Monti Ascensori: ricostituzione capitale sociale, decisione rinviata

Si è tenuta giovedì scorso, 30 giugno del 2011, in seconda convocazione, l’Assemblea degli Azionisti di Monti Ascensori S.p.A.. A darne notizia è la società quotata in Borsa a Piazza Affari nell’aggiungere, inoltre, che c’è stata anche sia la prima riunione del Consiglio di Sorveglianza, sia quella del Consiglio di Gestione. Tenendo conto delle perdite relative al Bilancio del 2010, la maggioranza degli azionisti presenti all’Assemblea ha votato a favore della copertura delle passività utilizzando le riserve disponibili. Pur tuttavia, in accordo con un comunicato ufficiale emesso da Monti Ascensori, poiché a seguito dell’esaurimento delle riserve la perdita supera il terzo del capitale sociale, l’Assemblea degli Azionisti ha deliberato per prendere la decisione sulla ricostituzione del capitale sociale alla chiusura dell’esercizio in corso, ovverosia a chiusura del Bilancio 2011; questo anche perché il resoconto intermedio di gestione alla data del 31 marzo del 2011 indica che l’andamento del business aziendale è positivo.

Questi, in particolare, sono i candidati eletti al Consiglio di Sorveglianza di Monti Ascensori S.p.A: Haymo Unterhauser, il Presidente, tratto dalla lista di minoranza; mentre dalla lista di maggioranza sono stati eletti Pompeo Luigi Di Molfetta, Giorgio Leone, Licio Marzolla e Giovanni Malatesti.

Il Presidente Haymo Unterhauser, anche a nome del Consiglio di Sorveglianza, ha poi fornito alcuni chiarimenti in merito ad una nota che la Consob ha inviato a Monti Ascensori S.p.A. il 22 giugno scorso. In particolare, per quel che riguarda l’utilizzo del presupposto della continuità aziendale nella redazione dei bilanci al 31.12.2010, gli amministratori di  Monti Ascensori S.p.A. hanno colto l’occasione per andare a ribadire quello che era stato già esposto, a valere sul bilancio 2010, nella nota integrativa. In sostanza, per la società sussistono ancora i presupposti per la continuità aziendale, ragion per cui giovedì scorso è stato tra l’altro ribadito il fatto di non condividere, in sostanza, il parere della società di revisione.

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