BlackRock alla ricerca del beneplacito per tredici nuovi Etf

BlackRock vanta una leadership indiscussa per quel che riguarda l’emissione di Exchange Traded Fund: l’ultima iniziativa della compagnia americana riguarda proprio questi specifici prodotti finanziari, visto che a New York si sta cercando di ottenere il permesso ufficiale da parte degli enti regolatori per lanciare sul mercato tredici nuovi strumenti di questo tipo. Nello specifico, i fondi in questione non andranno a svelare le loro holding giorno per giorno, così come prevede un accordo con la Securities and Exchange Commission, la Consob a stelle e strisce. Il gruppo detiene comunque il permesso di vendere Etf attivi, in modo da garantire la maggior trasparenza possibile.

Succo di arancia: triplo massimo confermato, ecco i livelli operativi

Il future sul succo di arancia (reso famoso anche dalla celebre pellicola “Una poltrona per due”) è vicino ad un triplo massimo storico. Concedendosi delle tolleranze, visto l’arco temporale in gioco, è la terza volta che il prezzo arriva intorno a 200 per essere spinto verso il basso nuovamente e gli investitori sono sull’attenti per l’immediato futuro.

Nel periodo compreso tra il 1988 ed il 1990 il future è arrivato in zona 200 prima di crollare verticalmente a più riprese fino al bottom raggiunto nel 2004 prossimo a quota 50. Dal minimo relativo è poi iniziata una salita vertiginosa che in pochi anni ha riportato il prezzo nuovamente poco sopra quota 200 ed a seguire, nella classica conformazione a bolla speculativa, il prezzo è nuovamente sceso fin sotto a 70 per poi tornare a 200 a Giugno dell’anno corrente.

Le montagne russe hanno disegnato nel tempo un triplo massimo di lunghissimo periodo che con il crollo avuto nel mese di Agosto viene confermato e mette tutti in guardia sul futuro del derivato; le possibilità sono ancora tutte aperte ma le statistiche lo danno come discendente per l’inizio di una fase bearish di lunghissimo periodo, nonostante la view è in contrasto con il quadro generale del Mercato che vede nelle commodities un ritorno di capitali dovuto alla sfiducia verso l’azionario.

Biverbanca: crescita significativa nel primo semestre 2011

Biverbanca, istituto di credito che fa parte integrante del gruppo Monte dei Paschi e che è attivo soprattutto in Piemonte (in primis Biella e Vercelli), ha approvato una semestrale davvero molto interessante, tenendo conto che l’attuale contesto bancario è piuttosto altalenante: nel dettaglio, il cda della banca ha reso noti i risultati di questi primi sei mesi del 2011, mettendo in luce una crescita di tutto rispetto in confronto a quanto rilevato nello stesso periodo di un anno fa. Il bilancio in questione ha tratto vantaggio senza dubbio dagli ordinativi esteri e dalla migliore produzione industriale che è andata a caratterizzare l’area di maggiore interesse da questo punto di vista, vale a dire quella di Biella.

Futures: il clima fa volare ancora grano e semi di soia

Il grano e i semi di soia, due tra le principali commodities di tipo alimentare, potrebbero prolungare ulteriormente i loro rialzi tariffari: si tratta dell’effetto diretto del peggioramento climatico che sta interessando gran parte degli Stati Uniti, con i raccolti e le scorte che poterebbero subire i danni più consistenti secondo la società Mirae Asset Maps Global Investments. C’è anche da aggiungere che i prezzi in questione rimarranno piuttosto alti per altri motivi, in primis la crescente domanda proveniente dalla Cina e diversi paesi del continente asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che i prezzi del grano sono saliti di ben venti punti percentuali dallo scorso 1° luglio.

