Investire in bond con rendimento nullo

La crisi dell’euro e dei debiti sovrani ha spinto numerosi investitori, soprattutto istituzionali, ad andare alla ricerca di una maggiore sicurezza per il proprio capitale senza dare troppo peso alla possibilità di lucrare un rendimento. Pagare per prestare i soldi a qualcuno è un paradosso, ma nel mondo finanziario ormai è da tempo un’abitudine per molti investitori. Fino a qualche tempo fa si acquistavano quasi esclusivamente titoli di stato tedeschi, ritenuti i più affidabili in assoluto, ora anche altri paesi sono stati interessati da questo trend.

Oltre ad acquistare i titoli della solidissima Germania, gli investitori stanno acquistando i titoli di Svizzera, Finlandia, Olanda, Austria, Francia e addirittura Belgio. Quest’ultimo fino a qualche tempo fa sembrava ormai diretto a seguire la stessa strada intrapresa da Italia e Spagna, poi c’è stato un improvviso miglioramento nonostante il debito pubblico resti molto elevato. La fuga dal rischio (risk off) ha spinto così molti investitori ad accordare prestiti a tassi negativi a numerosi governi europei, non solo nella zona euro ma anche al di fuori: Stati Uniti, Regno Unito, Giappone, Svizzera, paesi scandinavi, tanto per citarne alcuni.

Oltre all’avversione per il rischio, ci sono anche altri motivi che spingono gli investitori a comprare bond con rendimento nullo. Innanzitutto i vincoli regolamentari. Infatti, molti soggetti istituzionali – come fondi di investimento e fondi pensione – sono vincolati per statuto ad acquistare asset “sicuri” con rating AAA delle tre principali agenzie di rating (S&P, Moody’s, Fitch). Infatti, questi soggetti devono sottostare a determinati criteri prudenziali o a vere e proprie indicazioni di carattere normativo.

La recente decisione della BCE di azzerare i tassi overnight sui depositi bancari ha accentuato questa tendenza dei “tassi zero”. Oggi, mentre Italia e Spagna mostrano un tasso sui titoli a 12 mesi rispettivamente del 3,27% e del 4,62%, altri paesi dell’Europa “core” e “semi-core” sperimentano rendimenti decimali o addirittura negativi: Austria e Francia 0,16%, Belgio 0,1%, Finlandia 0,02%, Olanda 0,01%, Germania -0,01%.

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