Giordania: un sukuk per sanare le finanze statali

Un testo normativo atteso da lungo tempo: c’è bisogno di questa legge per consentire alla Giordania di tuffarsi completamente nel “mare” dei sukuk. Le due camere della nazione asiatica stanno discutendo gli articoli in questione, ma l’obiettivo appare chiaro, vale a dire agevolare il governo locale nel saziare il grande appetito di bond islamici. La legge a cui si sta facendo riferimento è in fase di sviluppo dal 2010 ed è passata proprio nel corso di questo mese alla Camera Bassa, mentre l’approvazione a quella Alta risale alla scorsa settimana.

Fondi pensione ok con il calo dello spread

Il recente calo dello spread Btp-Bund sta ridando ossigeno ai fondi pensione, che stanno beneficiando del crollo del differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco. Da fine luglio scorso si è passati da oltre 500 punti base a poco più di 330 punti. Le prospettive sono per ulteriori discese dello spread, probabilmente fin sotto 300 punti. Ma qual è il reale beneficio finanziario della riduzione dello spread?

Unione bancaria e di vigilanza in arrivo

La strada verso il raggiungimento di una unione bancaria e di vigilanza potrebbe essere molto più breve del previsto. A ricordarlo è anche il ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che intervenendo ad un Ecofin informale a Nicosia, in Cipro, ha dichiarato come “noi come governo condividiamo il progetto e l’ambiziosa tabella di marcia della commissione UE” sull’unione bancaria. Secondo il rappresentante dell’esecutivo, sarebbe necessario far partire per prima la tappa principale della vigilanza.

La Colombia torna ai bond denominati in pesos

La Colombia ha deciso di offrire per la prima volta negli ultimi due anni dei titoli obbligazionari collegati alla propria valuta, il peso: in pratica, il governo di Bogotá ha intenzione di sfruttare al massimo la crescente domanda che si sta registrando in relazione agli assets finanziari dal maggior rendimento, dopo che la Federal Reserve ha annunciato le nuove misure per rilanciare l’economia, in primis la riduzione dei tassi statunitensi. L’esecutivo sudamericano sta dunque vendendo bond che giungeranno a maturazione nel 2023, meglio conosciuti con il nome di Global Tes.

Nuovi certificati di Rbs sulle principali commodities

Sono passati appena tre giorni da quando Royal Bank of Scotland ha lanciato sul comparto Sedex di Borsa Italiana ben quarantacinque Mini Futures Long and Short Certificates su futures di commodities; non è la prima volta che l’emittente britannica si cimenta in una emissione simile, dunque c’è una certa esperienza da questo punto di vista, ma è necessario approfondire quelle che sono le caratteristiche principali di tali strumenti. Anzitutto, il mercato specifico di quotazione è il comparto “Leverage Certificates” dello stesso Sedex, con il classico metodo della negoziazione continua.

Fiat confermata nel DJSI World

Per il quarto anno di seguito Fiat è stata confermata all’interno del DJSI, il Dow Jones Sustainability Indexes (DJSI) World e Europe, con un punteggio di 91/100 rispetto a una media di 74/100 delle aziende del settore Automobiles analizzate da SAM, la società specializzata nella gestione sostenibile del patrimonio. Si tratta di un riconoscimento sicuramente importante degli sforzi effettuati dalla compagnia torinese nella gestione del proprio business secondo i criteri di sostenibilità, e che accomuna la società italiana a BMW e Volkswagen, anch’esse nell’indice.

Trading online: il nuovo indice di eToro

Il marchio eToro è associato a uno dei più importanti e interessanti social network che sono dedicati all’investimento finanziario: questo stesso nome sta facendo parlare di sé anche in questi giorni per il lancio ufficiale della versione beta di un indice, vale a dire il Social Trading Index, con l’annuncio che è stato effettuato nel corso del Finovate Fall 2012, l’edizione di quest’anno della manifestazione dedicata alla tecnologia finanziaria. Questo indice nuovo di zecca ha delle particolarità che è necessario approfondire. Anzitutto, esso permette agli utenti di eToro di dar vita a indici specifici, in modo che possano essere disponibili per l’intero network a cui si sta facendo riferimento.

