Banca Zarattini lancia il nuovo comparto Disciplined Equity

Si chiama Disciplined Equity Absolute Return Fund il nuovo prodotto finanziario messo a disposizione da Banca Zarattini: l’istituto di credito di Lugano ha infatti messo a disposizione un fondo comune di investimento pensato appositamente per gli investitori di diverso tipo (anche i retail per intenderci), ma soprattutto per quei soggetti che sono alla ricerca di qualcosa di alternativo per quel che riguarda l’intricato universo della normativa Ucits III. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, bisogna ricordare che la banca elvetica si è fatta un nome nell’ambito della gestione di patrimoni privati e di investimenti alternativi, grazie a una focalizzazione piuttosto mirata sugli hedge fund.

Assogestioni amplia l’offerta dei fondi obbligazionari italiani

Assogestioni tenta di ampliare ulteriormente la proposta di fondi comuni che vengono messi a disposizioni normalmente dei risparmiatori: in effetti, l’associazione ha deciso di venire incontro alle principali esigenze di quei prodotti che investono nel nostro paese con una categoria nuova di zecca. Di cosa si tratta esattamente? Il suggerimento è giunto direttamente dal portale del Salone del Risparmio e consiste in pratica nel lancio di un apposito sistema di classificazione degli strumenti finanziari in questione, i quali beneficeranno della denominazione di “Fondi Obbligazionari Italia”.

Investimenti immobiliari: da Hines Italia SGR un nuovo fondo

L’investimento sicuro nell’immaginario collettivo italiano (ma non solo) è stato e rimane “il mattone”; si parla da decenni sul confronto tra prodotti finanziari e beni immobili e proprio questi ultimi vengono considerati l’unico investimento veramente sicuro. La realtà dei fatti ovviamente è diversa visto che “il mattone” costa molto e una sbagliata gestione delle spese non garantisce un buon ritorno in tempi modesti, ma non è di questo che vogliamo parlare oggi.

Come investire in immobili se non si hanno le coperture finanziarie (e non si riescono ad ottenere) necessarie? Almeno uno dei metodi è quello di affidarsi a chi per professione gestisce fondi basati proprio sull’acquisto degli immobili. In Italia il maggior esponente dei fondi immobiliari è sicuramente Hines che proprio oggi ha annunciato la chiusura parziale delle sottoscrizioni per l’Hines Core Security Found raccogliendo 60 milioni di euro.

Carmignac illustra le esposizioni future del proprio portafoglio

Carmignac, la società francese fondata nel 1989 e che attualmente vanta una gamma molto ampia di fondi bilanciati, globali e specializzati, sta assumendo un atteggiamento di evidente difesa da diversi mesi a questa parte: le attuali condizioni di mercato hanno letteralmente imposto una posizione di questo tipo, con il quarto trimestre dell’anno attualmente in corso che si preannuncia improntato alle conseguenze della crisi europea del debito e dello stallo politico che stanno vivendo gli Stati Uniti. La stessa compagnia transalpina ha precisato che il livello dell’esposizione ai titoli azionari sarà ancora basso per diverso tempo, anche se bisognerà sfruttare il nuovo sentimento che verrà a concretizzarsi in merito alle iniziative del Fondo Monetario Internazionale e dell’Unione Europea.

Invesco-Prisma: un fondo immobiliare per investitori istituzionali

Il nuovo fondo paneuropeo messo a disposizione da Invesco prevede di raccogliere una somma pari a trecento milioni di euro: la compagnia finanziaria di Atlanta ha deciso infatti di focalizzare la propria attenzione su uno strumento strettamente collegato agli investimenti immobiliari, in particolare quelli relativi ai redditi di diverse nazioni europee e all’utilizzo commerciale e aziendale. Tale prodotto, poi, è stato strutturato nel dettaglio e in ogni minimo particolare anche da un’altra società di gestione del risparmio, Prisma, la quale è ben nota nel nostro paese per il suo interesse nei confronti del settore del real estate. L’accordo è dunque molto importante e il lancio di questo fondo sarà destinato, in particolare, agli investitori di tipo istituzionale. Quali sono le caratteristiche fondamentali?

