Il Sudan lancia dei sukuk dal rendimento altissimo

Il Sudan, paese africano che sta combattendo contro una delle crisi economiche più severe e complicate della propria storia, sta anche cercando di mettere da parte le proprie amarezze con un’offerta finanziaria: nel dettaglio, l’operazione ha coinvolto il lancio di bond islamici con un rendimento annuo di ben venti punti percentuali (una chiara testimonianza delle condizioni di salute della nazione). In aggiunta, il denaro che verrà ricavato da questa specifica vendita sarà utilizzato per finanziare il deficit di bilancio e tentare di attenuarlo il più possibile. Come ha annunciato lo stesso esecutivo della repubblica subsahariana, i sukuk in questione (da queste parti si chiamano shahamas) saranno ceduti almeno fino al prossimo 25 gennaio.

Secondo la Sudan Financial Services Company, poi, la vendita beneficerà anche del beneplacito della banca centrale. C’è comunque da precisare che non è stato fornito alcun tipo di dettaglio in merito al volume della quotazione: le fonti hanno citato solamente il ritorno economico che si spera di ottenere in questo caso, i venti punti percentuali citati in precedenza, i quali sono superiori rispetto al 15% circa che era stato fissato per un’offerta simile lo scorso mese di maggio. Non è quindi la prima volta che il Sudan si cimenta in una emissione che va a coinvolgere i sukuk, i titoli obbligazionari che sono conformi alla legge della Shariah: d’altronde, ben il 97% della popolazione è musulmana, dunque non ci si poteva attendere niente di diverso da questo punto di vista.

Gli shahamas sono considerati la fonte finanziaria principale, anche perché è vietato accedere ai mercati internazionali da almeno quattordici anni, visto che nel 1997 gli Stati Uniti hanno imposto un embargo commerciale. Le precedenti emissioni di debito hanno in comunque con quest’ultima la concomitanza con le crisi economiche, senza dimenticare la scarsezza di riserve valutarie e la svalutazione della moneta (la sterlina sudanese per la precisione).

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