Sukuk: Al Tamimi guida la prima emissione giordana

L’emissione obbligazionaria di cui è stata protagonista Al Tamimi & Company, società legale con diverse sedi negli Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait, verrà sicuramente ricordata negli annali della finanza islamica: la compagnia di Dubai è coinvolta nella prima transazione di sukuk in Giordania (una delle tante sedi è proprio Amman), con una doppia gestione finanziaria da parte degli uffici giordano-iracheni. Questa offerta, la cui chiusura definitiva è avvenuta lo scorso 1° marzo, è stata perfezionata presso il Gabinetto ministeriale di Amman ed ha anche approvato una serie di esenzioni fiscali per quel che riguarda i bond relativi ad Al Rajhi Cement.


Il ruolo di Al Tamimi è facilmente comprensibile, in effetti questa società ha provveduto alla strutturazione, alla revisione e all’implementazione di tutti i documenti necessari per il prodotto in questione, ma non bisogna dimenticare nemmeno la consulenza che è stata offerta in merito agli aspetti giuridici di tali strumenti e alle opzioni più rilevanti per la transazione stessa. Tra l’altro, è prevista anche la creazione di un apposito Spv nelle Isole Cayman: si tratta dello Special Purporse Vehicle, una società veicolo che viene solitamente istituita per le cartolarizzazioni e in questo caso ci si avvarrà dell’assistenza di un’altra compagnia legale, la Cayman Law. Per l’appunto, tale veicolo, la Walkers Spv Limited, ha quotato questo sukuk, il quale ha una scadenza di sette anni e beneficia di un importo complessivo pari a 85 milioni di dinari giordani.

Inoltre, il tasso di riferimento sarà variabile, con un rendimento semestrale. Dunque, per questo debutto assoluto si è tentato di dar vita a una struttura piuttosto complessa: si conosce la consulenza legale, ma anche gli altri operatori attivi nella gestione finanziaria, come ad esempio coloro che provvederanno ai pagamenti periodici ai detentori dei titoli obbligazionari al momento di ogni distribuzione periodica (nello specifico, sono stati stipulati i cosiddetti “Ijara Agreements, accordi tipici della finanza islamica).

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