Pimco, rendimento assoluto e diversificazione col nuovo fondo

Pimco Gis Credit Absolute Return: si chiama così il fondo comune di investimento messo a disposizione dall’omonima compagnia americana, la Pacific Investment Management Company Llc, un prodotto che è stato progettato e strutturato in modo da venire incontro alle esigenze di quei soggetti che non vogliono essere in alcun modo vincolati da nessun tipo di indice. In effetti, tale strumento è capace di diversificare al massimo le strategie finanziarie, focalizzando l’attenzione su un ritorno economico assoluto, così come suggerisce anche la stessa denominazione.

Fondo BancoPosta Liquidità Euro: basso rischio in valuta Europea

L’impegno di Poste Italiane nel mercato finanziario degli investimenti e delle assicurazioni è ancora giovano di fronte ai colossi del mercato, ma l’offerta vanta già una serie di prodotti ben distinti tra loro, sopratutto per quanto riguarda il reparto fondi.

Non che questi prodotti siano particolarmente apprezzati in periodi come questo, visto che anche se limitano le perdite non sono riusciti in media a guadagnare abbastanza negli anni precedenti così da compensare il grado di rischio che li caratterizza, ma se c’è un’operatore in grado di offrire una vasta scelta ed ha storicamente il consenso dei cittadini italiani, allora questo è proprio Poste Italiane e la divisione BancoPosta ed è quindi necessario tenerlo in alta considerazione.

Se il Mercato azionario tornerà “sui binari” abbassando la volatilità ci saranno grandi opportunità di guadagno nei prossimi anni, anche per chi investe in fondi; per “uscire” dall’Italia e pensare di investire nell’area Euro il gruppo di Poste Italiane offre il Fondo BancoPosta Liquidità Euro. Si tratta di un Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto con grado di rischio dichiarato basso e durata 1 anno per quanto riguarda la proposta PIC e 5 anni per quanto riguarda la proposta di investimento PAC (si tratta di durate consigliate direttamente da BancoPosta).

Aletti Gestielle propone un nuovo fondo obbligazionario

Flessibilità e distribuzione dei proventi ogni sei mesi: sono queste le due caratteristiche finanziarie che saltano maggiormente agli occhi quando si esamina l’ultimo fondo obbligazionario lanciato da Aletti Gestielle. La società di gestione del risparmio, la quale è parte integrante del gruppo creditizio Banco Popolare, si è infatti cimentata in una proposta piuttosto interessante, con questo prodotto che è in grado di focalizzare la propria attenzione sui bond governativi che vengono emessi nel nostro paese, ma anche in Francia, in Belgio e in Spagna. Inoltre, elemento sicuramente importante in un periodo storico delicato come quello attuale, le nazioni più a rischio dal punto di vista economico, in primis Grecia, Portogallo e Irlanda, saranno escluse dagli investimenti legati allo strumento in questione.

Raiffeisen lancia un innovativo fondo obbligazionario globale

Innovazione è senza dubbio la parola d’ordine preferita per i fondi comuni che vengono lanciati in questo periodo. Ne è un chiaro esempio il prodotto finanziario messo a punto da Raiffeisen International Fund Advisory GmbH, la quale fa parte dell’omonima compagnia austriaca attiva nella gestione degli assets. Nello specifico, si sta parlando di un fondo obbligazionario che verrà collocato nel nostro paese dopo aver ricevuto la necessaria autorizzazione. Raiffeisen Obbligazionario Fondamentale Globale, questa la denominazione precisa dello strumento in questione, prevede una focalizzazione mirata sui titoli di Stato di tutto il mondo ed espressi nella moneta di quei paesi che vantano le migliori condizioni di questo momento storico.

Poste Italiane: il fondo immobiliare Obelisco

La gamma di prodotti finanziari che può vantare Poste Italiane è davvero ampia: un settore di cui si parla forse troppo poco, ma che è comunque ben contemplato, è quello del real estate, il quale è degnamente rappresentato da un fondo chiuso immobiliare, vale a dire Obelisco. Quando si parla di scommesse su fondi di questo tipo nel nostro paese, significa fare affidamento su un bene rifugio di primaria importanza, il mattone. Circa due anni fa, il prodotto in questione ha subito un calo piuttosto pesante, molto vicino ai dieci punti percentuali, ma non bisogna dimenticare che gli investitori possono contare anche sull’effetto leva, il quale rende molto più sostanziosa qualsiasi performance.

