Come scegliere le scadenze migliori tra Bot, Ctz e Btp

Su quali scadenze dei titoli di stato bisogna investire per restare al riparo dalle turbolenze finanziarie legate alla crisi dell’euro e dei debiti sovrani? E’ la domanda che forse molti investitori si staranno chiedendo da tempo, dopo essere stati continuamente sotto pressione negli ultimi mesi a causa dell’altalena dello spread. L’Italia sta attuando un importante processo di risanamento dei conti pubblici, anche se il rischio sovrano resta ancora elevato visto che il paese soffre una grave mancanza di crescita. Allora quali sono le migliori scadenze, a rischio nullo o molto basso, per investire in bond sovrani italiani?

Innanzittutto, se si vuole evitare di essere soggetti alla volatilità dei mercati bisogna scegliere i titoli di stato con scadenza brevi. Questi titoli offrono maggiore sicurezza, soprattutto per ciò che concerne il rischio sovrano. Infatti, se la crisi dell’euro e/o dei debiti pubblici dovesse peggiorare nuovamente, magari a causa di un fallimento degli accordi tra i leader dell’UE-17, soltanto le scadenze brevi allontanerebbero guai peggiori.

Quindi, in questo caso, bisoggnerebbe restare sulle scadenze molto brevi come il Bot a 3 mesi o a 6 mesi. Oggi il rendimento lordo offerto dal Bot trimestrale è di poco superiore all’1,8%, mentre quello semestrale si aggira intorno al 2,7%. Il Bot oggi offre un rendimento non particolarmente allettante, ma offre la garanzia di essere sicuro e di conservare il capitale al riparo da brutte sorprese. Il nemico dei Bot è l’inflazione, che oggi viaggia al 3,3% su base annua.

Per battere l’inflazione bisognerebbe essere più aggressivi puntando ad esempio su un Btp biennale o un Ctz. In particolare i certificati senza cedola emessi dal Tesoro italiano superano il 4,1% sulla scadenza maggio 2014. Sulle scadenze maggiormente più lunghe meglio fermarsi al Btp quinquennale, che offre uno yield del 5,3%, rispetto ad esempio al decennale che potrebbe ancora essere soggetto ad un clima di forte volatilità almeno fino al prossimo autunno.

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