Buone notizie per Fincantieri, che si è appena aggiudicata un nuovo ordine da due navi da crociera dagli statunitensi della Carnival. Una commessa che, complessivamente, supera per controvalore il miliardo di euro, e permette così alla compagnia cantieristica italiana di poter rivedere al rialzo le proprie prospettive per il futuro a breve termine. La notizia non ferma tuttavia la riorganizzazione prevista dall’amministratore delegato della società, Giuseppe Bono, che va avanti con i propri progetti industriali.
Venerdì negativo per i futures sulla gomma
La gomma è stata protagonista ieri di un declino che ha compensato il primo ricavo settimanale della commodity: in particolare, stanno crescendo le preoccupazioni relative al rallentamento delle economie globali e alle conseguenze di questo evento sulla domanda della materia prima. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorre sottolineare come i contratti futures relativi alle spedizioni di marzo sono calati di un punto percentuale, attestandosi a quota 257,7 yen il chilogrammo (3,224 dollari la tonnellata per la precisione) presso il Tokyo Commodity Exchange.
Pil USA terzo trimestre 2012 migliore delle attese
Secondo quanto emerge dalla prima lettura sul prodotto interno lordo da parte del Dipartimento del Commercio USA, l’economia americana è cresciuta del 2% nel terzo trimestre del 2012. Il dato è migliore delle attese degli analisti finanziari, che invece si aspettavano una crescita più contenuta all’1,8%. Nel secondo trimestre la locomotiva USA era cresciuta dell’1,3% su base annua. E’ cresciuta del 2% anche la spesa per consumi, che conta per i due terzi del prodotto interno lordo americano. Nel trimestre precedente, invece, l’incremento era stato pari all’1,5%.
Il Cile emette debito al rendimento più basso di sempre
Dopo l’asta di bond a cinque e sette anni per il Cile (dicembre 2011), della nazione andina non si era parlato molto spesso, ma ora è giunto il momento per aggiornare queste emissioni obbligazionarie: in effetti, il paese sudamericano ha deciso di sfruttare i costi relativi all’indebitamento, mai così bassi come in questo periodo storico, tanto da lanciare 1,5 miliardi di dollari in bond denominati in moneta verde. Per la precisione, si tratta della prima offerta di debito da oltre un anno. Il paese in questione viene attualmente giudicato dall’agenzia americana Moody’s con un rating pari ad Aa3, vale a dire il quarto più alto livello di investimento (ottima affidabilità per la precisione), oltre che il maggiore nell’intera regione geografica di appartenenza.
I fondi Arca saranno distribuiti presso le filiali Carife
La collaborazione instaurata tra la società di gestione del risparmio Arca e la Cassa di Risparmio di Ferrara ritornerà utile per la distribuzione di prodotti su una base decennale: nel dettaglio, l’istituto di credito emiliano ha scelto di mettere a disposizione di tutta la sua clientela i prodotti finanziari che fanno parte dell’universo Arca, una partnership che si spera possa essere più proficua possibile. La società ha fatto parlare di sé giusto una settimana fa, quando è stato collocato il fondo Previdenza di Arca Sgr.
Trimestrale Recordati
Recordati ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con risultati soddisfacenti, confrontati a quelli dell’identico periodo del 2011. I numeri (pur non sorprendenti, visto che hanno rispecchiato le principali attese degli analisti) parlano in via più specifica di un utile netto a 93 milioni di euro, in crescita dell’1,2 per cento, e ricavi netti consolidati a 620,3 milioni di euro (+6,8 per cento su base annua), con quelli internazionali in progressione dell’11 per cento (408,698 milioni di euro).
Dove investire se riparte l’economia cinese
Gli ultimi dati macroeconomici cinesi hanno evidenziato una ripresa dell’attività economica nel paese del Dragone, da qualche tempo finito sotto i riflettori sui timori di un hard landing. L’ultimo market mover pubblicato è quello relativo all’indice Pmi manifatturiero Hsbc, che a ottobre è salito a 49,1 punti dai 47,9 di settembre. Il dato conferma i segnali di ripresa dell’economia locale, dopo che la scorsa settimana erano giunte buone indicazioni dal pil, dalla produzione industriale, investimenti e consumi interni.
