Primo bond trentennale per la Corea del Sud

La Corea del Sud potrebbe decidere a breve di vendere dei bond trentennali: le previsioni più attendibili sono rivolte al 2012 e, tra l’altro, si tratterebbe della prima volta in cui si punta su questa scadenza così ampia per quel che concerne ol debito, un modo in più per aiutare il governo di Seul e gli investitori domestici a gestire i relativi rischi. I titoli in questione dovrebbero essere emessi nel corso del primo semestre del prossimo anno, come confermato dal ministero delle Finanze locale, anche perché i fondi pensionistici e gli assicuratori coreani sono alla disperata ricerca di scadenze simili per accrescere la stabilità dei loro investimenti.

Le tipiche maturazioni del paese asiatico sono quella a tre, cinque, dieci e venti anni, mentre il 2041 non è ancora mai stato previsto ufficialmente. In aggiunta, il 2012 dovrebbe essere caratterizzato anche da vendite di titoli obbligazionari con scadenze inferiori ai tre anni. La nuova quotazione, comunque, riflette la domanda crescente per il lungo termine, così da poter rafforzare lo status fiscale del paese; lo stesso dicastero economico ha pianificato un importo complessivo di quasi 81 trilioni di won (circa ottanta miliardi di euro) per quel che concerne il 2012, un ammontare leggermente inferiore rispetto agli 82,4 trilioni dell’anno attualmente in corso, almeno secondo da quanto trapela dal piano di bilancio coreano.

Volendo entrare maggiormente nel dettaglio finanziario, occorre precisare che il benchmark relativo ai bond ventennali ha garantito ultimamente un rendimento pari a quattro punti percentuali: si è trattato di un ritorno economico interessante e comunque invariato rispetto alle ultime rilevazione del Seoul Stock Exchange (all’inizio di quest’anno si era partiti con un 4,68%), anche perché a settembre si era scesi fino al 3,6%, il livello più basso da quasi sei anni a questa parte. Il bond triennale, invece, è stato capace di rendere il 3,33%, percentuale invariata da almeno una settimana.

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