Il fondo Natixis Souverains Euro, il quale prende il nome dalla banca d’affari francese, è ora disponibile anche per gli investitori del nostro paese: si tratta di uno strumento di un certo interesse, utile per investire in maniera proficua nel debito sovrano (come suggerisce la stessa denominazione) della nazioni dell’eurozona. Anche all’inizio dell’anno si era parlato del gruppo transalpino, visto che Natixis aveva selezionato varie azioni per il proprio certificato. La registrazione in Italia dello strumento in questione è presto spiegata. Anzitutto, bisogna ricordare che esso viene gestito dal fund manager Olivier De Larouzière, il quale vanta una esperienza di ben quindici anni nel comparto del reddito fisso.
Forex euro/dollaro sopra 1,31 sui massimi a 30 giorni
Sul Forex il trend principale del mercato resta favorevole all’euro, soprattutto dopo che la Grecia ha annunciato ieri il lancio del piano di buyback da 10 miliardi. La moneta unica sta guadagnando terreno contro tutte le principali monete, in particolare contro il dollaro americano che risente molto del brutto dato dell’Ism manifatturiero pubblicato ieri. Infatti, a novembre l’attività manifatturiera negli Stati Uniti ha sperimentato una brusca discesa sotto la soglia “psicologica” dei 50 punti, spartiacque tra crescita e rallentamento economico.
Il dato è stato inferiore alle attese e il peggiore dal luglio 2009. Nei due mesi precedenti l’attività manifatturiera americana era cresciuta, lanciando importanti segnali di ripresa economica. Ora, complice anche l’uragano Sandy che ha colpito duramente la East Coast a inizio novembre, l’economia americana fa più di un passo indietro. Il biglietto verde mostra anche una certa debolezza a causa delle incertezze legate al fiscal cliff, nonostante le recenti dichiarazioni di Barack Obama che prevede un’intesa entro Natale.
Sul Forex il tasso di cambio euro/dollaro è salito oggi fino a 1,3106, che equivale al massimo più alto da oltre un mese. Oggi l’euro è molto forte anche contro la sterlina (cambio Eur/Gbp sopra 0,8120), il franco svizzero (nuovo massimo da oltre due mesi a 1,2144), il dollaro canadese (cambio Eur/Cad ai top degli ultimi sei mesi circa sopra 1,30). Resta più o meno stabile, invece, il tasso di cambio euro/yen poco sopra 107, anche se il trend è ancora decisamente orientato verso l’alto. Per quanto riguarda il cambio euro/dollaro, le prospettive restano rialziste per i prossimi giorni.
Da un punto di vista tecnico, dopo il breakout esplosivo di area 1,30 – 1,3020, il cambio euro/dollaro è riuscito a superare anche la resistenza-chiave di 1,3080. Se dovesse chiudere la seduta sopra questi liveelli, o addirittura sopra 1,31, è probabile un proseguimento del bullish trend verso la prossima area di resistenza di 1,3140. A quel punto, il cambio potrebbe puntare anche a raggiungere i top di metà settembre scorso toccati in area 1,3170.
Il manifatturiero Usa fa rallentare i futures sul rame
Il rame ha fatto registrare il primo ribasso degli ultimi quattro giorni, dopo aver sfiorato, però, il livello più alto in assoluto delle ultime sei settimane: in particolare, la performance in questione è stata favorita dall’inattesa discesa del settore manifatturiero americano, un evento che ha provocato il declino anche di altri metalli, quali l’alluminio, lo zinco e il piombo. Due settimane fa, al contrario, i futures sul rame riuscirono a salire grazie a Cina e fiscal cliff. Stavolta, il contratto che è collegato alle spedizioni a tre mesi ha messo a segno una perdita di 0,5 punti percentuali, con la quotazione complessiva che si è attestata a 7,963 dollari la tonnellata presso il London Metal Exchange.
Ritiro Ipo Sea commenti
La notizia del ritiro di Sea dalla procedura di prima quotazione sui mercati regolamentati a causa di un troppo scarso interesse da parte dei potenziali investitori, non accenna a placare le polemiche. Ad ogni modo, il sindaco di Milano, Giuseppe Pisapia, cerca di ricondurre il tutto all’ordinarietà delle relazioni tra le parti, ricordando come lo stop alla quotazione della società che gestisce gli scali aeroportuali milanesi in Borsa non sia una brutta figura, e come il comune di Milano ha fatto il migliore affare degli ultimi 10 anni quando ha venduto l’anno scorso a F2i il 29,75 per cento del capitale della società.
Investire nei curry bond per puntare sull’India
Si chiamano curry bond e sono una delle scommesse che molti money manager e investitori professionisti intendono porre in essere per i prossimi mesi. Si tratta di investire sulle obbligazioni indiane, con rendimenti che sfiorano l’8% anche sulle scadenze più brevi e su una moneta – la rupia indiana – che è tra le più sottovalutate al mondo in termini di parità dei poteri d’acquisto. Non è semplice, però, per il piccolo investitore retail accedere a questo particolare segmento di mercato in diversificazione degli investimenti nei paesi emergenti.