Incertezza a Piazza Affari, e lo spread Btp-Bund sale ancora

Mentre nel precedente periodo di crisi (parliamo del 2008) l’indicatore preso in considerazione per valutare il sentiment del mercato globale era il VIX (soprannominato per l’occasione “l’indice della paura” dalla comunità internet) adesso l’attenzione (Europea ed Italiana) si concentra sopratutto sullo spread Btp-Bund che quotidianamente viene monitorato. Dopo il picco di Agosto prossimo ai 400 punti (che è comunque frutto di una crescita continua fin da Aprile scorso) l’indicatore è tenuto sotto stretta sorveglianza dal Mercato e la correlazione con i momenti “rossi” di Piazza Affari sale esponenzialmente con la crescita dello stesso.

Al momento, dopo il top assoluto e la stabilizzazione appena sotto quota 300, lo spread oscilla proprio intorno a questa stessa quota aspettando la prossima mossa dell’azionario globale prima di andare in una direzione; noi abbiamo escluso la possibilità di un ritorno verso i massimi quando la discesa del Mib sembrava vicino alla fine, ma l’evoluzione degli ultimi giorni costringe a prendere in considerazione la possibilità che presto si possa tornare in quota.  Nella giornata di oggi il differenziale è intorno a 311 punti, dopo un’apertura a 301 ed un top relativo a 313, ma con la prossima settimana la volatilità si potrebbe alzare ancora costringendo ad una salita dello spread veloce verso 350.

BancoPosta In Proprio: il rendimento è pari al 2% lordo

Tra le tante offerte messe a disposizione da Poste Italiane non si può non parlare di BancoPosta “In Proprio”: si tratta di un’offerta finanziaria piuttosto variegata, la quale tenta di venire incontro alle principali esigenze del cliente. Cerchiamo di capire meglio la struttura dei vari prodotti. La suddivisione, infatti, prevede quattro soluzioni ben distinte, vale a dire Web, Base, Condominio e Pos. L’obiettivo è quello di rendere più agevoli le operazioni bancarie, tanto più che esiste un canone minimo fissato dalle stesse Poste. La sicurezza e la convenienza sono altri due elementi su cui il gruppo punta molto da questo punto di vista. La proposta Web si chiama in questa maniera perché è stata pensata appositamente per coloro che amano e preferiscono gestire le attività tramite internet e il pc.

Fondi Pensione Aperti e Chiusi: il confronto dei rendimenti a Settembre 2011

Da qualche tempo guardare i rendimenti dei fondi è diventata una sofferenza. Viene solo voglia di girarsi dall’altra parte e far finta che non esistano visto il momento grigio che stanno passando con il Mercato in queste condizioni, ma purtroppo tocca invece prendere atto di quel che succede e valutare scelte future anche e sopratutto in base all’esperienza che siamo costretti a fare.

Oggi 1° Settembre 2011 guardando i rendimenti dei fondi pensione chiusi e aperti si possono fare considerazioni sia di breve periodo che di medio in base ai dati rilevati: nei rendimenti ad un anno “vincono” i fondi Aperti con una media del 33% di performance positiva tra i primi 5 in classifica, tra cui figurano Bim Vita Equity (BIM Vita), Comparto Azion.CI.B (Fondiaria-Sai), Azionaria (Zed Omnifund), Comparto Azion.CI.A (Fondiaria-Sai) e Horizon 30 (Cardif). Sulle performance negative sempre ad 1 anno dei fondi aperti si ha una media dello 0.50% tra i primi 5 e le prime tre posizioni sono di BNL Vita con i fondi Target 2017, Target 2022 e Sicurezza, a seguire Comparto Conservativo di AXA e Horizon Garanzia di Cardif.

