L’agenzia di rating Fitch, terza per importanza dopo Standard & Poor’s e Moody’s, non smette di interessarsi all’economia e alla finanza del nostro paese: l’ultimo provvedimento ha infatti riguardato la revisione del rating watch di Fondiaria Sai e di Milano Assicurazioni. Nel dettaglio, le due compagnie assicurative hanno visto la loro valutazione passare dal poco incoraggiante “negative” all’attuale “evolving”. Si tratta di una decisione che interesserà sicuramente gli azionisti delle due compagnie, i quali potranno avere un quadro più chiaro sulle performance dei relativi titoli.
Le prospettive finanziarie dell’ipo di Facebook
La settimana attualmente in corso sarà decisiva per l’offerta pubblica iniziale di Facebook (Ipo), un evento molto atteso ovviamente a Wall Street: in effetti, si tratta di uno dei maggiori debutti in questo senso per quel che concerne la storia del New York Stock Exchange. I documenti sono pronti e verranno posti all’attenzione della Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana per intenderci), in modo che gli investitori possano avere una prima indicazione su questa operazione del più famoso social network al mondo. Come ha rivelato il Wall Street Journal, inoltre, la compagnia sta vagliando gli istituti di credito che saranno chiamati in causa per gestire il tutto.
Nuove serie di Buoni Fruttiferi Postali Febbraio 2012
La Cassa dei Depositi e Prestiti ha diffuso puntualmente i dettagli dei nuovi buoni fruttiferi postali disponibili da Febbraio che vanno a sostituire le precedenti serie. Decadono quindi le precedenti serie “S01”, “T04”, “P52”, “X20”, “M67”, “J20”, “D25”, “Z06” e “B87” in favore delle nuove “S02”, “T05”, “P53”, “X21”, “M68”, “J21”, “D26”, “Z07” e “B88” che da oggi gli investitori potranno decidere di sottoscrivere in tutti gli sportelli delle Poste Italiane. Mentre le serie più longeve come la “B” e la “P” oppure la “M” sono ben note agli investitori che da tempo le considerano tra le preferite dell’offerta di Poste Italiane, le nuove “S” e “T” sembrano risultano ancora poco diffuse anche se le possibilità di investimento rispecchiano esattamente le nuove esigenze degli investitori.
Tutte le date del nuovo bond retail di Enel
Il 2012 non è un anno qualunque per l’Enel, la quale si sta preparando a festeggiare i propri cinquanta anni di attività: un mezzo secolo che cade proprio in un anno non molto semplice dal punto di vista finanziario, ma che l’azienda sta affrontando in maniera importante. Anzitutto, sono stati evitati i vari declassamenti del rating, inoltre è tutto pronto per la nuova emissione obbligazionaria che è stata pensata appositamente per gli investitori retail. Che tipo di bond verrà lanciato sul mercato? Anzitutto, i soggetti interessati devono segnare sul calendario la data del prossimo 6 febbraio, vale a dire il giorno a partire dal quale l’offerta in questione sarà resa disponibile. L’ammontare complessivo di tali strumenti sarà di 1,5 miliardi di euro, ma vi sarà comunque la possibilità di incrementare questo totale fino a tre miliardi.
Investire in Zucchero 2012
L’investimento in materie prime diventa sempre più interessante ma a condizione che si sia in grado di sfruttare le tendenze negative che sembrano previste su un buon numero di futures e di ETF. Questo è proprio il caso del future sul Sugar no.11 dell’ICE che sembra promettere un down-trend di lunghissimo periodo se le condizioni non cambieranno drasticamente.
Ripercorrendo la storia del grafico vediamo che il top assoluto degli ultimi 40 anni è stato sfiorato durante il 1974 quando in Novembre lo Zucchero arrivò a superare di poco il livello chiave a 65 per poi ritracciare velocemente tornando sotto a 10 (tutti i valori sono ovviamente rettificati) e mettendo la parola fine alla prima bolla speculativa del grafico di lungo periodo. La seconda non tarda ad arrivare e già nel 1979 inizia l’ascesa verso il nuovo top relativo a 50 che nel Novembre del 1980 segna il massimo punto raggiunto inferiore al precedente in cui si spegne la seconda delle bolle speculative.
