Fondi nel mirino: 0.54% da inizio 2011

Quando si tratta di investimenti sicuri, il primo pensiero va’ sicuramente ai rendimenti; la scelta di un buon compromesso tra rischio e rendimento è fondamentale per rispettare il proprio profilo di rischio (e dormire sonni tranquilli) ma sopratutto è importante per avere il meglio in funzione proprio del rischio che andremo a correre.

Pensiamo agli investimenti in derivati o in hedge found se preferite; a fronte di un rischio alto, la promessa di un rendimento a 2 o 3 cifre invoglia comunque l’investitore ad accettare di destinare una parte di capitale (congrua ovviamente, non si tratta del 100% della liquidità!). Ma quando si tratta di prodotti a basso rischio, l’attenuarsi del rapporto tra rischio e rendimenti arriva a situazioni paradossali (ed imbarazzanti a dirla tutta), al punto che non c’è più un rendimento nonostante viene assunto un rischio (seppur minimo).

Banca Marche si focalizza su un nuovo fondo immobiliare

Banca Marche fa tornare di stretta attualità le costituzioni dei fondi ad hoc. Si tratta di operazioni che non più tardi di dieci anni fa, se non erano all’ordine del giorno, comunque erano piuttosto semplici da portare a compimento. Ma i tempi sono ovviamente cambiati e la crisi finanziaria del 2008 ha rappresentato un vero e proprio spartiacque da questo punto di vista. È da quel momento, infatti, che le costituzioni in questione sono diventate difficili e costose, addirittura delle scommesse reali nell’ipotesi del settore immobiliare, ancora in fase di stallo. Qualche addetto ai lavori e alcuni investitori sono quindi rimasti spiazzati dalla decisione dell’istituto marchigiano, il quale ha destato sensazione in questi ultimi giorni scegliendo la società di gestione del risparmio Idea Fimit per dar vita a un fondo ben preciso.

Aberdeen: un fondo di fondi per investitori istituzionali

Aberdeen Asset Management è il gruppo finanziario che prende il nome dall’omonima città scozzese in cui ha sede: la compagnia, parte integrante dell’indice Ftse 250, vanta un’ottima operatività a livello internazionale, soprattutto nel continente oceaniano e in quello asiatico. Ed è stata proprio la divisione Asia a lanciare uno strumento molto interessante in questi giorni. Si tratta di un fondo di fondi, prodotto che è stato progettato appositamente per gli investitori istituzionali, in particolare quei soggetti che sono interessati a focalizzare il loro portafoglio su specifici settori, in primis il comparto immobiliare dell’area in questione. Quanto è sicura a conti fatti questa esposizione?

Credito Valtellinese: la gestione patrimoniale di Personal Fund Plus

La ricerca della gestione patrimoniale perfetta è spesso una operazione piuttosto complicata. Lo sanno bene gli investitori, i quali non sono a volte in grado di valutare e confrontare le varie offerte messe a disposizione: come scegliere allora? Il programma che è stato predisposto dal Credito Valtellinese da questo punto di vista è uno dei più interessanti. Si tratta di Personal Fund Plus, una gestione che promette di rispondere in maniera pronta e rapida a qualsiasi tipo di esigenza, in particolare quelle relative all’affidabilità, alla sicurezza e alla professionalità finanziaria. In effetti, non bisogna dimenticare che il panorama attuale dei mercati e delle piazze sta costringendo sempre più gli investitori a valutare con la massima cautela la soluzione più idonea per riuscire a valorizzare i risparmi e per conseguire degli obiettivi precisi. Come funziona esattamente questa offerta? Ovviamente è necessario recarsi presso una delle filiali del gruppo bancario di Sondrio, quindi anche nelle varie aziende, come ad esempio Credito Artigiano e Credito Siciliano: le linee di investimento che sono messe a disposizione sono ben venti e tutte caratterizzate da diverse modalità di profitto e di profili di rischio.

Schroders, i nuovi fondi puntano su Medio Oriente e Asia

Schroders, società britannica di investimento a capitale variabile, ha scelto il nostro paese per lanciare nuovi prodotti finanziari: l’offerta in questione è valida ormai da diversi giorni e si riferisce a dei fondi comuni che sono strettamente collegati alle performance di alcune economie in crescita. Gli Schroders Isf Frontier Markets Equity si focalizzano infatti su nazioni del Medio Oriente, del continente asiatico (Kuwait, Qatar e Bangladesh), di quello africano (soprattutto la Nigeria) e anche del Sud America, con l’Argentina in prima fila da questo punto di vista. Il prodotto interno lordo totale di tutti questi paesi è di ben 2,4 trilioni di dollari, un venticinquesimo di quello globale e può anche essere paragonato a quello della Cina, seconda economia a livello internazionale.