Buoni Fruttiferi Settembre 2011: le sei nuove serie

Per il corrente mese di Settembre 2011, la Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato con un comunicato ufficiale le sette nuove serie di Buoni Fruttiferi Postali sottoscrivibili presso gli uffici delle Poste Italiane; secondo quanto comunicato, le precedenti serie di Agosto 2011 “P47”, “X15”, “M62”, “J15”, “D20”, “Z01” e “B82” saranno sostituite dalle nuove “P48”, “X16”, “M63”, “J16”, “D21”, “Z02” e “B83”. Ricordiamo che la garanzia sul capitale investito in Buoni è quella massima dello Stato italiano e le serie sono sottoscrivibili on-line da chi possiede un conto BancoPosta.

Un classico è rappresentato dal Buono Ordinario Ventennale (B83) che garantisce il capitale investito con un interesse crescente e certo indicato al momento dell’emissione  decisamente vantaggioso: 1° anno 1,40%, 2° anno 1.60%, 3° anno 1.95%, 4° anno 2.05%, 5° anno 2.20%, 6° anno 2.35%, 7° anno 2.45%, 8° anno 2.55%, 9° anno 2.65%, 10° anno 2.80%, 11° anno 3.40%, 12° anno 3.60%, 13° anno .375%, 14° anno 3.75%, 15° anno 4.25%, 16° anno 4.25%, 17° anno 4.25%, 18° anno 5.20%, 19° anno 5.20% ed al 20° anno 5.20%.

Vivendi riporta un’incredibile crescita dei profitti a giugno

Vivendi, colosso francese che vanta le più grandi compagnie al mondo per quel che concerne la musica e i video-game, ha stilato un sorprendente rapporto trimestrale: quest’ultimo, ovviamente, si riferisce al secondo trimestre di quest’anno, quello compreso tra aprile e giugno, ed è stato caratterizzato da un profitto interessante, agevolato senza dubbio dalle divisioni Activision Blizzard e Gvt. Di conseguenza, anche il titolo azionario è riuscito a crescere come non succedeva da almeno sette mesi. Nel dettaglio, il reddito netto è aumentato di ben dodici punti percentuali, attestandosi a quota 884 milioni di euro. Gli analisti non si erano nemmeno lontanamente avvicinati a tale stima, prevedendo un valore pari a 780 milioni. A questo punto, la stessa Vivendi è intenzionata ad incrementare il proprio dividendo nei prossimi mesi.

Allianz RCM Europe Small Cap Equity: performance negativa dopo più di 1 anno

Un famoso proverbio recita più o meno così:

Con il vento a favore, sono tutti marinai

Ma quando arriva la tempesta, i nodi vengono al pettine e le inefficienze iniziano a pesare. Finchè si tratta di replicare un indice o un settore seguendo un benchmark è facile andare nella direzione giusta scegliendo equamente le azioni del paniere, ed è su questa semplice regola che la maggior parte dei fondi orienta le sue scelte. Gestione praticamente nulla una volta individuato un paniere che rispecchia il benchmark e, con un po’ di fortuna, si sovraperforma anche, senza merito. E poi i soldi di gestione, sono assicurati in ogni caso.

Tutto questo funziona finchè il paniere sottostante si muove nella direzione giusta, ma quando la bufera arriva (e chi guarda i mercati dal 2007 o prima ad oggi ha imparato che i cicloni sono dietro l’angolo) arriva anche per loro che lavorano praticamente senza coperture confidando nel modo di pensare comune secondo cui “prima o poi tutto sale”.

Taglio alle stime di Eni: la scure di Goldman dopo la Robin Tax

L’amministratore delegato di Eni parla della Robin Tax e rassicura: “Non indicerà sulle bollette”:

perchè penso che verrà impedito di trasferire queste imposte aggiuntive sulle bollette

conclude poi, aggiungendo però che la domanda va’ fatta a Snam Rete Gas visto che colpisce loro e non Eni, ed in ogni caso chi deve preoccuparsi in questo senso saranno gli azionisti.