La Juventus annuncia la sottoscrizione dell’aumento di capitale
Sui campi di seria A va a gonfie vele, con un primo posto in classifica che è suggellato da una striscia positiva senza sconfitte: a livello finanziario, invece, la Juventus Football Club può vantare una sottoscrizione integrale del proprio aumento di capitale. L’annuncio risale proprio alla giornata di ieri, quando una nota della società torinese ha messo in luce i 908.427 diritti non esercitati da parte di Exor, oltre ovviamente all’operazione che è stata appena menzionata. In questo modo, il capitale attuale è molto vicino agli 8,2 milioni di euro, con i titoli azionari che si sono invece attestati sul miliardo e sette milioni di unità complessive. Exor, infatti, è la società controllare della Juventus, con una quota piuttosto consistente, vale a dire il 63,77% del capitale sociale.
Esito asta BTP a 5 e 10 anni
In questo Lunedì estremamente negativo per le Piazze Europee (e Americane) sono stati diffusi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze i risultati dell’asta di BTP a 5 e 10 anni che adesso andiamo ad analizzare nello specifico iniziando subito con i dieci anni che continuano ad essere oggetto di discussione per lo spread con il Bund; il Tesoro ha collocato 2.000 milioni di euro di BTP con scadenza a 10 anni identificabili con l’ISIN IT0004759673 a fronte di una domanda di circa 2.832 milioni di euro. Già da questa premessa è ovvio che il rendimento dei Buoni del Tesoro Poliennali a dieci anni è in discesa ed infatti si conferma al 6.08%. Se questo potrebbe sembrare un risultato positivo a fronte del precedente dato che vedeva rendimenti superiori al 7%, bisogna valutare anche le attese che invece sono state smentite; quello che ci si aspettava infatti era un calo al di sotto della quota critica dei sei punti percentuali che non è avvenuto anche se l’analisi degli investitori internazionali mette in evidenza come l’Italia stia lavorando bene ma il contesto in cui è inserita risulta estremamente debole, tanto da condizionare le aste dei titoli del debito.
Le piogge brasiliane e argentine fanno calare i futures sui semi di soia
I semi di soia hanno fatto registrare il loro secondo giorno consecutivo di rallentamento, un declino persistente che non può che essere spiegato con le previsioni metereologiche in Brasile e Argentina: le piogge che si dovrebbero verificare nei due stati sudamericani, infatti, hanno contribuito a sostenere l’offerta in questione e la conseguenza più immediata è stato proprio questo ribasso prolungato presso il Chicago Mercantile Exchange. Allo stesso tempo, i contratti futures relativi a grano e mais sono calati. Ben tre quarti del territorio argentino dovrebbe essere caratterizzato da sufficienti precipitazioni e queste andranno a influenzare in maniera inevitabile i raccolti della commodity alimentare della settimana appena cominciata e anche della prossima.
L’Irlanda sarà il primo paese europeo a emettere sukuk?
Il ministero delle finanze irlandesi sembra pronto a una iniziativa che sta già dividendo i punti di vista: la nazione nordeuropea è una di quelle maggiormente invischiate nella crisi economica dell’eurozona, dunque è praticamente scontato che si stiano percorrendo tutte le direzioni possibili per uscire da queste difficoltà. Una di queste direzioni risponde al nome di sukuk, i titoli obbligazionari islamici, uno strumento praticamente sconosciuto per quel che concerne il Vecchio Continente. In effetti, se le indiscrezioni dovessero essere confermate, l’Irlanda sarebbe il primo paese europeo a emettere un bond di questo tipo. La tipica caratteristica dei sukuk è l’armonizzazione tra il rischio e il rendimento, con una serie di flussi di cassa che sono rispettosi dei dettami della legge della Sharia.
La nuova obbligazione a tasso fisso di Ubi Banca
Tasso fisso al 3,8%, scadenza fissata nel 2014 e venticinque milioni di euro di importo: sono queste le tre caratteristiche che balzano immediatamente agli occhi quando si va ad analizzare il prospetto informativo del nuovo titolo obbligazionario che Ubi Banca metterà a disposizione fra due giorni esatti. Il segmento DomesticMot del Mercato Telematico Obbligazionario di Borsa Italiana sarà il luogo in cui verrà collocato il prodotto in questione (il codice Isin di riferimento è IT0004785892), con la consueta modalità di negoziazione che caratterizza molti bond, vale a dire il corso secco. L’ammontare complessivo che è stato citato in precedenza non è altro che il prodotto tra le 25mila obbligazioni messe in circolazione e il valore nominale unitario, pari a mille euro.
