Cipro: Moody’s taglia il rating dei bond governativi

Anche Cipro, come moltissimi altri paesi europei, vanta dei bond governativi che vengono messi a disposizione per quegli investitori che sono interessati alle performance degli stati membri dell’Ue: questi stessi investitori devono però tenere conto che in questo momento le obbligazioni del governo di Nicosia non godono di uno stato di salute buonissimo ed è per questo motivo che Moody’s ha provveduto a tagliare il rating degli strumenti in questione di addirittura due livelli. Si è infatti passati da Aa3 ad A2, vale a dire da una affidabilità dell’investimento ottima a una considerata buona, visto che la piccola isola deve fare i conti con la crisi del proprio debito e con le dimensioni del volume di spesa. Tra l’altro, il governo cipriota è strutturato in maniera piuttosto rigida e ciò ha consentito un vero e proprio deterioramento delle misure fiscali.


I titoli obbligazionari a cui ci stiamo riferendo sono relativi alla valuta locale (l’euro è arrivato in questo territorio nel 2007) e in divise estere, ma sono stati sottoposti a una profonda revisione giusto un mese fa. Le previsioni più realistiche parlano di un deficit di bilancio che scenderà al di sotto del 4% del prodotto interno lordo nel corso del 2011, un buon dato rispetto al 5,5% registrato nel 2010, ma la struttura economica rimane problematica e complessa. A novembre invece, era stata Standard & Poor’s a ridurre il rating relativo al debito sovrano del paese, il quale era passato da A+ ad A, ma comunque sempre nel range della buona affidabilità.

La decisione di Moody’s è stata influenzata dal fatto che i bond ciprioti sono eccessivamente esposti all’andamento delle banche e allo stress macroeconomico che viene trasmesso dalla vicina Grecia. Gli assets bancari equivalgono attualmente a circa il 650% dell’intero Pil nazionale, mentre i tre maggiori istituti che si occupano di prestiti detengono il 40% di quanto viene concesso nella nazione ellenica.

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