Turchia, si punta a un nuovo record di Samurai bond

La Turchia è fortemente intenzionata ad accrescere la propria cessione di Samurai bond: si parla, infatti, di una cifra molto vicina ai 180 miliardi di yen (1,6 miliardi di euro), l’ammontare più alto messo a punto da un governo sovrano da almeno un decennio, mentre gli interessi saranno i medesimi, visto che il governo di Ankara vanta dei migliori rating creditizi. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che le obbligazioni decennali della nazione mediorientale stanno beneficiando di un rendimento pari all’1,87%, vale a dire 48 punti base al di sopra del benchmark quotato in yen. Lo spread in questione non muta più di tanto nemmeno in relazione ai bond che sono stati lanciati sul mercato a gennaio da Panama; al contrario, c’è qualche differenza per quel che concerne i prodotti che sono stati quotati la scorsa settimana da Bank of India (il gap ammonta a 47 punti base).


Moody’s ha già espresso i propri giudizi a tal proposito: la Turchia vanta un rating pari a Ba2 (sufficiente affidabilità dell’investimento), due livelli al di sotto delle valutazioni relative agli altri due paesi (Baa3, il rating che identifica ancora una discreta affidabilità). La cessione obbligazionaria turca rappresenta pertanto la più grande operazione di questo tipo posta in essere da un governo straniero nel mercato nipponico, visto che l’ultimo riferimento di simili proporzioni era quello del Brasile nel 2001, quando il paese sudamericano riuscì a quotare duecento miliardi di yen in titoli a due anni con un ritorno economico pari al 3,75%, una iniziativa pensata appositamente per gli investitori individuali.

Il 2011 dovrebbe essere caratterizzato da 12,5 miliardi di lire turche (sei miliardi di euro) per quel che riguarda i prestiti stranieri, tra cui bisogna includere i pagamenti da enti internazionali come la World Bank. Il 95% dei Samurai bond sarà garantito, nello specifico, dalla Japan Bank for International Cooperation, il cui ultimo rating era pari ad Aa2.

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