Lyxor: il primo Etf sui Btp a uno e tre anni

Dopo che con Lyxor è arrivato anche in Italia l’Etf legato alla volatilità, la compagnia ha focalizzato nuovamente l’attenzione sul nostro paese per un prodotto nuovo di zecca: si tratta del primo Exchange Traded Fund che sarà messo a disposizione a partire da domani su Borsa Italiana e che prenderà in considerazione i Btp (Buoni del Tesoro Poliennali) a uno e tre anni. La denominazione ufficiale di questo prodotto, Lyxor ETF MTS BTP 1-3Y Italy Government Bond, fa comunque già intendere molte delle caratteristiche principali. In particolare, gli investitori interessati dovranno far fronte a un costo pari a 0,165 punti percentuali l’anno, mentre il lotto minimo di negoziazione di un fondo è di circa cento euro.

Borsa Italiana: lunedì sarà lanciato un Etc sull’oro fisico

Sarà compito di Borsa Italiana dare il benvenuto lunedì prossimo a un nuovo Etc che promette di sfruttare al massimo le performance dell’oro fisico che si trova in territorio svizzero: il lancio ufficiale a Piazza Affari è infatti previsto per il 14 maggio, mentre la società emittente sarà Etfs Metal Securities Limited, da sempre attiva, come suggerisce anche il nome, nella strutturazione di prodotti finanziari che hanno a che fare con i metalli. In questo caso, si avrà a che fare con un Exchange Traded Commodity (il codice Isin di riferimento è JE00B588CD74) con un programma ben preciso per quel che concerne la preziosa materia prima.

Deutsche Bank propone otto Etc collegati a vari indici

Petrolio Brent e Wti, gas naturale, oro e argento: sono queste le commodities che fungeranno da sottostanti agli otto Exchange Traded Commodities lanciate la scorsa settimana da Deutsche Bank: di cosa si tratta nello specifico? L’emittente tedesca si è affidata a Borsa Italiana per mettere a disposizione cinque fondi del tipo “leveraged” e i restanti tre “short”. Inoltre, come è normale che sia, la valuta di denominazione sarà l’euro. In aggiunta, la natura di ogni singolo indice di riferimento sarà quella del Total Return; detto che le commissioni complessive sono state fissate a 0,45 punti percentuali, occorre sottolineare come non siano previsti invece i dividendi e, di conseguenza, la relativa periodicità delle cedole.

Etf Securities lancerà a breve 53 Etc su Borsa Italiana

Etf Securities ha scelto la data del prossimo 4 gennaio (fra due giorni esatti quindi) e la piattaforma di Borsa Italiana per lanciare ben cinquantatre Exchange Traded Commodities: nello specifico, tale emissione è stata garantita dal segmento Commodity Securities della compagnia in questione, con una diversificazione a seconda del prodotto o del titolo a cui fare riferimento per conoscere il rendimento finale. Il comparto di quotazione di questa offerta sarà quello dedicato agli strumenti finanziari derivati di tipo cartolarizzato, vale a dire gli Exchange Traded Commodities (Etc) e gli Exchange Traded Notes (Etn).

Borsa Italiana cancella dai listini sei Etf di JPMorgan

Borsa Italiana ha comunicato in via ufficiale di aver liquidato, e conseguentemente cancellato dal listino, sei Exchange Traded Fund a marchio JPMorgan: la società oggetto di questo avviso di delisting è il comparto Structured Fund Management della stessa banca americana, il quale dovrà ora fare i conti con questa cancellazione che avrà effetto a partire dal prossimo 3 gennaio. Che cosa è successo di preciso? I fondi che sono rimasti coinvolti sono quelli Gbi Emu (la divisione selettiva del gruppo), per la precisione quello collegato agli Stati Uniti e gli altri prodotti con scadenze diversificate (da 1 a 3 anni, da 3 a 5 anni, da 5 a 7 anni e da 7 a 10 anni). Il comunicato inoltre ha precisato anche i motivi per una decisione così drastica.