Swiss & Global: Clean Energy One investe nelle rinnovabili

È sempre piacevole venire a conoscenza di prodotti finanziari che si occupano da vicino delle fonti rinnovabili di energia: è questo il caso di Swiss & Global Asset Management, società elvetica che si occupa di gestioni patrimoniali a livello internazionale. La compagnia di Zurigo ha infatti lanciato da tempo Clean Energy One, un fondo immobiliare chiuso che si focalizza direttamente sul fotovoltaico, mettendo a disposizione degli investitori due quote distinte, una relativa agli investimenti obbligazionari (85%) e un’altra che si riferisce invece alle caratteristiche dei titoli azionari (15%). I soggetti più indicati per questo fondo sono gli investitori qualificati, i quali hanno in questo modo la possibilità di diversificare al massimo il loro portafoglio e di concentrarsi su un ritorno economico che dipenderà dalle tariffe stabilite dal Gse (Gestore dei Servizi Energetici).

Fondi Comuni: risparmio gestito, raccolta in calo a giugno

Pollice verso, nello scorso mese di giugno del 2011, per l’industria del risparmio gestito in Italia che, in accordo con le consuete anticipazioni rilasciate da Assogestioni, ha fatto registrare una flessione della raccolta. In particolare, nel mese scorso, a fronte di un patrimonio complessivo investito pari ad oltre 441 miliardi di euro, i flussi in uscita sono stati pari a 3,1 miliardi di euro. Al 30 giugno scorso il patrimonio, per una percentuale pari al 76%, risultava essere gestito da Gruppi di Fondi italiani, mentre per il restante 24% il patrimonio in gestione faceva capo a Gruppi di Fondi Esteri. Per i Fondi Obbligazionari, i flussi in uscita sono stati pari ad un miliardo di euro; nel comparto c’è il 41% del patrimonio complessivo per un controvalore che alla fine del mese scorso era pari a ben 182 miliardi di euro.

Fondi Obbligazionari: BNL 3X3

E’ con obiettivo di investimento a medio termine, ed ha un livello di rischio medio. Si presenta così “BNL 3X3“, un Fondo obbligazionario dell’omonimo Istituto che, in particolare, è indicato per chi, con un adeguato profilo di rischio in rapporto al prodotto stipulato, intende mantenere un orizzonte temporale di investimento pari a cinque anni. Il prodotto, per il triennio dal 2011 al 2013, paga tra l’altro una cedola annua fissa, corrispondente a 0,15 euro pro-quota; essendo la quota di inizio collocamento pari a 5 euro, ne consegue che il Fondo Obbligazionario BNL 3X3 offre una cedola annua nel triennio pari al 3% rispetto al prezzo di collocamento. Per quel che riguarda il profilo di rischio relativo al prodotto, in accordo con quanto si legge sul sito Internet di BNL, questo viene costantemente monitorato attraverso una gestione attiva che, quindi, può portare a delle modifiche di portafoglio in ragione delle condizioni di mercato e della dinamica dei tassi di interesse.

Borsa Protetta Arancio al 4,50% entro luglio

Il rendimento è legato all’andamento dell’indice DJ Euro Stoxx50, ma protegge in ogni caso il 75% del capitale che viene investito. Sono queste le principali caratteristiche di Borsa Protetta Arancio, il Fondo del colosso bancario e finanziario olandese Ing Direct che, per le sottoscrizioni effettuate fino al prossimo 31 luglio del 2011, e disinvestendo tra il 23 luglio del 2012 ed il 30 luglio del 2012, offre un rendimento fisso lordo del 4,50%, con protezione al 100% del capitale investito nel caso in cui la performance dell’indice DJ Euro Stoxx50 sia stata nel frattempo compresa tra il -25% ed il +25%; nel caso in cui invece la performance sia stata inferiore a -25%, allora scatta puntuale, come sopra accennato, la protezione del capitale al 75%.

