Previsioni Crude Oil Febbraio 2012

L’andamento del prezzo del petrolio non ha più interessato particolarmente la stampa ma quello che sta succedendo sui grafici di lungo potrebbe far cambiare le cose a breve. Sul Brent Crude Oil rettificato si ha un massimo storico nel 2008 di poco superiore ai 150 $ a barile mentre il bottom è prossimo a quota 46. Questi livelli estremi ora non sono di interesse visto che il trading è ormai concentrato tra 95 e 125 circa  ed è qui che si sviluppano i pattern da seguire.

Sul grafico giornaliero da diversi mesi la situazione è in evoluzione ed ora finalmente gli swing sono definiti e si può tracciare il quadro completo della situazione; il bottom di Ottobre scorso rappresenta il punto di partenza della serie rialzista di swing in corso che vede il suo massimo prossimo a quota 120 raggiunto proprio due giorni fa’.

Previsioni Oro Febbraio 2012

Fare previsioni sull’Oro di Febbraio 2012 potrebbe essere complicato dal punto di vista grafico visto che l’andamento ultimamente contrasta con i segnali precedenti formati sul grafico daily. Probabilmente la situazione generale sarà completamente da rivedere a breve ma per il momento con gli elementi che si hanno le previsioni convergono più o meno tutte su un’unica visione dell’immediato futuro.

Siamo ancora inseriti in un range ad ampio spettro che vede il Gold compreso tra 1540 circa e 1800; questi sono i livelli estremi di trading di lunghissimo periodo, ma se effettivamente inizierà una fase discendente vista la distanza con il supporto indicato sarebbe bene prenderne parte almeno fino a 1540 che in ottica di medio-breve periodo diventa un target.

I futures sullo zucchero scendono ai minimi del 2012

I prezzi relativi allo zucchero potrebbero cadere al loro minimo degli ultimi mesi: si tratta, nello specifico, di diciotto centesimi di dollaro per ogni singola libbra, il record più basso del 2012, il quale dovrebbe essere raggiunto a causa delle previsioni più aggiornate, le quali parlano chiaramente di un surplus produttivo per quel che concerne la stagione 2011-2012. Le scorte della dolce commodity sono quindi destinate a dover far fronte a una domanda di ben nove milioni di tonnellate complessive: la stagione appena menzionata è quella che è cominciata lo scorso mese di ottobre e molti analisti ed economisti hanno parlato praticamente negli stessi termini. In particolare, i contratti futures che sono collegati allo zucchero grezzo, i quali sono scambiati a New York, hanno chiuso l’ultima settimana a quota 23,94 centesimi la libbra, mentre occorre rimarcare come il rialzo del bene in questione sia stato pari a ben 2,8 punti percentuali nel corso del primo mese dell’anno.

Investire in Zucchero 2012

L’investimento in materie prime diventa sempre più interessante ma a condizione che si sia in grado di sfruttare le tendenze negative che sembrano previste su un buon numero di futures e di ETF. Questo è proprio il caso del future sul Sugar no.11 dell’ICE che sembra promettere un down-trend di lunghissimo periodo se le condizioni non cambieranno drasticamente.

Ripercorrendo la storia del grafico vediamo che il top assoluto degli ultimi 40 anni è stato sfiorato durante il 1974 quando in Novembre lo Zucchero arrivò a superare di poco il livello chiave a 65 per poi ritracciare velocemente tornando sotto a 10 (tutti i valori sono ovviamente rettificati) e mettendo la parola fine alla prima bolla speculativa del grafico di lungo periodo. La seconda non tarda ad arrivare e già nel 1979 inizia l’ascesa verso il nuovo top relativo a 50 che nel Novembre del 1980 segna il massimo punto raggiunto inferiore al precedente in cui si spegne la seconda delle bolle speculative.

Le piogge brasiliane e argentine fanno calare i futures sui semi di soia

I semi di soia hanno fatto registrare il loro secondo giorno consecutivo di rallentamento, un declino persistente che non può che essere spiegato con le previsioni metereologiche in Brasile e Argentina: le piogge che si dovrebbero verificare nei due stati sudamericani, infatti, hanno contribuito a sostenere l’offerta in questione e la conseguenza più immediata è stato proprio questo ribasso prolungato presso il Chicago Mercantile Exchange. Allo stesso tempo, i contratti futures relativi a grano e mais sono calati. Ben tre quarti del territorio argentino dovrebbe essere caratterizzato da sufficienti precipitazioni e queste andranno a influenzare in maniera inevitabile i raccolti della commodity alimentare della settimana appena cominciata e anche della prossima.