Borsa Italiana: delisting per tre fondi di Etf Securities

Il delisting, vale a dire la revoca di una determinata società dalle negoziazioni finanziarie, è prevista nel nostro paese quando vengono meno i requisiti necessari per quel che concerne la permanenza sul listino, o anche quando la stessa compagnia richiede in maniera volontaria questo provvedimento: ebbene, un comunicato di cinque giorni fa di Borsa Italiana ha messo in luce proprio una situazione simile, con la richiesta di liquidazione di tre Exchange Traded Fund e il conseguente delisting. Nello specifico, si tratta di prodotti che fanno capo alla società Stoxx, più precisamente il Basic Resources Fund (il codice Isin è IE00B3CNH733), dell’Oil & Gas Fund (IE00B3CNH840) e dell’Utilities Fund (IE00B3CNH956).

Rbs, investimenti sull’oro con un nuovo Etc

Il fascino dell’oro è davvero intramontabile, soprattutto in questo momento in cui i mercati finanziari internazionali vivono una delle fasi più critiche della loro storia: la sicurezza di questa preziosa commodity consente agli investitori di allocare in maniera più adeguata i propri assets in portafoglio e di beneficiare di un rendimento interessante. Sono questi i motivi che hanno spinto Royal Bank of Scotland a lanciare un nuovo Exchange Traded Commodities focalizzato sul biondo metallo, il quale beneficia di una negoziazione presso la nostra Borsa Italiana. Si tratta, nello specifico, dell’Rbs Physical Gold ETCi. Quali sono i motivi e le caratteristiche che lo rendono così appetibile? Gli investitori interessati si espongono alla stessa maniera di coloro che acquistano e conservano l’oro fisico, ma in questo caso sono scongiurati tutti quei problemi che sono legati proprio a tale gestione, in primis i rischi e gli alti costi.

Saxo Bank lancia sei nuove opzioni binarie

Una nuova offerta finanziaria permette di parlare anche di una realtà ben presente anche nel nostro paese, anche se forse poco pubblicizzata: si tratta di Saxo Bank, istituto di credito svizzero che ha deciso di lanciare presso Borsa Italiana una serie di opzioni binarie. I prodotti in questione sono sei per la precisione e appartengono alla tipologia Touch. In pratica, tali strumenti sono la scelta ideale per quegli investitori che intendono puntare sugli incroci tra le principali valute presenti a livello internazionale: in effetti, è possibile sfruttarel’incrocio tra euro e dollaro, quello tra moneta verde e yen giapponese, tra dollaro e sterlina britannica, tra euro e yen, tra euro e sterlina e infine tra il dollaro americano e quello australiano, a conferma di una buona diversificazione disponibile per il portafoglio. La piattaforma in cui scambiare le opzioni, poi, non poteva che essere SaxoTrader.

Borsa di Milano: allevatori contro l’economia di carta

Da quando quattro anni fa è scoppiata in America la bolla dei mutui subprime, i Paesi più industrializzati hanno dovuto affrontare sfide difficili. La crisi finanziaria prima, poi quella economica con la recessione, poi quella occupazionale; in ultimo da circa un anno, a più riprese, abbiamo assistito alla crisi dei debiti sovrani con la Grecia a fare sia da apripista, sia da capofila in tale ambito. Con il piano da 160 miliardi di euro per la Grecia, varato nei giorni scorsi dall’Ue e dall’FMI, il Fondo Monetario Internazionale, sembra si sia finalmente arrestata la speculazione; ma quanto durerà? La domanda è d’obbligo visto che l’economia di carta sta nella sostanza uccidendo l’economia reale. 

Banco Popolare: da domani bond a tasso misto e Step Up

Il Domestic Mot di Borsa Italiana è il vero protagonista delle contrattazioni di questa settimana: oltre alla britannica Royal Bank of Scotland, anche Banco Popolare è pronto a lanciare due specifici titoli, vale a dire il Banco Popolare 2011-2017 Tasso Misto Cap&Floor Banco Posta Serie 1 (il codice Isin di riferimento è IT0004703317) e il Banco Popolare 2011-2014 Step Up Banco Posta Serie 1 (IT0004703309), due bond dalle caratteristiche piuttosto specifiche. La scelta del mercato telematico delle obbligazioni non è casuale, in effetti le caratteristiche sono quelle tipiche di questo strumento finanziario, con un tasso della cedola pari al 4% e al 5% e la scadenza fissata al 31 maggio del 2014 e del 2017, quindi la durata è triennale e di sei anni. Le normative di riferimento in questo caso sono due specifiche direttive europee, vale a dire 71 del 2003 (la cosiddetta “Direttiva sul prospetto informativo”) e la 809 del 2004, la quale non è altro che un’esecuzione vera e propria della prima.

