Dopo il successo riscontrato nel corso del 2012, torna sul mercato il Btp Italia, ovvero il titolo di stato con scadenza quadriennale nato per soddisfare le esigenze dei piccoli risparmiatori interessanti a preservare il capitale dall’erosione provocata dall’aumento dell’inflazione. L’atto quarto del nuovo Btp Italia si consumerà tra qualche giorno e si partirà da un tasso minimo garantito del 2,25%. Sarà il rendimento lordo minimo “reale” (ovvero depurato dall’inflazione) che il Tesoro italiano emetterà a partire da lunedì prossimo.
Dal 13 maggio delisting per dieci Etf di Rbs Market Access
Rbs Market Access, la divisione di Royal Bank of Scotland che si occupa di prodotti strutturati, ha deciso di cancellare dal listino di Borsa Italiana dieci Exchange Traded Fund a partire dal prossimo 13 maggio (vedi anche A fine mese delisting per due Etf di Amundi). Il delisting in questione è una liquidazione a tutti gli effetti, cerchiamo di capire quali prodotti finanziari sono coinvolti. Le tipologie di fondi sono diverse, dunque andiamo per ordine: si fa riferimento soprattutto all’indice britannico Ftse 100, il Ftse Mib, il Dax di Francoforte, l’EuroStoxx 50 e lo Standard & Poo’rs Gsci (Goldman Sachs Commodity Index).
Vendita massiccia di bond in yuan da parte di Standard Chartered
Standard Chartered, una delle più celebri banche del Regno Unito, ha annunciato la sua nuova emissione obbligazionaria: per l’istituto di credito londinese si tratta di bond denominati in valuta cinese, per un importo complessivo pari a cinque miliardi di yuan (circa 750 milioni di euro), visto che l’interesse crescente nei confronti del mercato dell’ex Impero Celeste. Tra l’altro, non si tratta di una cessione qualsiasi, bensì della più grande vendita di tali titoli in yuan da parte di una banca straniera nella seconda economia mondiale (vedi anche Come investire sulle borse asiatiche nel 2013).
Investire in corporate bond di mercati emergenti nel 2013
Fino a qualche anno fa l’investimento in corporate bond di paesi emergenti veniva deciso quasi esclusivamente in base ai rendimenti offerti, attraverso una diversificazione sommaria che non teneva conto della situazione nei singoli paesi. Insomma, si cercava di investire in un gruppo di paesi appartenenti a una specifica area geografica, dove era possibile spuntare i migliori rendimenti. Questo criterio di valutazione non è di per sé valido, né tanto meno lo è oggi in un’epoca caratterizzata da un sensibile aumento del rischio-paese.
Rischi su investimenti in Eurozona
La Banca Centrale Europea prevede una graduale ripresa economica nel corso del secondo semestre dell’anno in corso, ma i rischi per gli investimenti nell’area euro sarebbero ancora crescenti. Complici l’instabilità dei mercati, alcuni deterioramenti particolarmente significativi sul fronte macro, e numerosi dati sfavorevoli, gli impieghi all’interno dei confini dell’eurozona (e, in particolar modo, nei Paesi periferici), dovrebbero esser scelti con incrementante oculatezza.
Spread sotto 300 dopo asta Btp
Nessuna sorpresa dall’asta dei Btp di oggi, che ha visto il Tesoro collocare titoli di stato a media-lunga scadenza dopo il sold-out di ieri dei Bot a 3 e 6 mesi. Il clima favorevole presente sui mercati finanziari ha consentito all’Italia di spuntare nuovamente tassi più bassi rispetto al mese scorso. Complessivamente, tra Btp e CCTeu, il Tesoro ha piazzato 7,2 miliardi di euro di titoli, poco meno della tima più alta posta a 7,5 miliardi di euro. I rendimenti sono scesi, discreta la domanda.
Banca Imi propone due certificati legati a EuroStoxx 50 e Ftse Mib
Giusto tre giorni fa, Banca Imi, la banca d’affari del gruppo Intesa Sanpaolo, ha messo a disposizione del segmento Sedex di Borsa Italia dei certificati Express Premium Plus su indici (vedi anche I certificati autocallable di Banca Imi sui titoli Eni, Enel e Gdf Suez). Si tratta di strumenti che beneficiano di una liquidazione di tipo monetario e di una modalità europea per quel che concerne l’esercizio. In aggiunta, se si fa riferimento alla modalità di negoziazione, bisogna sottolineare come per tali prodotti la data effettiva è prevista a partire dal secondo giorno di mercato aperto che precede le rispettive date di registrazione.