Futures sulla gomma in calo a Tokyo

La gomma ha subito un declino piuttosto evidente nel corso delle sue ultime contrattazioni, vanificando il proprio guadagno settimanale: questa inversione di tendenza può essere facilmente spiegata con l’inattesa caduta relativa alla produzione americana, la conseguenza diretta dell’importante ripresa dell’economia a stelle e strisce. Nello specifico, il contratto future relativo alle spedizioni di luglio è stato quotato a 316,4 yen il chilogrammo (4,105 dollari la tonnellata) presso il Tokyo Commodity Exchange. Si tratta dello strumento finanziario più attivo in questo senso, il quale ha fatto registrare un incremento di 0,6 punti percentuali nel corso di questa settimana e del 20% dall’inizio dell’anno.

Investire in Platino 2012

Come ulteriore dimostrazione che il mercato finanziario è ben distante dall’economia reale (ma solo per certi strumenti, come abbiamo già visto) c’è il grafico del Platino dal 1970 ad oggi. Innanzitutto diciamo che si tratta di un metallo con proprietà estremamente interessanti (il terzo più duttile dopo oro e argento) ed il campo di impiego è veramente ampio visto l’ottimo rapporto qualità/reperibilità del metallo.

Dai gioiellieri fino arrivare ai dispositivi anti-inquinamento delle automobili passando anche per le applicazioni in elettronica; questo ed altro dipende dalla disponibilità e dal prezzo del Platino che negli ultimi anni ha “sofferto” del movimento rialzista che ha interessato gran parte dei mercati.

In realtà l’aumento di prezzo dal 2000 circa è stato assolutamente sensato visto che l’economia dopo il crollo delle Torri Gemelle del 2001 ha avuto un momento di fortissima espansione dal 2003 fino alla crisi dei sub-prime. Il prezzo del Platino però come vediamo dal grafico di lunghissimo periodo ha un andamento decisamente diverso rispetto alle altre commodities trattate; il range di interesse non è mai definibile con precisione e le “mini-bolle” speculative non sono regolari come l’andamento ciclico.

Investire in Rame 2012

Chi lavora nei settori interessati dall’andamento del prezzo del Rame sa che negli ultimi anni si è avuto un aumento importante del prezzo; questo ha avuto conseguenze enormi su certi mercati che, insieme al problema della crisi dei sub-prime e del credito, hanno visto un mutamento degli equilibri drastico. Si pensi ad esempio all’uso del rame nelle linee elettriche, oppure i famosi furti sulle linee ferroviarie, ma anche a situazioni completamente diverse come ad esempio la galvanica su ottone (anche se in quasi tutti i Paesi dell’Unione Europea il rame non si usa più, la legge di molti Paesi Asiatici ancora tollera questa procedura). Se pensiamo poi a tutte le leghe con il rame allora è facile rendersi conto di quanto il mercato è condizionato dal prezzo del rame.

Investire nel Mais 2012

Il Mais, meglio conosciuto a livello internazionale come Corn, è una delle commodities più importanti sul mercato dei futures; le analisi su questo strumento ultra-decennale vantano uno storico ampio e gli investimenti di lungo periodo nel Mais sono sempre presi in considerazione nella gestione di un portafoglio.

Uno sguardo di lunghissimo periodo esclude però anche in questo caso investimenti troppo a lunga scadenza; come per le commodities correlate di cui abbiamo parlato nei precedenti articoli, anche qui i movimenti nel lunghissimo periodo si svolgono all’interno di range ben definiti che accompagnano il prezzo per molto tempo.

Estremamente interessanti invece sono gli investimenti di medio e lungo periodo che risultano efficaci in strategie di rotazione del portafoglio; la ciclicità di queste commodities molto liquide è accentuata e permette di investire sia al rialzo che al ribasso con una particolare sicurezza data dalla solidità storica di questi mercati.

