazione a lungo termine, vale a dire trenta anni, con un ritorno economico pari al 3,87%.