L’oro è stato il miglior asset di investimento negli ultimi dieci anni. Nessun’altra asset class è riuscita a fare meglio: né l’azionario americano, né i bond, né i mercati emergenti, né il mattone. Dieci anni fa il metallo giallo valeva poco più di 300 dollari l’oncia, oggi ne vale quasi 1.800 dollari. Ciò vuol dire che chi avesse investito 10.000 euro dieci anni fa, oggi si ritroverebbe quasi 50.000 euro. Nel settembre 2011 la quotazione spot dell’oro ha toccato 1.921 dollari l’oncia, il livello più alto di sempre.
Comprare obbligazioni bancarie garantite
Il mercato delle obbligazioni bancarie garantite è più florido che mai. A rivelarlo sono gli ultimi dati sulle compravendite effettuate nel comparto, che dimostrano come, nonostante la crisi e le condizioni di scetticismo, i bond bancari con garanzia statale abbiano rappresentato un ideale canale a disposizione degli istituti di credito per soddisfare le proprie necessità di liquidità, con un valore complessivo delle emissioni che ha superato i 30 miliardi di euro. Ad ogni modo, non tutte le emissioni sono poi finite sul mercato, essendo state ampiamente utilizzate come titoli collaterali per poter avere liquidità dalla Bce a tassi ancor più convenienti.
Heineken finanzierà gli acquisti col suo nuovo bond
Un importo pari a 3,25 miliardi di dollari e la denominazione in moneta americana: i due tratti salienti dell’ultima emissione obbligazionaria di Heineken, terza azienda al mondo per quel che riguarda la produzione di birra, sono proprio questi. Si tratta, come è evidente nei casi di corporate bond di tale tipo, di una cessione massiccia di debito, con il colosso olandese che punta a finanziare nel migliore dei modi l’acquisizione di un’altra azienda, la Asia Pacific Breweries Limited. La vendita in questione comprende ben quattro tranche.
Futures: zucchero e cacao in rialzo a New York
Sono senza dubbio lo zucchero e il cacao i due dominatori delle contrattazioni futures di ieri presso I’Intercontinental Exchange di New York, una delle principali piazze in tal senso: in particolare, i contratti relativi al cosiddetto “oro bianco” hanno raggiunto il picco più alto delle ultime otto settimane. Le quotazioni estive dello zucchero sono state a dir poco altalenanti. Ad esempio, a inizio giugno si sono registrate delle quotazioni in calo, ma poi è bastata una settimana per modificare tutto questo scenario, con la ripresa di questi stessi contratti futures.
Anima Sgr punta su Bot e Btp
In una recente intervista rilasciata al canale finanziario Class Cnbc, la tv di Class Editori, il direttore generale di Anima Sgr, Armando Calcaterra, ha svelato alcune strategie di investimento della società di gestione del risparmio milanese a seguito delle recenti mosse di politica monetaria delle principali banche mondiali. Calcaterra suggerisce di puntare sull’Europa, ma più in particolare sugli asset denominati in euro in modo tale da controllare più facilmente anche il rischio valutario. Il dg di Anima punta forte sui titoli di stato italiani.
Commodities: l’innovativo fondo di Man Group
Man Group ha confermato ancora una volta la propria leadership nell’ambito delle gestioni alternative con un fondo davvero innovativo: si tratta del Man Commodities Fund, un prodotto che consentirà agli investitori retail e a quelli istituzionali di sfruttare al massimo l’esposizione al mercato delle materie prime. Il lancio in questione ha beneficiato di un importo complessivo di cinquanta milioni di dollari, con una gestione che funzionerà in modo da ottenere un rendimento più alto rispetto agli indici passivi, diminuendo al massimo il rischio delle perdite.
Investire in titoli di Stato ungheresi
Le ultime aste obbligazionarie dell’Ungheria non sono state troppo esaltanti, eppure gli investitori non residenti e quelli stranieri stanno dando molta fiducia alla nazione magiara: non è un caso, infatti, che gli investimenti in questione siano stati pari a quasi 116 miliardi di fiorini (circa quattrocento milioni di euro per la precisione), a conferma di una netta predilezione nei confronti di questi titoli di Stato. I dati in questione si riferiscono allo scorso mese di settembre e sono stati messi a disposizione dall’Akk (Államadósság Kezelő Központ), vale a dire l’agenzia ungherese che si occupa della gestione del debito del governo di Budapest.
Migliori fondi di investimento per investire sui mercati asiatici
Fino a qualche anno fa l’investimento sui mercati emergenti asiatici era diventato un must. Poi le continue crisi finanziarie – iniziate nel 2007 con la bolla dei mutui subprime e proseguite con il crack Lehman Brothers nel 2008 e con la crisi dei debiti sovrani europei nel biennio 2010-2012 – hanno messo a dura prova anche gli investimenti nelle “Tigri asiatiche”. Tuttavia, saranno ancora questi paesi a far crescere il pil mondiale nel 2012 e nel 2013, mentre Europa e Stati Uniti continuano a mostrare evidenti segnali di debolezza.
