Estensione divieto scoperto: ancora la colpa alla speculazione?

Sono giornate di grandi cambiamenti Globali, o forse dovremo dire che addirittura si tratta di “mesi” di grandi cambiamenti. Dalla guerra in Libia che si riflette in uno degli aspetti “meno importanti” anche sulle casse delle aziende italiane coinvolte, fino ad arrivare all’abbandono del leader di una delle aziende più importanti del Mondo, Steve Jobs, che cede il passo a Mr. Tim Cook per la guida della Apple (che ricordiamo essere capitalizzata meglio dei migliori 32 istituti di credito Europei…tutti insieme).

Forse è proprio questo il motivo per cui sembra che la situazione stia sfuggendo dal controllo delle Autorità, ed il Mercato globale sia sempre più in preda al caso piuttosto che ai cari fondamentali; nessuno degli “addetti ai lavori” ancora probabilmente comprende in pieno il periodo che stiamo passando e lo spostamento di equilibri e priorità che si sta trasformando in spostamento di capitali degli investitori verso nuovo orizzonti (o vecchi, come nel caso dell’Oro). Proprio le Autorità, nel caso specifico la Consob, probabilmente in giornata terranno una riunione sulle vendite allo scoperto, giudicate ancora una della cause principali del crollo dei listini.

Potrebbe essere quindi la terza volta (per ricordare solo quelle importanti) che si decide sulla spinosa questione dello scoperto, criminalizzate per aver aumentato la speculazione; le prime due volte gli effetti non si sono visti ed il Mercato ha continuato per il suo corso confermando l’ipotesi che si continua ad agire nella direzione sbagliata. Questa volta, anche l’Autorità di Vigilanza dei Mercati azionari dell’Unione Europea è chiamata a decidere cosa fare in merito e probabilmente entro questa sera avremo le risposte.

Se non si trattasse di speculazione, ma di sfiducia? Come fermare i ribassi? Fermando i rumors prima di tutto e restituendo all’azionario la trasparenza e la fiducia persa negli ultimi anni. Non è certo strano che gli investitori girino il proprio interesse sulle nuove forme di investimento o su altre più sicure e magari meno redditizie, dopo che la Borsa Italiana ha perso valore dando la colpa alla crisi Globale, mentre tutti dicevano che le nostre aziende erano solide e non ne avrebbero risentito. Chi investirebbe in un Mercato dove il vento cambia per colpa di errori commessi dall’altra parte del Globo? Chi rimarrebbe in balia degli eventi mondiali senza poter fare affidamento alle singole realtà?

Questa non è speculazione, è adattamento ad un mondo che sta cambiando mentre i grandi stanno a guardare fossilizzati sul passato.

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