Investire nei paesi emergenti MIST

Meno di dieci anni fa alla Goldman Sachs coniarono il termine BRIC per identificare i paesi emerenti con il più alto tasso di sviluppo economico. L’acronimo identificava paesi oggi diventati potenze economiche di grande spessore quali il Brasile, la Russia, l’India e la Cina. Oggi la nuova frontiera dell’investimento nei mercati emergenti ha come acronimo MIST, ovvero Messico, Indonesia, Sud Corea e Turchia. Secondo molti economisti i MIST sostituiranno i BRIC (poi BRICS con l’aggiunta del Sudafrica) tra i paesi emergenti più virtuosi nei prossimi anni.

Investire negli smartphone?

Il clamore dell’uscita del nuovo iPhone 5 non si spegnerà per diverse settimane. Quale, allora, migliore occasione per cercare di comprendere se investire negli smartphone convenga davvero? A ben guardare le performance di Apple, e la continua crescita di capitalizzazione dei suoi titoli, non vi sarebbe niente di più semplice che impiegare nuove risorse nell’acquisto delle azioni della compagnia, secondo alcuni analisti in grado di toccare, nel breve – medio termine, quota 1.000 dollari per partecipazione. Ma il settore è ben lungi dall’esser privo di insidie.

A breve i bond di Mps e Telecom Italia sull’ExtraMot

L’ExtraMot di Borsa Italiana si conferma in grande spolvero in questo momento: dopo le recenti emissioni di tre titoli obbligazionari (segnatamente quelli di Snam e Atlantia), il segmento della nostra borsa valori è pronto ad accogliere tra due giorni esatti altri bond societari. Volendo essere ancora più precisi, la scelta stavolta è ricaduta su Monte dei Paschi di Siena e Telecom Italia, con i consueti sistemi di regolamento (Euroclear e Clearstream) e gli stessi identici termini di liquidazione: in quest’ultimo caso si tratta del terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita. Con quali obbligazioni si avrà a che fare stavolta?

Il punto sui contratti futures

Una nuova settimana si sta per concludere e occorre fare il punto su quelle che sono state le principali performance dei contratti futures. Si può cominciare questo discorso con il gas naturale. In effetti, gli strumenti in questione sono riusciti a terminare la giornata di ieri con il secondo guadagno consecutivo a New York, sfruttando la speculazione che riguarda le scorte, visto che c’è la convinzione che non raggiungeranno la loro capacità massima prima che le temperature invernali facciano aumentare la domanda.

Investire in Apple dopo l’iPhone 5

Apple vuole battere un nuovo record commerciale e, grazie a esso, ottenere una nuova spinta propulsiva sul fronte finanziario. La società di Cupertino ha infatti in mente di stravolgere il primato di vendite nel primo weekend di vendita del nuovo smartphone nei mercati in cui è disponibile, superando quota 10 milioni di unità in due giorni. Il vero problema potrebbe tuttavia essere un altro: riuscire a soddisfare l’impetuosa domanda di iPhone, che dovrebbe perdurare nel medio lungo termine mettendo a dura prova i magazzini Apple.

Investire in T-Bond a 30 anni dopo QE3 della FED

Il terzo piano di quantitative easing della Federal Reserve, annunciato lo scorso 13 settembre, ha inondato nuovamente il mercato con nuova liquidità al ritmo di 40 miliardi di dollari al mese. Da allora sul mercato dei titoli di stato americani è scattata la corsa all’acquisto dei Treasuries Bond a 30 anni. Il quantitative easing (o allentamento monetario) è un meccanismo che permette alla banca centrale di aumentare l’offerta di moneta con operazioni di mercato aperto. Le iniezioni di liquidità vanno a finire direttamente nel sistema finanziario e nel sistema economico.

Ennesimo fondo absolute return per Ignis Asset Management

Ignis Asset Management, compagnia britannica celebre per i suoi prodotti dedicati soprattutto alla clientela istituzionale, ha messo a disposizione una novità interessante: si tratta, nello specifico, di un comparto del tipo “absolute return”, il quale è in grado di investire nella totalità dei titoli di credito che vantano il maggior rendimento assoluto. Tutto questo viene reso possibile attraverso i Cds, i cosiddetti Credit Default Swap (contratti che trasferiscono l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti), in tale caso molto liquidi.