Warren Buffet critica il QE3 della Federal Reserve
L’investitore miliardario Warren Buffet, che per alcuni anni è stato l’uomo più ricco del mondo, ha criticato apertamente il nuovo piano di stimolo monetario della Federal Reserve (il cosiddetto “QE3”) lanciato lo scorso 13 settembre. Il piano prevede l’acquisto di titoli garantiti da mutui immobiliari ad un ritmo di 40 miliardi di dollari al mese, senza però una data di scadenza precisa. L’oracolo di Omaha, a capo della holding di investimenti Berkshire Hathaway, ribadisce però la sua stima nella figura di Ben Bernanke.
Stm trimestrale negativa
Stm chiude il terzo trimestre solare dell’anno con un passivo pari a 478 milioni di dollari. Le notizie negative non finiscono, tuttavia, qui: l’azienda dovrebbe infatti ridurre il personale di almeno 500 unità, e fare i conti con il risultato – altrettanto negativo – della joint venture costituita con Ericsson, che a fronte di un fatturato in crescita, mostra un rosso operativo di 148 milioni di euro. Ecco cosa è accaduto alla società italo – francese in un trimestre che si era preannunciato – e confermato – particolarmente complicato.
La Nuova Zelanda emette titoli inflation-linked
La Nuova Zelanda ha provveduto a emettere 2,5 miliardi di dollari locali (poco più di due miliardi di dollari per la precisione) in titoli inflation-linked: per la nazione oceaniana si tratta della prima vendita dal 1999 per quel che concerne questo tipo di debito, oltre che la maggiore offerta singola di sempre. L’andamento dei prezzi al consumo sembra essere una costante per il paese in questione, dato che già quattro mesi fa la Nuova Zelanda era concentrata su inflazione e lungo termine. Non bisogna comunque dimenticare che i “Kiwis” sono specializzati soprattutto nel settore dei covered bond.
Perché investire sui bond high-yield europei secondo Oddo Am
Il mercato europeo delle obbligazioni ad alto rendimento (high yield bond) ha ottenuto paradossalmente un grande vantaggio dall’ondata di downgrade sugli stati sovrani del vecchio continente avvenuta negli ultimi mesi, in particolar modo nelle fasi più calde della crisi del debito in Europa. Secondo Muriel Blanchier, money manager per il comparto obbligazionario per Oddo Asset Management, “il downgrading degli stati ha comportato quasi automaticamente la riduzione del merito di credito di aziende solide e con bilanci sostanzialmente in ordine”.
Da Bnp Paribas due certificati su Adidas e Deutsche Post
La giornata ieri il segmento Sedex di Borsa Italiana ha accolto due nuovi certificati di investimento targati Bnp Paribas Arbitrage Issuance: si tratta, nello specifico, di due Athena Relax Certificates che andranno a prendere in considerazione altrettanti titoli azionari. Anzitutto, bisogna subito specificare che la liquidazione di tali strumenti finanziari sarà di tipo monetario, mentre la modalità di esercizio sarà quella europea. In aggiunta, la negoziazione dei prodotti in questione avrà luogo con una data ben specifica, vale a dire quella che decorre dal secondo giorno di mercato aperto che precede le rispettive date di registrazione.
Ubi Banca colloca bond senior triennale per 750 milioni
Ubi Banca torna sul mercato del debito dopo oltre un anno e l’accoglienza degli investitori è senza dubbio molto positiva. L’isituto di credito ha annunciato di aver collocato un bond senior a 3 anni al tasso fisso del 3,75% per un importo complessivo di 750 milioni di euro. L’ultima emissione obbligazionaria di tipo senior era stata lanciata nell’aprile 2011, ovvero prima che scoppiasse la crisi dei debiti sovrani europei e prima che il settore bancario italiano finisse sotto scacco della speculazione internazionale.
Tobin Tax su investimenti finanziari
Nuovi passi in avanti verso l’introduzione della Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie con i quali i governi di mezza Europa (ora, qualcosa in più) cercano di reperire nuovi fondi utili per i propri bilanci. Ai 10 Stati membri che hanno conseguito l’intesa sulla cooperazione rafforzata per l’istituzione della tassa, infatti, dovrebbero essere concesso di introdurre l’imposta poiché tutte le condizioni necessarie al provvedimento sono state soddisfatte. Ad affermarlo è la Commissione europea, che ha adottato la proposta del Consiglio Ue in materia.