Oro: le previsioni su fondi e prezzi per il 2012

Quanto ci si affida realmente all’oro come bene rifugio? I fondi, così come anche gli altri strumenti finanziari, non sembrano molto propensi a legare le loro partecipazioni al prezioso metallo, visto che, come emerge dagli ultimi dati, la percentuale rispetto al totale è pari soltanto allo 0,15% in media: il trend potrebbe però cambiare a breve, visti gli scarsi rendimenti delle alternative e l’andamento disastroso del settore azionario, fin troppo esposto alla volatilità. L’oro, tra l’altro, ha appena conseguito un nuovo record, raggiungendo e superando quota 1.900 dollari. Attualmente, quindi, per un’oncia sono necessari 1.893 valute americane, anche se il livello si è attestato a lungo sui 1.903 dollari. Se queste sono le performance degli ultimi mesi del 2011, cosa bisogna attendersi dal prossimo anno?

Allianz RCM Europe Small Cap Equity: performance negativa dopo più di 1 anno

Un famoso proverbio recita più o meno così:

Con il vento a favore, sono tutti marinai

Ma quando arriva la tempesta, i nodi vengono al pettine e le inefficienze iniziano a pesare. Finchè si tratta di replicare un indice o un settore seguendo un benchmark è facile andare nella direzione giusta scegliendo equamente le azioni del paniere, ed è su questa semplice regola che la maggior parte dei fondi orienta le sue scelte. Gestione praticamente nulla una volta individuato un paniere che rispecchia il benchmark e, con un po’ di fortuna, si sovraperforma anche, senza merito. E poi i soldi di gestione, sono assicurati in ogni caso.

Tutto questo funziona finchè il paniere sottostante si muove nella direzione giusta, ma quando la bufera arriva (e chi guarda i mercati dal 2007 o prima ad oggi ha imparato che i cicloni sono dietro l’angolo) arriva anche per loro che lavorano praticamente senza coperture confidando nel modo di pensare comune secondo cui “prima o poi tutto sale”.

Fondo BancoPosta Mix 2: obbligazionario bilanciato per un profilo di rischio medio-alto

Il fondo BancoPosta Mix 1 di cui abbiamo parlato ieri è stretto? Troppo tranquillo e rendimenti sotto le vostre aspettative? Saliamo di un gradino allora. Ecco il Fondo BancoPosta Mix 2, che rappresenta un passo successivo rispetto al precedente in termini di rischio e, quindi, anche di rendimento.

Per quanto riguarda gli aspetti di base possiamo dire che si rifà fedelmente al precedente (non a caso è stato mantenuto lo stesso nome) quindi c’è anche in questo caso la possibilità di investire in un’unica soluzione (PIC) oltre che la possibilità di sottoscrivere il fondo con un piano di accumulo. Le condizioni sono identiche nei termini minimi, quindi si ha il primo importo  di 500 Euro con successivi 50 Euro di versamenti per il PAC e 100 Euro veramenti successivi per il PIC.

Fondo BancoPosta Mix 1: obbligazionario misto di Poste Italiane

L’offerta BancoPosta non si limita solo ai Buoni Fruttiferi Postali oppure ai famosi Libretti. Ormai l’impegno di Poste Italiane verso la sezione Banking del suo organico è diventata una priorità e lo dimostra il modo in cui vengono gestite le nuove offerte di investimento.

Tra i Fondi sottoscrivibili oggi puntiamo la lente di ingrandimento sopra al BancoPosta Mix 1, un obbligazionario misto sottscrivibile sia con unica soluzione (PIC) con un importo minimo di 500 Euro per il versamento iniziale e 100 per quelli successivi, sia con un piano di accumulo (PAC) con versamento iniziale sempre di 500 Euro e 50 per i successivi e durata compresa tra i 2 anni minimo ed i 12 massimo.

La gestione a benchmark è orientata ad un grado di rischio medio; i mercati di riferimento sono principalmente quelli dell’area Euro ed il rating degli emittenti sarà non inferiore ad investment grade proprio nel rispetto del compromesso tra grado di rischio e rendimento. Non è prevista nella gestione la copertura del rischio di cambio (visto che principalmente si opera in area Euro, non è necessario focalizzarsi sulle strategie legate alla protezione del cambio) ma si è deciso per le coperture standard di ricorrere ai derivati, solo ed unicamente per questo scopo.