Sadori Gas in Hera Comm Marche, via libera alla fusione

E’ stato perfezionato il progetto di fusione in Hera Comm Marche della società Sadori Gas. A darne notizia è stato proprio il Gruppo Hera, quotato in Borsa a Piazza Affari, nel ricordare in particolare che trattasi di un progetto di fusione che è stato annunciato al mercato nello scorso mese di aprile del 2011, e che in questo modo Hera Comm Marche diventerà nella Regione Marche il co leader per quel che riguarda la vendita di gas. Il tutto a fronte di un progetto che, spiega Hera in una nota, si è articolato in due fasi: nella prima fase Hera Comm ha acquisito il 50% delle quote di Sadori Gas rilevandole dalla società controllante Walter Sadori srl; dopodiché nella seconda fase che è stata perfezionata Sadori Gas è stata fusa per incorporazione in Hera Comm Marche, a sua volta controllata da Hera Comm e partecipata dalla Marche Multiservizi.

CSP International: proposta per Cagi Maglierie

Nella giornata di ieri, venerdì 1 luglio 2011, la società CSP International, quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva, tra l’altro, nel settore delle calze e dei collant, ha reso noto d’aver presentato una proposta irrevocabile e condizionata che prevede, nello specifico, l’affitto e la successiva acquisizione del ramo d’azienda di Cagi Maglierie, una S.p.A. in liquidazione. Fondata nel 1925, Cagi individua uno dei principali marchi storici per quel che riguarda in Italia l’intimo maschile, ragion per cui l’operazione potrà permettere al Gruppo CSP International di accrescere ulteriormente il proprio know-how andando tra l’altro a generare potenziali benefici tanto nel settore dell’intimo, quanto per gli altri brand della società.

Monti Ascensori: ricostituzione capitale sociale, decisione rinviata

Si è tenuta giovedì scorso, 30 giugno del 2011, in seconda convocazione, l’Assemblea degli Azionisti di Monti Ascensori S.p.A.. A darne notizia è la società quotata in Borsa a Piazza Affari nell’aggiungere, inoltre, che c’è stata anche sia la prima riunione del Consiglio di Sorveglianza, sia quella del Consiglio di Gestione. Tenendo conto delle perdite relative al Bilancio del 2010, la maggioranza degli azionisti presenti all’Assemblea ha votato a favore della copertura delle passività utilizzando le riserve disponibili. Pur tuttavia, in accordo con un comunicato ufficiale emesso da Monti Ascensori, poiché a seguito dell’esaurimento delle riserve la perdita supera il terzo del capitale sociale, l’Assemblea degli Azionisti ha deliberato per prendere la decisione sulla ricostituzione del capitale sociale alla chiusura dell’esercizio in corso, ovverosia a chiusura del Bilancio 2011; questo anche perché il resoconto intermedio di gestione alla data del 31 marzo del 2011 indica che l’andamento del business aziendale è positivo.

Safilo estende licenza con Alexander McQueen

Safilo ed Alexander McQueen insieme fino al 31 dicembre del 2015. Questo a seguito dell’accordo di rinnovo della licenza tra la società quotata in Borsa a Piazza Affari, Safilo appunto, e leader al mondo nel settore dell’occhialeria di alta gamma, ed il prestigioso brand Alexander McQueen. Ad annunciarlo con una nota è stata proprio Safilo Gruop nel precisare come l’accordo di licenza riguardi sia il design, sia la produzione e la distribuzione in tutto il mondo delle collezioni Alexander McQueen rappresentate dagli occhiali da sole e dalle montature da vista. Secondo quanto dichiarato dal Presidente e Amministratore Delegato di Alexander McQueen, Jonathan Akeroyd, il rinnovo dell’accordo di licenza con Safilo Gruppo permetterà al brand di ottenere nuovi traguardi di successo. Allo stesso modo, l’Amministratore Delegato di Safilo Group, Roberto Vedovotto, ha posto l’accento sul fatto che il rinnovo/estensione dell’accordo di licenza con Alexander McQueen dimostra come la società sia in grado di attrarre l’interesse di brand prestigiosi per la propria eccellenza nel design, nella qualità del prodotto e nella distribuzione commerciale.