Grande successo di ordini per il bond a otto anni di Eni
In pochi se lo attendevano, ma l’Eni si è cimentato in una nuova emissione di obbligazioni corporate; in questo caso, sono state anticipate molte altre società e il prodotto in questione è consistito in un titolo a otto anni (in scadenza nel 2020 quindi) e con un prezzo ancora da fissare nel dettaglio. Si sa comunque con precisione che l’importo complessivo fissato dall’Ente Nazionale Idrocarburi è stato pari a un miliardo di euro, mentre gli ordini finali che sono stati ricevuti erano superiori di ben tredici volte l’offerta. Per quale motivo si è registrato un simile successo? Tra le altre caratteristiche dello strumento che si possono citare figura senza dubbio la cedola, con i suoi 4,3 punti percentuali: si tratta di un valore che è più basso rispetto al ritorno economico che può essere garantito da un Buono del Tesoro Poliennale della stessa identica durata.
Asian Development Bank emette nuovamente Water Bond
La Asian Development Bank ha provveduto a emettere la sua seconda quotazione di “water bond” per un importo complessivo di 474 milioni di lire turche (circa 264 milioni di dollari): la vendita in questione è stata realizzata per venire incontro alle esigenze degli investitori di nazionalità giapponese, in modo da reperire le risorse necessarie per il finanziamento del settore idrico. I “bond dell’acqua”, in questo caso denominati in valuta turca, verranno lanciati sul mercato nel corso del mese di febbraio. Il ruolo dell’istituto di credito asiatico sarà soprattutto quello di fornire l’adeguata assistenza per quel che concerne le procedure finanziarie; le somme raccolte verranno poi investite in alcuni progetti molto interessanti, con l’obiettivo di fornire sistemi idrici di primo livello alle aree urbane, una maggiore riabilitazione per quel che concerne le irrigazioni già esistenti, oltre a una migliore gestione dei rifiuti industriali.
Futures sulla gomma in calo a Tokyo
La gomma ha subito un declino piuttosto evidente nel corso delle sue ultime contrattazioni, vanificando il proprio guadagno settimanale: questa inversione di tendenza può essere facilmente spiegata con l’inattesa caduta relativa alla produzione americana, la conseguenza diretta dell’importante ripresa dell’economia a stelle e strisce. Nello specifico, il contratto future relativo alle spedizioni di luglio è stato quotato a 316,4 yen il chilogrammo (4,105 dollari la tonnellata) presso il Tokyo Commodity Exchange. Si tratta dello strumento finanziario più attivo in questo senso, il quale ha fatto registrare un incremento di 0,6 punti percentuali nel corso di questa settimana e del 20% dall’inizio dell’anno.
Investire in Platino 2012
Come ulteriore dimostrazione che il mercato finanziario è ben distante dall’economia reale (ma solo per certi strumenti, come abbiamo già visto) c’è il grafico del Platino dal 1970 ad oggi. Innanzitutto diciamo che si tratta di un metallo con proprietà estremamente interessanti (il terzo più duttile dopo oro e argento) ed il campo di impiego è veramente ampio visto l’ottimo rapporto qualità/reperibilità del metallo.
Dai gioiellieri fino arrivare ai dispositivi anti-inquinamento delle automobili passando anche per le applicazioni in elettronica; questo ed altro dipende dalla disponibilità e dal prezzo del Platino che negli ultimi anni ha “sofferto” del movimento rialzista che ha interessato gran parte dei mercati.
In realtà l’aumento di prezzo dal 2000 circa è stato assolutamente sensato visto che l’economia dopo il crollo delle Torri Gemelle del 2001 ha avuto un momento di fortissima espansione dal 2003 fino alla crisi dei sub-prime. Il prezzo del Platino però come vediamo dal grafico di lunghissimo periodo ha un andamento decisamente diverso rispetto alle altre commodities trattate; il range di interesse non è mai definibile con precisione e le “mini-bolle” speculative non sono regolari come l’andamento ciclico.