Turkish Airlines intende lanciare un bond islamico

La Turkish Airlines, terza maggior compagnia area di tutto il continente europeo per traffico di passeggeri, sta considerando seriamente di emettere un bond islamico: questo sukuk sarebbe la scelta finanziaria più opportuna per finanziare l’acquisto di nuovi veicoli, visto che il gruppo turco sta progettando una espansione che durerà altri dieci anni, come ha annunciato l’amministratore delegato Temel Kotil. La nazione anatolica si sta abituando da tempo a questo tipo di finanza, tanto è vero che è stata scelta la valuta locale per il secondo sukuk poco più di un mese fa.

Lo stesso Kotil ha precisato che il collocamento vero e proprio potrà avvenire nel giro di un anno, ma dati certi in questo senso non ci sono: insomma, non c’è una decisione ufficiale, ma si sta cercando di capire quale può essere il mercato più economico in assoluto. Le quotazioni globali di bond islamici sono cresciuti fino a ottantacinque miliardi di dollari lo scorso anno, circa il 90% in più rispetto al 2010, come ha messo opportunamente in luce la Kuwait Finance House Research. Le emissioni sovrane sono senza dubbio il principale catalizzatore per gli strumenti in questione, ma bisogna anche sottolineare come circa 109 miliardi di dollari siano stati stanziati per i sukuk stessi nei primi nove mesi di questo 2012.

La Turchia è giudicata attualmente dall’agenzia Standard & Poor’s con un rating pari a BB, il secondo livello dell’affidabilità sufficiente, non proprio una valutazione lusinghiera. Secondo gli analisti finanziari, l’espansione del vettore turco nei lunghi anni della recessione economica sta ora dando i suoi frutti, dunque la compagnia può nutrire un buon ottimismo. Tra l’altro, se si guarda i numeri, ci si può accorgere che la domanda è molto forte per Turkish Airlines, diversamente da quanto accade per altre aziende europee. I voli attuali del vettore sono circa mille al giorno, ma con le nuove prospettive potrebbero raddoppiare nel giro di un decennio.

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