La Turchia sceglie la propria valuta per il secondo sukuk

Dalla Turchia si attende a breve una importante decisione per quel che riguarda la finanza islamica: il governo di Ankara è infatti pronto a emettere un sukuk denominato in valuta locale, la nuova lira turca, per quella che potrebbe essere la seconda offerta di bond sovrani di tale tipo. Non si conosce ancora la data esatta della quotazione, ma tutto lascia presagire che non si andrà oltre la fine di questo mese di settembre. In aggiunta, la domanda da parte degli investitori finanziari dovrebbe essere molto alta, come fatto intendere dalla divisione turca della compagnia finanziaria Al Baraka.

Portafoglio finanziario per professionisti ad alto reddito

Mettere in piedi un portafoglio finanziario senza ricorrere all’aiuto di esperti del settore richiede un’ottima conoscenza dei mercati e una buona visione sull’andamento futuro dei mercati, soprattutto quando è richiesta una maggiore movimentazione del portfolio stesso. Tuttavia, oggi molti professionisti stanno aumentando la loro preparazione di base sui mercati intervenendo in prima persona nella costruzione del proprio portafoglio. L’aiuto di un esperto è sempre consigliabile, a patto che sia indipendente, ovvero non legato ad una banca o compagnia assicurativa.

Roma non esce dalla Borsa

La società AS Roma non esce dai listini di Piazza Affari. A confermarlo è Paolo Fiorentino, vice direttore generale di Unicredit, istituto di credito azionista del club, secondo cui il delisting non sarebbe attualmente in programma. A margine della presentazione dell’Uefa Champion League Trophy Tour 2012, Fiorentino ha inoltre affermato che assegnerebbe la Champions League al presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, “direi anche per acclamazione. Non andrei neanche alla votazione (…) Draghi sta dimostrando leadership e una capacità di interpretazione del ruolo straordinaria”.

Rendimento bond PIGS dopo piano salva-euro

Fino a poco più di un mese fa i tg della sera esordivano spesso con titoloni legati all’impennata dello spread e alla crisi europea. Oggi le cose sono cambiate e da qualche tempo si sta assistendo ad un vero e proprio boom dei prezzi dei bond sovrani dei paesi periferici, fino a poco tempo fa considerati a forte rischio ristrutturazione del debito o addirittura vicini al fallimento. Gli investitori, spaventati da un possibile eurocrack, si affannavano a comprare Bund e altri titoli di paesi nordici ad alto rating, accettando a volte un rendimento inferiore allo zero.

Lo Zambia lancia il proprio eurobond

Sull’onda delle buone ed efficaci politiche economiche che sono state attuate nel corso del 2011 dal Movement for Multi-Party Democracy (meglio conosciuto con l’acronimo Mdd), il governo dello Zambia ha adottato una decisione finanziaria importante: la nazione africana ha infatti garantito l’emissione di un bond internazionale da 750 milioni di dollari, uno strumento finanziario necessario per sostenere il finanziamento del budget interno, senza dimenticare gli investimenti da realizzare nel settore delle infrastrutture. Si tratta, a conti fatti, di un eurobond piuttosto interessante, nonostante le evidenti influenze da parte del mondo politico, con eccessive accuse per quel che riguarda gli interventi finanziari.

Titolo Facebook torna sopra 20$ grazie a Zuckerberg

Il titolo Facebook rialzista la testa grazie alle rassicurazioni giunte da Mark Zuckerberg, ceo e co-founder del social network. Ieri sul Nasdaq le azioni della società di Menlo Park hanno chiuso con un rialzo del 7,72% a 20,93 dollari, toccando il livello più alto da quasi un mese a 21,16 dollari. L’exploit del titolo in borsa arriva in concomitanza con le dichiarazioni di Zuckerberg al primo forum pubblico al TechCruch Disrupt, prima vera uscita importante dopo l’Ipo.

Le Filippine tornano a emettere bond a dieci anni

Il governo delle Filippine ha deciso di lanciare dei titoli obbligazionari che fanno riferimento al Tesoro nazionale: si tratta di prodotti che beneficiano di una scadenza pari a dieci anni, mentre l’importo complessivo a cui fare riferimento è stato fissato in nove miliardi di pesos locali (circa 167 milioni di euro per la precisione). Il motivo di una scelta simile è presto detto, visto che si dispone di ampia liquidità per quel che concerne il mercato, senza dimenticare la situazione fiscale del paese asiatico. Di conseguenza, gli investitori sono stati convinti a puntare su del debito a lungo termine, come poi ha esaudito prontamente il governo di Manila.