La produzione di caffè fa crollare i futures sulla qualità arabica

I contratti futures collegati al caffè qualità arabica sono scesi al loro livello più basso dell’ultima settimana, una chiara testimonianza che le scorte internazionali si sono accresciute: al contrario, gli stessi strumenti finanziari in questione, ma collegati al cacao e allo zucchero, hanno subito un rialzo importante. Tornando però a parlare del caffè, però, c’è da dire che la produzione sarà pari a 132,4 milioni di bustine, un dato che si riferisce alla stagione che è cominciata lo scorso mese di ottobre; tra l’altro, l’aumento rispetto alle stime di dicembre è stato superiore ai 3,8 milioni di unità, così come annunciato ufficialmente nei giorni scorsi dalla International Coffee Organization.

Investire in Soia 2012

Tra tutte le commodities che seguiamo con interesse, abbiamo sempre inserito nelle analisi specifici riferimenti a certe correlazioni interne al mercato delle materie prime; in particolare ribadiamo sempre quanto l’andamento del Soybean sia simile a quello del Wheat e del Corn, anche se vi sono delle differenze sostanziali in termini di massimi e minimi relativi (e raramente assoluti) che permettono interessanti sviluppi previsionali sulle analisi classiche.

In pratica, l’andamento simile e la correlazione diretta fanno si che quando si verificano divergenze in termini di relazioni tra swing consecutivi tra Soybean, Whean e Corn, l’immediato futuro soffrirà di questa divergenza variando le previsioni in tendenza ed in estensione. Queste spesso risultato essere più precise, sopratutto con riferimento al future sul Soybean (o future sulla Soia se si preferisce l’italiano) che spesso grazie ad un andamento più lineare risulta essere il più prevedibile della “triade”.

Il citrus greening fa schizzare verso l’alto i futures sul succo d’arancia

I contratti futures relativi al succo d’arancia sono aumentati nel corso di quest’ultima settimana a livelli davvero da record: il boom in questione è la conseguenza diretta della possibile riduzione di scorte da parte degli Stati Uniti, mossa motivata dal cosiddetto “citrus greening”, la malattia che ha colpito gli agrumi del Texas. In aggiunta, non bisogna dimenticare nemmeno il rallentamento delle importazioni che è stato stimato dal dipartimento agricolo americano (lo Usda). La piaga che si sta diffondendo nello stato federale è stata accertata per la prima volta lo scorso 18 gennaio; in quella occasione, poi, si è anche scoperto che molti raccolti della Florida avevano subito dei danni evidenti e la zona in questione è celebre proprio per i suoi agrumi, le arance in particolare.

Deutsche Bank propone otto Etc collegati a vari indici

Petrolio Brent e Wti, gas naturale, oro e argento: sono queste le commodities che fungeranno da sottostanti agli otto Exchange Traded Commodities lanciate la scorsa settimana da Deutsche Bank: di cosa si tratta nello specifico? L’emittente tedesca si è affidata a Borsa Italiana per mettere a disposizione cinque fondi del tipo “leveraged” e i restanti tre “short”. Inoltre, come è normale che sia, la valuta di denominazione sarà l’euro. In aggiunta, la natura di ogni singolo indice di riferimento sarà quella del Total Return; detto che le commissioni complessive sono state fissate a 0,45 punti percentuali, occorre sottolineare come non siano previsti invece i dividendi e, di conseguenza, la relativa periodicità delle cedole.

Investire nel Natural Gas 2012

Se c’è una scommessa che negli ultimi anni ha portato risultati disastrosi, allora questa è sicuramente quella relativa al Natural Gas. Le aspettative post crisi dei subprime erano ovviamente a favore di tutte le commodities, come in tutti i periodi di crisi ed il Natural Gas rientrava di diritto nella categoria “privilegiata” nel lungo periodo.

Alla realtà dei fatti però quello che si registra è un peggioramento incredibile del prezzo che non ha visto un solo tentativo serio di recupero durante gli ultimi 3 anni e mezzo. Dal top del 2005 il mercato si è ridimensionato fino a sfiorare quota 10 durante il 2006; il recupero seguito è tornato vicino al top a quota 19 e sembrava che finalmente il valore di mercato del Natural Gas fosse finalmente allineato alla richiesta del mondo reale. Sono invece bastati pochissimi giorni per costringere i trader e gli investitori a cambiare idea, visto che il crollo durante il 2008 è stato veloce e senza precedenti. I grandi investitori da quel momento non hanno più avuto dubbi sul futuro prossimo e non del Natural Gas; alla meglio, si poteva sperare in una fase laterale che non si è mai vista sul grafico.