Easy Plan, il Pac flessibile di Axa Assicurazioni
Il risparmio è diventato una vera e propria chimera al giorno d’oggi: è per questo motivo che Axa Assicurazioni ha deciso di semplificare il tutto, venendo incontro a esigenze molto importanti. Dopo che con Axa Mps le polizze Rc Auto sono finite in banche, la compagnia assicurativa si è concentrata su un piano di accumulo che merita di essere approfondito. Il Pac in questione si chiama non a caso Easy Plan. Di cosa si tratta esattamente? Entrando più nel dettaglio, la proposta in questione si caratterizza per l’opportunità di dar vita a un capitale di buona entità grazie a dei versamenti a carattere periodico, in modo da unire in maniera ideale la protezione al rendimento.
Franklin Templeton lancia nuovi fondi per l’Italia
Dopo aver consigliato di investire in Sudafrica, Franklin Templeton si è presentato in gran spolvero con l’offerta di ben cinque nuovi fondi comuni di investimento: le opportunità sono tra le più diverse, vale a dire il continente africano, il Brasile, i titoli convertibili, i bond ad alto rendimento e quelli Investment Grade. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anzitutto, c’è subito da sottolineare che non si tratta di un emittente simile, visto che lo scorso mese di aprile Franklin Templeton ha trionfato agli Oscar del Risparmio. La compagnia di San Mateo ha voluto rafforzare la sua gamma relativa al nostro paese, in modo da potenziare le opportunità destinate agli investitori italiani.
Come investire nel Forex
Il Forex è il mercato internazionale delle valute. Permette ai trader di effettuare la compravendita delle principali monete estere, scommettendo sul rialzo o il ribasso delle stesse. Investire nel Forex è diventato molto più semplice negli ultimi anni. Infatti, dopo la crisi finanziaria del 2007-2008 molti trader si sono allontanati dai mercati azionari puntando sul mercato delle valute estere, dove la possibilità di operare con capitali ridotti e di puntare indifferentemente al rialzo o al ribasso senza restrizioni ha fatto senza dubbio la differenza.
Investire negli emergenti secondo Ubs
Ubs è convinta che nel 2013 i mercati emergenti saranno in grado di rappresentare ghiotte opportunità di investimento. Ma quali sono i Paesi sui quali la banca ha scelto di puntare le maggiori attenzioni? Cerchiamo di elencare rapidamente gli investimenti più redditi del 2013 nei mercati emergenti, in un recinto geografico che non crea particolare sorpresa, e che contribuisce a ribadire in che modo saranno orientati gli impieghi nei prossimi trimestri.
Su quali mercati emergenti investire nel 2013 secondo Ubs
Quando manca ormai meno di un mese alla conclusione del 2012, le case d’affari e le investment bank più importanti al mondo stanno cominciando a delineare gli scenari macroeconomci e di investimento per il nuovo anno. A quanto pare è opinione comune che i mercati emergenti resteranno ancora un tema caldo per gli investimenti nel 2013, considerando che l’Europa dovrebbe mostrare ancora una crescita negativa o poco sopra lo zero e gli Stati Uniti sono attesi ancora in crescita moderata.
Investire correttamente nei bond islamici
Da quando la crisi finanziaria ha investito le economie mondiale, l’avversione al rischio è divenuta un tema fondamentale per risparmiatori e investitori: nel corso del 2011, i sukuk e i bond regionali hanno conquistato sempre maggiore popolarità, con le domande in grado di oltrepassare di parecchio le offerte messe a disposizione, specialmente quando le quotazioni sono state garantite da bilanci solidi. Un esempio molto interessante si è avuto due settimane fa, quando l’Indonesia ha emesso il suo terzo sukuk sovrano.
Ubi Banca lancerà domani un bond sul Domestic Mot
Il Domestic Mot di Borsa Italiana, il segmento del Mercato Telematico Obbligazionario dedicato agli strumenti finanziari liquidati nel nostro paese, è pronto ad accogliere per la giornata di domani una obbligazione a tasso fisso di Ubi Banca: nello specifico, la denominazione esatta di tale titolo è Unione di Banche Italiane Scpa – Tasso Fisso 3% 3 Dicembre 2012-2014. Di cosa si tratta esattamente? Anzitutto, gli investitori dovranno far riferimento al codice Isin IT0004865579. La modalità di negoziazione di tale bond è quella del corso secco: l’istituto di credito bergamasco ha deciso di mettere in circolare 121.400 strumenti complessivi, per un valore nominale unitario di mille euro.
Investire in tecnologia conviene
Gli investimenti in tecnologia digitale convengono, e fanno bene alle aziende (in particolare, alle piccole e medie imprese che spesso, in passato, hanno trascurato gli impieghi nel settore). A tale conclusione è giunta l’indagine contenuta nel nono report Unicredit sulle pmi, presentato pochi giorni fa a Roma, e in grado di premiare il valore aggiunto che gli investimenti nell’hi-tech sono in grado di conferire alle attività imprenditoriali italiane.
Il fondo Cedola Bond Alto Potenziale di Arca Sgr
Arca, la società di gestione del risparmio sorta nel 1983 e costituita attualmente da ben dodici banche popolari e da altre società di intermediazione mobiliare, si dimostra sempre molto “generosa” quando si tratta di distribuire prodotti nuovi di zecca: un esempio molto interessante in tal senso si è avuto a fine ottobre, con i fondi Arca distribuiti presso le filiali Carife. Il 2012, invece, si conclude con un fondo, il cui collocamento durerà fino al prossimo 14 dicembre, dalle caratteristiche molto particolari. Si tratta di Arca Cedola Bond 2017 Alto Potenziale VI e già questa denominazione fa intuire molto sulle sue peculiarità.