General Electric emette quattro miliardi in obbligazioni

General Electric Company, celebre multinazionale americana fondata da Thomas Alva Edison, ha emesso titoli obbligazionari per quattro miliardi di dollari: l’intento della vendita in questione è soprattutto quello di far fronte in maniera adeguata alle scadenze del debito societario nel corso di questo 2012. Nello specifico, tale lancio ha riguardato due miliardi di dollari di strumenti in scadenza fra tre anni e un miliardo di dollari a testa per altre due scadenze, vale a dire cinque e dieci anni. Il colosso di Fairfield non può comunque dimenticare i 78,7 miliardi di dollari di bond che giungeranno a maturazione proprio quest’anno.

Le obbligazioni dell’Illinois vengono declassate da Moody’s

Il rating dei titoli obbligazionari dello stato federale dell’Illinois non godono certo di una buona reputazione: l’ultimo provvedimento dell’agenzia americana Moody’s si è reso necessario per ridimensionare questa valutazione, la quale è passata da A1 ad A2, sempre nell’ambito della buona affidabilità di investimento, ma pericolosamente vicina al giudizio inferiore. Tra l’altro, in questa maniera l’Illinois rappresenta lo stato a stelle e strisce con il rating più basso in assoluto per quel che concerne la compagnia in questione, non certo un primato di cui ci si può vantare. Il declassamento a cui si sta facendo cenno, inoltre, ha delle motivazioni ben precise e serie.

Il Sudan lancia dei sukuk dal rendimento altissimo

Il Sudan, paese africano che sta combattendo contro una delle crisi economiche più severe e complicate della propria storia, sta anche cercando di mettere da parte le proprie amarezze con un’offerta finanziaria: nel dettaglio, l’operazione ha coinvolto il lancio di bond islamici con un rendimento annuo di ben venti punti percentuali (una chiara testimonianza delle condizioni di salute della nazione). In aggiunta, il denaro che verrà ricavato da questa specifica vendita sarà utilizzato per finanziare il deficit di bilancio e tentare di attenuarlo il più possibile. Come ha annunciato lo stesso esecutivo della repubblica subsahariana, i sukuk in questione (da queste parti si chiamano shahamas) saranno ceduti almeno fino al prossimo 25 gennaio.

Le Filippine emettono bond a 25 anni per sostenere l’economia

Il governo delle Filippine ha emesso dei bond a venticinque anni e denominati in valuta americana per un totale complessivo di 1,5 miliardi di dollari: l’intento è chiaro e inequivocabile, la nazione asiatica punta a irrobustire la propria spesa e a sostenere la crescita economica nel 2012. I titoli in questione, previsti in scadenza nel 2037, hanno cominciato la loro esperienza finanziaria con un rendimento pari a cinque punti percentuali, un dato che va confrontato con il prezzo iniziale, vale a dire il 5,25%. Tra l’altro, bisogna anche sottolineare come Standard & Poor’s abbia rivisto al rialzo l’outlook di Manila, con il debito che attualmente viene valutato con il rating BB.

National Bank of Greece propone il riacquisto dei propri bond

La National Bank of Greece, maggior prestatore della nazione ellenica, ha offerto il riacquisto di circa 2,5 miliardi di dollari in titoli obbligazionari e azioni ibride: la mossa è volta, in particolare, a potenziare il capitale del gruppo e fronteggiare in maniera adeguata la crisi del debito sovrano che continua a sconvolgere il continente europeo. Il buy back in questione andrà a riguardare 1,5 miliardi di euro di strumenti con un rendimento pari a 3,875 punti percentuali. Si tratta, nello specifico, di covered bond in scadenza nel 2016 (la scadenza sarà quindi quinquennale), senza dimenticare le cinque serie di azioni privilegiate che saranno denominate in euro, dollari e sterline.

Sukuk, il 2012 sarà all’insegna dell’Arabia Saudita

Il continente asiatico e l’Arabia Saudita in particolare saranno inevitabilmente i due dominatori incontrastati del mercato dei sukuk nel corso del 2012: tra l’altro, questa leadership sarà caratterizzata anche da un’altissima qualità per quel che concerne i prodotti in questione, notoriamente conformi alla legge islamica della Shariah, e gli stessi emittenti, con un ottimo debito sovrano.

Il Qatar è pronto a quotare i propri strumenti governativi

Il Qatar ha completato tutte le procedure relative alla quotazione degli strumenti debitori governativi, in modo che possano essere scambiato presso il proprio listino titoli: l’obiettivo di questa operazione è sostanzialmente quello di stimolare gli investimenti in questi specifici prodotti, in particolare da parte delle banche commerciali e delle altre istituzioni, come comunicato dall’istituto di credito centrale del paese asiatico. Gli scambi a breve termine dei titoli del Tesoro qatariota cominceranno a essere effettivi fra tre giorni esatti, con la possibilità di alternare la diversificazione con alcuni bond islamici, così da avviare delle operazioni piuttosto ampie.