Ford lancia un bond decennale dopo oltre un anno

L’unità finanziaria di Ford Motor Company, la seconda compagnia automobilistica di tutti gli Stati Uniti, ha ottenuto ben un miliardo di dollari dalla vendita dei suoi primi bond decennali dell’ultimo anno: sono infatti passati più di 365 giorni da quando il colosso di Dearborn si è cimentato in una operazione finanziaria di questo tipo, con un prodotto che si presenta in maniera piuttosto interessante. Anzitutto, bisogna subito precisare che il debito in questione prevede un tasso del 4,25%, in modo da far conseguire agli investitori interessati un rendimento superiore di 260 punti base rispetto alla stessa scadenza prevista dal Tesoro americano.

Mediaset prenota nuova raccolta pubblicitaria

Bip Mobile, nuovo operatore nel comparto della telefonia mobile, che ha iniziato il servizio appena ieri, ha affermato che intende investire ingenti risorse in promozione sulle reti Mediaset. Nei prossimi due – tre anni si preannunciano pertanto significativi impieghi, in grado di conferire adeguata pubblicità verso il target di riferimento Bip Mobile e, di contro, un positivo introito nelle casse di Mediaset, che così come gli altri operatori televisivi italiani, sta fronteggiando un deciso calo della raccolta pubblicitaria consolidata e prospettica.

Investire in bond di paesi emergenti a fine 2012

L’investimento in obbligazioni emesse da governi e aziende di paesi emergenti sta diventando sempre più appetibile agli occhi degli investitori, desiderosi di diversificare al meglio il proprio portafoglio finanziario in un contesto di forte variabilità dei rendimenti su scala globale. Fino a qualche anno fa investire in bond di paesi emergenti sarebbe stato inquadrato come un azzardo, o quantomeno un investimento ad elevato rischio. Oggi, invece, molti money manager stanno puntando su questi bond per difendersi dai rischi di oscillazione dei rendimenti di un portfolio obbligazionario.

Boom per i junk bond grazie al QE3 della FED

Le politiche ultra-accomodanti delle banche centrali più importanti al mondo (Bce, Fed, BoJ) stanno spingendo al rialzo le asset class più rischiose, in un contesto caratterizzato da un’elevata liquidità a basso costo pronta a dare la caccia ai migliori rendimenti. Il clima di risk on sui mercati sta spingendo al rialzo anche i junk bond, ovvero i titoli obbligazionari con basso rating ma ad alto rendimento. Solitamente questi bond vengono chiamati anche titoli “spazzatura”, che nei periodi di maggiori turbolenze sui mercati sono quasi sempre ignorati dagli investitori in quanto gli ultimi ad essere rimborsati in caso di fallimento dell’emittente.

Tre bond a tasso fisso da Snam e Atlantia

A partire dalla giornata odierna saranno disponibili presso l’ExtraMot di Borsa Italiana tre interessanti obbligazioni a tasso fisso: le emittenti in questione sono comunque due, vale a dire Atlantia e Snam. Detto che i sistemi di regolamento per tali prodotti saranno i consueti Euroclear e Clearstream e che il termine di liquidazione è stato fissato per il terzo giorno successivo alla data di stipulazione dei contratti di compravendita, c’è da capire quali sono le caratteristiche più interessanti e appetibili di tali bond. Anzitutto, il titolo messo a disposizione da Atlantia, spa romana che gestisce diverse tratte autostradali (il garante sarà proprio Autostrade per l’Italia), potrà beneficiare di un rendimento pari a 4,375 punti percentuali.

Banca del Giappone lascia tassi fermi

Come era parzialmente atteso, la Banca del Giappone ha scelto di lasciare i tassi di interesse di riferimento per le operazioni di rifinanziamento fermi nel range tra lo 0% e lo 0,1% decidendo nuove misure di allentamento monetario, incrementando nel contempo i fondi per l’acquisto di attività per supportare con stimoli incisivi di natura monetaria l’economia locale. I nuovi acquisti stanziati dalla Boj (Bank of Japan) riguarderanno circa 5mila miliardi di yen di titoli di Stato entro il termine del 2013 e 5mila miliardi yen di Bill entro la fine di giugno del prossimo anno.

Volumi da record per gli Etp legati al platino

Gli investitori finanziari hanno fatto registrare un accumulo record per quel che riguarda le holding di assets relativi al platino: tale metallo sta facendo così gola in questo senso, visto che si tenta in tutti i modi di ottenere una protezione adeguata contro le minacce dell’inflazione. D’altronde, questa stessa commodity sta beneficiano nel momento attuale di qualche interruzione per quel che riguarda l’offerta in Sudafrica, il maggior produttore al mondo. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che gli Etp (Exchange Traded Products) collegati al platino hanno messo a segno un aumento di 1,1 punti percentuali, con una quota complessiva di ben 46.748 tonnellate, superando così il precedente picco di un anno fa (46.316 tonnellate per la precisione).