Investire in titoli di Stato italiani 2013

Nel corso del 2013 le emissioni di titoli di Stato italiani saranno pari a crica 410 miliardi di euro. Un passo indietro piuttosto corporoso rispetto a quanto precedentemente riscontrato nelle analisi 2012, anno che dovrebbe chiudersi con emissioni pari a 470 miliardi di euro. Ad affermarlo è stata Maria Cannata, responsabile del Tesoro per la gestione del debito, in occasione del recente convegno Euromoney. Vediamo allora quali sono state le principali considerazioni effettuate dalla dirigente poche ore fa.

Pimco investe in titoli di stato italiani e spagnoli a fine 2012

Pimco è uno dei più grandi fondi obbligazionari e le sue scelte strategiche spesso indirizzano i gestori di tutto il mondo verso specifici asset finanziari. A poche settimane dalla fine del 2012 Pimco ha affermato di aver comprato titoli di stato italiani e spagnoli, in quanto gli spread dei due paesi sono praticamenti gli ultimi in grado di potersi comprimere in Europa. Ne è convinto anche Andrew Bosomworth, entrato nel team di Pimco nel 2010 e oggi a capo del portfolio management in Germania.

Quali Btp comprare per battere l’inflazione nel lungo periodo

Se ci si vuole tenere lontani dai Btp Inflation Linked, ovvero i titoli di stato italiani indicizzati all’inflazione, che potrebbero presentare qualche problema legato alla volatilità e alla liquidità, battere l’inflazione nel lungo termine con i tradizionali Btp può essere possibile a patto di assumersi un maggiore rischio tassi. Infatti, l’ombrello per proteggersi dallo spauracchio dell’inflazione può essere aperto tranquillamente guardando avanti nel tempo. Oggi il tema della difesa dei risparmi dall’erosione del potere d’acquisto, a causa dell’incremento generalizzato dei prezzi, è senza dubbio molto sentito dai risparmiatori.

Anima Sgr punta su Bot e Btp

In una recente intervista rilasciata al canale finanziario Class Cnbc, la tv di Class Editori, il direttore generale di Anima Sgr, Armando Calcaterra, ha svelato alcune strategie di investimento della società di gestione del risparmio milanese a seguito delle recenti mosse di politica monetaria delle principali banche mondiali. Calcaterra suggerisce di puntare sull’Europa, ma più in particolare sugli asset denominati in euro in modo tale da controllare più facilmente anche il rischio valutario. Il dg di Anima punta forte sui titoli di stato italiani.

Strategie di investimento di Société Générale per fine 2012

Secondo Roland Kaloyan, strategist di Société Générale, l’attuale driver che indirizza le scelte degli investitori è la politica monetaria delle principali banche centrali mondiali, che ha creato uno scenario di “guerra economica basato sul quantitative easing”. Partendo da questo presupposto si muove anche il portfolio della banca francese Société Générale, che per i prossimi tre mesi dell’anno preferisce diminuire l’esposizione sulle borse americane per aumentare la quota da investire sui mercati azionari europei.

Raiffeisen acquista bond italiani

Raiffeisen Capital Management intravede segnali positivi dalla crisi dei debiti sovrani europei grazie all’annuncio del piano anti-spread della Bce, avvenuto lo scorso 6 settembre, che dovrebbe garantire una maggiore copertura ai paesi membri in caso di nuovi attacchi speculativi. Tuttavia, la casa di investimento tedesca sottolinea che permangono rischi di ricaduta, visto che sono ormai due anni che la crisi dell’euro si protrae con numerosi problemi che puntualmente si ripresentano dopo essere stati teoricamente risolti. La view di Robert Senz, a capo del reddito fisso di Raiffeisen C.M. è contrastata.

Saxo Bank lancia 5 CFD sui bond governativi

A partire dal primo ottobre 2012 la banca danese Saxo Bank ha ampliato l’offerta dei propri prodotti di CFD sui bond. I nuovi contract for difference sono particolarmente adatti per fare trading direzionale sull’evoluzione futura dei tassi di interesse. Infatti, quando si acquista un’obbligazione bisogna tener conto che prezzo e rendimento vanno nella direzione opposta. Questi CFD consentono di negoziare l’evoluzione futura dei tassi di interesse a lungo termine tra Germania, Italia e Francia, ad esempio andando lunghi (“long”) su un CFD di un paese e corti (“short”) sul CFD di un altro paese.

