Rendimento bond PIGS dopo piano salva-euro

Fino a poco più di un mese fa i tg della sera esordivano spesso con titoloni legati all’impennata dello spread e alla crisi europea. Oggi le cose sono cambiate e da qualche tempo si sta assistendo ad un vero e proprio boom dei prezzi dei bond sovrani dei paesi periferici, fino a poco tempo fa considerati a forte rischio ristrutturazione del debito o addirittura vicini al fallimento. Gli investitori, spaventati da un possibile eurocrack, si affannavano a comprare Bund e altri titoli di paesi nordici ad alto rating, accettando a volte un rendimento inferiore allo zero.

Oggi la situazione si è capovolta. Gli investitori hanno messo le mani sui bond sovrani dei Pigs a prezzi di saldo e hanno potuto beneficiare del rally delle quotazioni, grazie al sostegno della Bce che ha varato il nuovo piano anti-spread e combattutto con maggiore vigore la speculazione. I Btp italiani hanno evidenziato rialzi davvero insoliti. Per fare un esempio, il Btp scadenza agosto 2014 è salito di olte il 5% nelle ultime sei settimane.

Ha fatto addirittura meglio il Btp di recente emissione con scadenza 2022, cedola 5,5%, che ha guadagnato più dell’11% in poco più di un mese e mezzo. Ma se si va a guardare quello che hanno fatto i bond dei Pigs a maggior rischio insolvenza, si capisce ancor di più quanto sia stato forte il rally dei bond periferici. Da fine 2011 i tassi pagati dal Portogallo sono scesi del 65% e addirittura del 92% rispetto a un anno fa. Oggi il decennale di Lisbona rende il 5,8%, rispetto al 15,68% di anno fa, ovvero meno di un punto percentuale rispetto al Btp a 10 anni.

Il rally dei bond governativi dei Pigs fa da contraltare al crollo delle quotazioni di molti bond ad elevato rating: dai titoli britannici a quelli norvegesi, dai Bund ai titoli denominati in franchi svizzeri. Il maggior appetito verso il rischio ha fatto diminuire notevolmente la richiesta di beni rifugio. Ad esempio,un paio di giorni fa i Gilt britannici hanno perso il 6,6% in una sola seduta. Molti analisti finanziari sono ora pronti a scommettere sul proseguimento del rally dei bond periferici fine alla fine dell’anno.

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