Le obbligazioni dell’Illinois vengono declassate da Moody’s

Il rating dei titoli obbligazionari dello stato federale dell’Illinois non godono certo di una buona reputazione: l’ultimo provvedimento dell’agenzia americana Moody’s si è reso necessario per ridimensionare questa valutazione, la quale è passata da A1 ad A2, sempre nell’ambito della buona affidabilità di investimento, ma pericolosamente vicina al giudizio inferiore. Tra l’altro, in questa maniera l’Illinois rappresenta lo stato a stelle e strisce con il rating più basso in assoluto per quel che concerne la compagnia in questione, non certo un primato di cui ci si può vantare. Il declassamento a cui si sta facendo cenno, inoltre, ha delle motivazioni ben precise e serie.

In pratica, l’ultima sessione legislativa è stata a dir poco una catastrofe, visto che non sono stati fatti passi decisivi per quel che concerne l’implementazione di soluzioni importanti in relazione al sistema previdenziale. In aggiunta, dettaglio non certo da trascurare, i pagamenti dei salari statali vive una fase cronica e complessa, come è emerso chiaramente dal comunicato di Moody’s. In parole povere, il governo di Springfield si è indebolito in maniera costante e preoccupante. Comunque, l’outlook è stato interessato da una revisione senz’altro più incoraggiante: la stessa agenzia di rating, infatti, ha deciso di innalzare le previsioni per i prossimi anni da negative a stabili, citando espressamente il potere sovrano dello stato federale in merito al reddito interno e alla spesa. C’è anche da considerare la priorità che è stata fissata in questo senso per le obbligazioni.

Il downgrade in questione è andato a coinvolgere circa trentadue miliardi di dollari di debito, una cifra molto importante se si vuole essere sinceri a tutti i costi. Sebbene la stabilità fiscale sia molto più concreta che negli ultimi anni, c’è ancora bisogno di nuove riforme e riduzioni per quel che riguarda la stabilizzazione del budget di bilancio; a breve, dunque, si deve attendere una emissione obbligazionari pari a circa ottocento milioni di dollari.