Allianz punta sui bond italiani

Il colosso assicurativo tedesco Allianz crede nella rinascita dell’Italia. Secondo Franck Dixmier, responsabile investimenti per il comparto europeo fixed income di Allianz Global Investors, ritiene che in questo momento ci sono buone opportunità di investimento in Italia, in una fase storica caratterizzata da tassi reali negativi nei paesi europei “core” e tassi a livelli molto interessanti nella periferia europea. Il money manager è convinto che non ci sarà alcun break-up dell’euro e che l’Italia è molto meglio della Spagna. Secondo Dixmier, quest’ultima sarà costretta a chiedere aiuto per evitare la bancarotta.

IW Bank lancia 4 nuovi futures

IW Bank aumenta l’offerta di prodotti per i propri clienti interessati a negoziare strumenti finanziari derivati. Il broker online, tra i più importanti in Italia per numero di transazioni giornaliere eseguite, ha deciso di lanciare 4 nuovi prodotti. La grande novità arriva dal Dollar Index, ovvero l’indice che ha come sottostante un paniere di tassi di cambio espressi nei confronti del dollaro americano. Ogni cross rate ha un determinato peso: euro/dollaro è quello che conta maggiormente con il 57,6%, seguito da dollaro/yen (13,6%), sterlina/dollaro (11,9%), dollaro canadese (9,1%), corona svedese (4,2%) e franco svizzero (3,6%).

Fondi pensione ok con il calo dello spread

Il recente calo dello spread Btp-Bund sta ridando ossigeno ai fondi pensione, che stanno beneficiando del crollo del differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco. Da fine luglio scorso si è passati da oltre 500 punti base a poco più di 330 punti. Le prospettive sono per ulteriori discese dello spread, probabilmente fin sotto 300 punti. Ma qual è il reale beneficio finanziario della riduzione dello spread?

Portafoglio finanziario per professionisti ad alto reddito

Mettere in piedi un portafoglio finanziario senza ricorrere all’aiuto di esperti del settore richiede un’ottima conoscenza dei mercati e una buona visione sull’andamento futuro dei mercati, soprattutto quando è richiesta una maggiore movimentazione del portfolio stesso. Tuttavia, oggi molti professionisti stanno aumentando la loro preparazione di base sui mercati intervenendo in prima persona nella costruzione del proprio portafoglio. L’aiuto di un esperto è sempre consigliabile, a patto che sia indipendente, ovvero non legato ad una banca o compagnia assicurativa.

Rendimento bond PIGS dopo piano salva-euro

Fino a poco più di un mese fa i tg della sera esordivano spesso con titoloni legati all’impennata dello spread e alla crisi europea. Oggi le cose sono cambiate e da qualche tempo si sta assistendo ad un vero e proprio boom dei prezzi dei bond sovrani dei paesi periferici, fino a poco tempo fa considerati a forte rischio ristrutturazione del debito o addirittura vicini al fallimento. Gli investitori, spaventati da un possibile eurocrack, si affannavano a comprare Bund e altri titoli di paesi nordici ad alto rating, accettando a volte un rendimento inferiore allo zero.

Portafoglio per famiglia monoreddito a basso rischio

La costruzione di un portafoglio di asset finanziari può diventare un vero e proprio rompicapo con i mercati finanziari del XXI secolo. La volatilità è sempre più elevata e ogni giorno ci sono nuovi partecipanti che cercano fortuna attraverso il day-trading e lo scalping sui principali mercati mondiali, aumentando così l’iperattività quotidiana degli asset. Il buon padre di famiglia, invece, dovrebbe preoccuparsi di investire con un’ottica di medio-lungo periodo, tenendo conto delle esigenze del proprio nucleo familiare e delle disponibilità finanziarie correnti.

Strategie sui bond a 2-3 anni dopo piano anti-spread Bce

Il piano anti-spread messo a punto dalla Bce ha senza dubbio stabilizzato la situazione sui mercati finanziari, in particolare il mercato dei bond sovrani dei paesi periferici che avevano subito pesanti perdite negli ultimi mesi con gli spread di Italia e Spagna su livelli insostenibili, rispettivamente oltre 500 e 600 punti base. Anche i bond bancari hanno recuperato parecchio e il premio per il rischio è sensibilmente diminuito, tanto da favorire un vero e proprio boom di emissioni di corporate bond su varie scadenze.