Dove investire nell’Est Europa nel 2013 secondo East Capital
I mercati emergenti dell’Europa dell’Est continuano a offrire buone opportunità di investimento di medio-lungo periodo. Nonostante la crisi economica in atto nel Vecchio Continente, i dinamici mercati dell’Europa orientale potrebbero rappresentare un’occasione per diversificare al meglio il proprio portafoglio azionario e obbligazionario, anche se soprattutto in questa fase di incertezza è fondamentale una buona selezione. Secondo il lituano Aviras Abromavicius di East Capital, tra i paesi più interessanti c’è sempre la Turchia, mentre tra le aziende segnala i nomi di Sberbank e Gazprom.
Investire nei personal computer non conviene più
Investire nei personal computer non conviene più. O, almeno, questo è quanto è stato definitivamente decretato dagli ultimi dati forniti dalla recente ricerca della Idc, che nel primo trimestre 2013 ha osservato un crollo del 14 per cento nelle vendite globali di pc desktop e portatili, per il peggior dato dal 1994 ad oggi. Secondo Gartner il calo delle vendite di personal computer sarebbe invece stato pari all’11,2%, con una retrocessione al di sotto degli 80 milioni di unità, e per il peggior risultato dal 2011.
Tassi Bot annuali tornano sotto l’1% ad aprile 2013
Il Tesoro italiano ha venduto questa mattina Bot a 3 e 12 mesi per un controvalore pari a 11 miliardi di euro. Sono tornati sulla scena anche i Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza trimestrale, che non venivano più collocati dallo scorso ottobre 2012 in quanto la strategia del Ministero dell’Economia e delle Finanze è quella di aumentare la vita media del debito, attraverso una riduzione dello stock di Bot in circolazione e l’aumento dei Btp a più lunga scadenza. Stamattina i tassi sui Bot annuali sono tornati sotto l’1%.
Il nuovo bond trentennale emesso dalla Turchia
Proprio ieri la Turchia ha deciso si sfruttare nuovamente il mercato obbligazionario internazionale (vedi anche Investire in lire turche con Banca Imi). La nazione anatolica ha deciso di emettere bond a lungo termine, più precisamente con una scadenza pari a trenta anni, senza dimenticare la denominazione in dollari americani. In pratica, questa cessione di debito da parte del governo di Ankara non è altro che un modo importante per sostenere l’economia interna, dopo il fondamentale incoraggiamento avuto con le vendite proficue da parte di altri mercati emergenti nella regione nel corso di questo 2013.
Fusione Fiat Chrysler nel 2014
L’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne ha compilato la road map che porterà la compagnia torinese a una completa fusione con Chrysler a metà del 2014. Entro la fine del 2013 si verificherà infatti l’attesa decisione sull’aumento della quota nell’azienda americana, mentre solamente entro il mese di giugno 2014 verrà formalizzata l’auspicata fusione. A medio termine seguirà invece un rafforzamento del capitale, con incremento dello stesso, o cessione degli asset.
Société Générale propone due certificati a leva fissa giornaliera
Société Générale rinsalda ulteriormente il proprio rapporto con il segmento Sedex di Borsa Italiana (vedi anche Société Générale: 32 covered warrant sui titoli Saipem e Tod’s). In effetti, l’emittente francese ha lanciato ieri i primi due certificati con leva fissa giornaliera che sono collegati al celebre indice EuroStoxx 50. Il loro funzionamento è speculare, visto che si replica in maniera indicativa l’andamento dell’indice per +5 oppure -5.
Ripresa americana secondo Bernanke
La crisi in Europa è complessa, e investire nel breve termine nel vecchio Continente potrebbe non esser un impiego così cautelativo. Stando a quanto affermato dal presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, l’economia americana è invece “significativamente più forte di quattro anni fa ma ancora lontana da dove vorremmo che fosse”. Particolare attenzione dovrà essere posta alla stabilità bancaria e alle sue attività creditizie nei confronti del retail.