Investimenti Ikea Italia per 400 milioni
Ikea progetta maxi investimenti sul mercato italiano. La compagnia svedese ha infatti recentemente rinnovato la sua fiducia sul mercato italiano promettendo lo stanziamento di più di 400 milioni di euro che possano essere efficacemente investiti nel corso dei prossimi tre anni. A confermarlo è stato l’amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petersson, che in una serie di dichiarazioni riportate dal Radiocor de Il Sole 24 Ore, rassicura gli stakeholders sul costante impegno che il gigante nord europeo garantirà all’Italia.
Università di Cambridge emette bond da 350 milioni di sterline
Nel bel mezzo del boom del mercato dei corporate bond in Europa, spinti soprattutto dalle basse valutazioni dei titoli e dai risicati rendimenti sui titoli governativi dei paesi ad alto rating, scende in campo anche la storica e prestigiosa Università di Cambridge. Per la prima volta nella sua storia, l’università britannica non incontrerà studenti bensì potenziali investitori per discutere del collocamento di un bond da 350 milioni di sterline. In 800 anni dalla fondazione, l’Università di Cambridge non si era mai finanziata con un’emissione obbligazionaria.
Il denaro che sarà raccolto servirà per finanziare le strutture destinate all’attività di ricerca e per gli alloggi degli studenti universitari. L’emissione è seguita da vicino dall’agenzia di rating Moody’s, che tra l’altro ha assegnato un giudizio sul merito di credito al livello “Aaa”, il massimo rating possibile e lo stesso attribuito anche al Regno Unito. Moody’s ha sottolineato in un report destinato ai potenziali investitori che l’Università di Cambridge non gode solo di un’ottima reputazione da un punto di vista didattico (avendo annoverato anche scienziati del calibro di Isaac Netwon e Charles Darwin) ma anche sotto il profilo finanziario.
In Europa le grandi università di rado accedono al mercato del debito per finanziare le proprie attività, mentre dall’altra parte dell’oceano diversi atenei hanno già optato per le emissioni obbligazionari come ad esempio Stanford e la Columbia. Secondo quanto dichiarato da Bloomberg, quest’anno è avvenuto un solo collocamento obbligazionario da parte del college britannico De Montfort University di Leicester.
Il timing di Cambridge sembra quello più opportuno, considerando che in questa fase gli investitori sono sempre più alla ricerca di bond ad alto rating in grado di offrire un premio rispetto ai bond governativi. Secondo Moody’s, l’Università di Cambridge ha lo stesso rating del Regno Unito, ovvero “Aaa”, ma ha un outlook migliore (“stabile” contro “negativo”). Il collocamento è curato da Hsbc, Morgan Stanley e Royal Bank of Scotland. Il 5 ottobre partirà un road show per incontrare gli investitori.
Borsa Italiana lancia il nuovo future Mini Ftse100
Il nuovo derivato di Borsa Italiana-Lse è in rampo di lancio. A partire dall’8 ottobre 2012 sarà possibile fare trading sul future Mini Ftse 100, l’indice azionario britannico più famoso. Il contratto mini avrà chiaramente un margine molto più basso rispetto alla versione standard e sarà anche più abbordabile rispetto al mini Ftse/Mib e al mini S&P500. Il margine di negoziazione dovrebbe essere pari a 1.200 euro, mentre per il mini Ftse/Mib servono 1.800 euro. Tuttavia, non va escluso che qualche broker possa richiedere margini intraday anche più bassi per attirare nuovi clienti.
Investire in HP
È conveniente scommettere in HP in questa ultima parte dell’anno? A domandarselo non sono gli investitori americani, che per tanto tempo hanno conferito enorme fiducia alla società informatica, quanto anche quelli italiani ed europei, che si interrogano su cosa potrà fare il manager Meg Whitman per invertire una tendenza non eccessivamente soddisfacenti in ambito Hewlett-Packard. Cerchiamo allora di tracciare qualche linea guida per comprendere se sia o meno il caso di investire in HP nel corso dei prossimi mesi.
General Electric continua a emettere debito
General Electric fa parlare ancora una volta di sé per una interessante emissione obbligazionaria: la compagnia pubblica di Fairfield ha infatti messo a disposizione degli investitori bond per un importo totale di sette miliardi di dollari, nel tentativo di capitalizzare al massimo i bassi tassi di interesse. L’offerta in questione, inoltre, rappresenta la terza maggior cessione di debito negli Stati Uniti in questo 2012, almeno secondo quelli che sono i dati forniti da Dealogic. L’emissione deve essere suddivisa in tre parti ed è la prima di questo tipo dal 2007, nonostante il braccio finanziario del colosso fondato da Thomas Edison, la Ge Capital, sia un assiduo frequentatore delle emissioni di bond.
La Polonia lancia un nuovo bond a dodici anni
Il governo polacco ha provveduto a emettere 1,75 miliardi di euro in titoli obbligazionari a dodici anni: si tratta di una operazione finanziaria che è finalizzata a completare il finanziamento del deficit di quest’anno, oltre al soddisfacimento delle necessità economiche del 2013, con i rendimenti che sono ormai a livelli molto bassi. La Polonia è tornata a emettere eurobond qualche mese fa, in questo caso, al contrario, si fa riferimento a strumenti che giungeranno a maturazione nel luglio del 2024, con un ritorno economico pari a 3,385 punti percentuali, vale a dire 143 punti base al di sopra del tasso midswap.