Perché alcuni bond hanno rendimento negativo

La crisi della zona euro ha messo in luce un vero e proprio paradosso nel mondo dei bond, ovvero l’emissione di titoli di stato con rendimenti negativi. In questa fase di grande incertezza sui mercati finanziari può essere comprensibile, anche se anomalo, che dodici fra i più importanti paesi del mondo offrano rendimenti inferiori all’1%, visto che la richiesta di protezione con strumenti sicuri e ad alto rating è in continuo aumento. Tuttavia, è assolutamente paradossale che quattro paesi (Germania, Olanda, Svizzera e Danimarca) di questi dodici ricevano un interesse anziché pagarlo!

L’emissione di bond governativi con scadenza a 12 mesi con tassi negativi è un paradosso, ma almomento è un realtà inconfutabile. Ieri la Germania ha confermato questo trend collocando Bubill a 12 mesi per circa 2,7 miliardi di euro con un rendimento negativo dello 0,054%, mentre nell’asta precedente il tasso era stato positivo dello 0,019%. E’ la prima volta nella storia che il paese emette titoli annuali con tasso sotto lo zero.

Fino a qualche tempo fa uno dei postulati dell’economia era che i tassi di interesse non potevano essere negativi, perché non avrebbe senso privarsi volontariamente della disponibilità del proprio denaro per riceverne di meno alla scadenza del prestito. A questa vera e propria follia si è giunti perché le condizioni di mercato sono diventate così paradossali da far diventare questi comportamenti razionali, che in circostanze normali sarebbero senza dubbio inquadrati come folli. Il vero paradosso è però un altro ed è stato reso possibile dall’azione delle banche centrali.

In un momento in cui l’economia è in profonda crisi, per cui meno capace di produrre risparmio, e le finanze pubbliche dei paesi sono in condizioni pessime, è assurdo assistere a rendimenti di titoli di stato ai minimi storici e addirittura con segno meno. Le banche centrali creano artificiosamente risparmio, distruggendo il valore reale della moneta. Gli investitori, dunque, hanno capito che è addirittura conveniente pagare quei debitori che promettono di restituire a termine soldi meno inflazionati.

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