Risparmio gestito con UniCredit Soluzione Fondi

Accessibilità, personalizzazione, gestione dinamica, ma anche controllo del rischio. Sono questi i tratti caratteristici di “UniCredit Soluzione Fondi“, che individua un nuovo modo per investire nei prodotti del risparmio gestito in maniera innovativa ed a fronte delle caratteristiche e dei vantaggi sopra indicati. In particolare, UniCredit Soluzione Fondi è accessibile in quanto per sottoscrivere l’investimento in un’unica soluzione la soglia d’accesso è bassissima e pari a soli 100 euro; oppure si può puntare sul PAC, ovverosia sull’investimento periodico a fronte di una rata mensile che parte da soli 50 euro. UniCredit Soluzione Fondi fa rima con personalizzazione in quanto il contraente può scegliere, in base al proprio profilo sia di rischio, sia di rendimento, in tre diversi Fondi più uno che investe nel breve termine ed in particolare in strumenti obbligazionari e monetari, quindi con un livello di rischio basso.

Allianz: disponibile in Italia il fondo RCM China

Allianz punta con decisione e coraggio sulla Cina: il fondo RCM China della compagnia assicurativa tedesca è infatti incentrato sull’ex Impero Celeste come asset principale, alla luce delle ottime prospettive economiche per il futuro, ed ora questo stesso strumento finanziario è stato reso disponibile per il nostro paese. La clientela di riferimento è quella degli investitori retail. Le aspettative della società di Monaco di Baviera sono importanti e si parla di una forte crescita finanziaria cinese nel lungo termine, un andamento che sarà caratterizzato anche dalla sostenibilità e da un buon andamento delle esportazioni. Non bisogna poi dimenticare i consumi domestici, altro fattore essenziale in questo senso.

Emirati Arabi Uniti: le nuove regole dell’asset management

Gli Emirati Arabi Uniti sono più che mai vicini alla bozza finale delle proposte di regolamento relative all’industria nazionale dell’asset management: si tratta di un segmento in costante crescita e quindi questo passaggio viene visto come una svolta fondamentale per aumentare la confidenza e la fiducia degli investitori nei confronti di questo mercato. La predisposizione delle regole spetta alla Securities and Commodities Authority, la quale sta analizzando nel dettaglio come migliorare e perfezionare i fondi comuni di investimento del paese. Dunque, sono previste anche molte consultazioni con le principali società coinvolte in tal senso. La prima bozza in ordine temporale è stata presentata nel corso del mese di aprile, mentre la versione definitiva e finale sarà presentata a luglio, dunque siamo proprio in prossimità dell’evento.

Londra e Lussemburgo si contendono le quotazioni di sukuk

Londra e Lussemburgo, apparentemente si tratta di due città che non hanno nulla in comune: eppure, qualche punto di contatto c’è, specialmente se si osservano da vicino le attività che vengono svolte nelle rispettive borse valori. Il London Stock Exchange e il Luxembourg Stock Exchange hanno infatti intrapreso una battaglia amichevole per quel che concerne i fondi islamici di investimento e i sukuk, i titoli obbligazionari rispettosi della religione musulmana. Questa “sfida” è apparsa evidente qualche giorno fa, quando la borsa britannica ha annunciato pubblicamente la quotazione di due nuovi sukuk. Il totale in questione è ora pari a trentatre titoli, per un importo complessivo pari a 19,4 miliardi di dollari: le ultime conquiste riguardano un certificato della IDB Trust Services (750 milioni di dollari) e quelli della SIB Sukuk Company II Limited (altri 400 milioni). La piazza finanziaria del Granducato non è stata da meno, in particolare con l’ultima negoziazione di un bond della Islamic Development Bank.

Fondi Comuni di Investimento: maggio 2011 in flessione

Si è chiuso in flessione il mese di maggio del 2011, in Italia, per l’industria del risparmio gestito. A darne notizia è Assogestioni nel consueto Rapporto che fornisce i dati sull’andamento della raccolta e del patrimonio dei Fondi Comuni di Investimento. In particolare, il mese s’è chiuso con riscatti per complessivi 1,7 miliardi di euro a fronte di un totale del patrimonio investito nei Fondi Comuni che, al 31 maggio del 2011, si è attestato a 448 miliardi di euro. Tra i dati positivi da segnalare, e messi in risalto proprio da Assogestioni, ci sono quelli relativi alla raccolta di maggio 2011 dei prodotti esteri promossi dai gruppi italiani; per questi prodotti, infatti, sono stati rilevati flussi per ben 700 milioni di euro circa. Tengono nel mese i Fondi Flessibili che hanno fatto registrare deflussi molto contenuti, pari ad appena 3 milioni di euro; al 31 maggio del 2011 in questa tipologia di Fondi, con un controvalore pari a 71 miliardi di euro, è investito il 16% del totale degli asset.