Anche se effettivamente viene da pensare che chi pagherà la tassa saranno proprio i consumatori finali (qualcuno è pronto a scommetterci) le parole dell’AD non convincono ugualmente. Nonostante infatti viene specificato che sarà Snam Rete Gas a pagare la tassa, a Goldman Sachs oggi sono state riviste le previsioni proprio su Eni e proprio in virtù di quanto prevede la Robin Tax (nonostante non sia ancora confermata).

Nello specifico si tratta di una riduzione del p/e da 6.2 per il 2011 a 5.3 per il 2012 e dell’ultile per azione da 2.23 a 2.12 euro per il 2012 e da 2.61 a 2.54 euro per il 2012. Resta invariato invece il giudizio finale di Goldman che indica ancora buy confermando il target price a 19.60 euro.

Fondo BancoPosta Mix 2: obbligazionario bilanciato per un profilo di rischio medio-alto

Il fondo BancoPosta Mix 1 di cui abbiamo parlato ieri è stretto? Troppo tranquillo e rendimenti sotto le vostre aspettative? Saliamo di un gradino allora. Ecco il Fondo BancoPosta Mix 2, che rappresenta un passo successivo rispetto al precedente in termini di rischio e, quindi, anche di rendimento.

Per quanto riguarda gli aspetti di base possiamo dire che si rifà fedelmente al precedente (non a caso è stato mantenuto lo stesso nome) quindi c’è anche in questo caso la possibilità di investire in un’unica soluzione (PIC) oltre che la possibilità di sottoscrivere il fondo con un piano di accumulo. Le condizioni sono identiche nei termini minimi, quindi si ha il primo importo  di 500 Euro con successivi 50 Euro di versamenti per il PAC e 100 Euro veramenti successivi per il PIC.

S&P ancora sull’Europa: no a recessione, ma stime tagliate

Almeno su un punto siamo tutti d’accordo. Anche se la recessione non ci sarà, gli anni a venire saranno comunque critici e molto difficili e la crescita sarà la priorità anche se i risultati (ammesso che tutto vada per il meglio) li vedremo tra molto tempo.

Non ci ha pensato 2 volte S&P a ribadirlo durante la giornata di oggi; continua quindi la serie di attacchi all’Europa, come se nel Nuovo Continente fosse tutto rose e fiori mentre noi affondiamo. Stime tagliate si diceva, quindi per quanto riguarda il Pil la crescita è attesa a 1.7% nel 2011 ed a 1.5% nel 2012 per quanto riguarda l’Eurozona, andando rispettivamente a ritoccare i precedenti 1.9% e 1.8%. Bene la Germania (sempre secondo S&P) che conferma il 3.3% di crescita per il 2011, male invece nel 2012 con la discesa da 2.5% a 2% delle stime.

Confermato il +0.8% per la Spagna nell’anno corrente, mentre nel 2012 il taglio delle previsioni è importante e si attesta all’1% dal precedente 1.5%. 

Acer, risultati negativi nel secondo trimestre

Acer, nome celebre agli appassionati di informatica, ha reso noti i propri risultati relativi al secondo trimestre di quest’anno, vale a dire il periodo compreso tra aprile e giugno scorsi: ebbene, non c’è molto da sorridere da questo punto di vista, dato che la compagnia asiatica, uno dei principali leader nel campo della produzione di personal computer, ha conseguito dei profitti non in linea con le aspettative e quindi da ritenere del tutto negativi. Nel dettaglio, i maggiori problemi stanno tutti nel mercato di riferimento, con una stabilità preoccupante e tendenze non certo incoraggianti. Si tratta di una trimestrale che però possiamo definire storica, in quanto dopo ben dieci anni è la prima volta che il colosso di Taipei si vede costretto a pubblicare un report di questo tipo, vale a dire in perdita. Entrando maggiormente nello specifico di questo rapporto, c’è da dire che la perdita netta è stata di ben 234 milioni di dollari, mentre nello stesso trimestre di un anno fa erano stati conseguiti ricavi per oltre tre miliardi, un’involuzione davvero incredibile.