L’Egitto programma per inizio gennaio l’asta dei propri bond

L’Egitto tenta di mettersi alle spalle un 2011 davvero difficile dal punto di vista sociale e politico e la finanza può rappresentare un pretesto per il rilancio del paese africano: in effetti, il ministero dell’Economia locale è più che pronto a offrire ben cinque miliardi di sterline egiziane in titoli obbligazionari a tre e cinque anni, con l’asta di riferimento che è già stata programmata per il prossimo 2 gennaio, come emerge chiaramente dall’ultimo comunicato della banca centrale. Che cosa bisogna attendersi da questo punto di vista? Anzitutto, c’è da precisare che i rendimenti sul debito del governo del Cairo sono aumentati nel corso di quest’ultimo mese a livelli molto alti, come non veniva registrato ormai da anni; non ci si potrebbe attendere nulla di diverso, però, dato che la nazione deve far fronte alla pericolosa crescita del proprio deficit di bilancio.

Il crescente interesse per i sukuk ecosostenibili

I sukuk “verdi” stanno coinvolgendo sempre più questa specifica industria finanziaria, ma bisogna amalgamare nella maniera più corretta possibile due standard: si tratta, infatti, delle credenziali ambientali e del rispetto della legge della Shariah, elementi che secondo alcuni analisti non possono essere fatti coincidere. Ma i piani di molte compagnie sono diversi e si sta pensando al 2012 come l’anno in cui sarà creata una finanza islamica ecosostenibile, con degli strumenti in grado di raccogliere il denaro necessario per contribuire alla lotta ai cambiamenti climatici (più di dieci trilioni di dollari nei prossimi due decenni, almeno secondo quanto stimato dall’International Energy Agency).

Amlin quota per la prima volta dei Catastrophe Bond

Amlin, una delle principali compagnie londinesi per quel che concerne il comparto assicurativo, ha annunciato ufficialmente la vendita di ben 150 milioni di dollari in Catastrophe Bond: l’operazione ha avuto luogo grazie al contributo determinante di una sussidiaria con sede alle Bermuda, e avrà l’obiettivo di garantire una protezione piuttosto ampia dalle perdite potenziali che potrebbero causare i terremoti e gli uragani americani, oltre alle tempeste del Vecchio Continente, cercando quindi di venire incontro al numero più alto possibile di soggetti.

Primo bond trentennale per la Corea del Sud

La Corea del Sud potrebbe decidere a breve di vendere dei bond trentennali: le previsioni più attendibili sono rivolte al 2012 e, tra l’altro, si tratterebbe della prima volta in cui si punta su questa scadenza così ampia per quel che concerne ol debito, un modo in più per aiutare il governo di Seul e gli investitori domestici a gestire i relativi rischi. I titoli in questione dovrebbero essere emessi nel corso del primo semestre del prossimo anno, come confermato dal ministero delle Finanze locale, anche perché i fondi pensionistici e gli assicuratori coreani sono alla disperata ricerca di scadenze simili per accrescere la stabilità dei loro investimenti.

Genève Invest per investire sulla Svizzera

La Svizzera è per antonomasia uno dei centri finanziari più importanti al mondo per quel che riguarda la gestione dei patrimoni: i capitali giungono in massa da queste parti, sia per le competenze in ambito finanziario che fiscale, due notevoli vantaggi per gli investitori. Una delle maggiori specializzazioni è quella che può vantare Genève Invest, una compagnia di Ginevra per l’appunto che ha focalizzato di tempo la propria attenzione sui clienti stranieri e che mette a disposizione diversi servizi che si possono davvero definire innovativi. Un esempio su tutti è quello dei titoli obbligazionari a tasso fisso; in pratica, si tratta di alternative di un certo tipo ai normali investimenti con il deposito vincolato che vengono offerti dagli istituti di credito di maggiori dimensioni.

Detroit emette dei bond municipali a scadenza trentennale

La municipalità di Detroit non ha avuto alcun problema nel vendere 484 milioni di dollari del proprio debito, relativo in particolare ai servizi idrici e alle fognature, nel mercato obbligazionario locale; in realtà, però, qualche preoccupazione vi dovrebbe essere, visto che la città americana vanta qualche difficoltà fiscale non certo indifferente. In effetti, il prezzo può essere sintomatico di questa situazione, con dei rendimenti compresi tra 0,6 e 1,8 punti percentuali al di sopra del benchmark dotato di tripla A a livello di bond municipali. Nel dettaglio, una tranche di questa offerta, il cui importo è pari a 225 milioni di dollari, giungerà a maturazione nel 2041 (la scadenza è di tipo trentennale), mentre il ritorno economico è stato fissato al 5,35%.

Caterpillar Financial Services aumenta l’offerta di bond

Caterpillar Financial Services Corporation rappresenta il braccio dei prestiti finanziari che fa capo all’omonima compagnia americana, celebre per i suoi macchinari industriali, molto sfruttati in ambito edilizio: ebbene, proprio questa società ha deciso di completare la propria vendita di titoli obbligazionari, una emissione che prevede un importo complessivo di seicento milioni di dollari e due scadenze specifiche, vale a dire due e tre anni. La cessione ha riguardato il mercato statunitense, come emerso da alcune indiscrezioni piuttosto accreditate. Le tranche saranno pertanto due: anzitutto, quattrocento milioni di dollari saranno l’ammontare relativo ai bond a tre anni, i quali beneficeranno di un ritorno economico pari a 1,125 punti percentuali, con uno spread di ottantacinque punti base rispetto ai medesimi strumenti messi a disposizione dal Tesoro a stelle e strisce.