Ghana: entro la fine dell’anno il lancio di bond settennali

Il governo del Ghana spera vivamente di quotare i propri bond a sette anni entro la fine del prossimo mese di dicembre: secondo il ministro delle Finanze, Kwabena Duffour, bisogna sfruttare al massimo l’entusiasmo relativo al lancio dei titoli a tre e cinque anni, già avvenuti nel corso del 2012, dunque le aspettative sono molto alte. Lo stesso Duffour ha spiegato come i negoziati in questione saranno utili per aprire il mercato obbligazionario di breve termine ai residenti, favorendo allo stesso tempo la gestione dell’indebitamento per quel che riguarda la nazione africana.

Le ultime prospettive dei corporate bond

Il mercato globale dei corporate bond ha fatto registrare il maggior calo di questo mese di agosto, dopo che le società emittenti hanno scelto di ridurre al minimo i costi dei prestiti in questione: investire in bond societari e bancari con la crisi dell’euro può essere una soluzione molto valida per gli investitori, ma questi ultimi dati mettono in mostra una realtà ben precisa. Un caso emblematico, infatti, è quello di Siemens, che insieme a JP Morgan ha guidato le cessioni mensili (237,6 miliardi di dollari per la precisione), molto meglio rispetto a due anni fa, quando il mercato dei corporate bond riuscì a rinsaldarsi con una offerta da cinque miliardi.

Camfin si affida al bond convertibile in azioni Pirelli

Camfin, l’azienda milanese che opera soprattutto in ambito petrolifero e immobiliare, vanta un debito di non poco conto: in effetti, come è emerso chiaramente dalla relazione sul primo semestre di quest’anno, l’indebitamento è pari a 382,4 milioni di euro, di gran lunga superiore a quanto si attendeva la società, ma anche rispetto a quanto concordato con le banche tre anni fa in degli appositi accordi (il target in questione era stato fissato a 250 milioni di euro per la precisione). Questo debito può comunque essere ridotto attraverso il rimborso di una tranche entro il prossimo mese di dicembre: i 132,4 milioni a cui si sta facendo riferimento possono essere risarciti facendo ricorso a dei metodi ben precisi.

Mot: il nuovo Schatze della Repubblica Federale Tedesca

A partire dalla giornata di domani sarà possibile fare riferimento a Borsa Italiana per quel che riguarda la negoziazione del nuovo Schatze che verrà emesso direttamente dalla Repubblica Federale Tedesca: con il termine teutonico “schatze”, si indicano di solito i titoli obbligazionari che beneficiano di una scadenza a due anni. Entrando maggiormente nel dettaglio, quali sono le caratteristiche principali di questo strumento? La denominazione del prodotto, “0.00% Schatze due on 12 September 2014, fa già intendere qualche elemento, in particolare la scadenza nel 2014.

Il difficile momento delle obbligazioni americane

Gli analisti se ne sono accorti da tempo, le obbligazioni internazionali hanno fatto registrare il peggior declino degli ultimi diciannove mesi: in pratica, non c’è alcuna fiducia nel fatto che un miglioramento dell’economia globale possa smuovere il mercato di tali strumenti finanziari. In particolare, gli speculatori hanno deciso di incrementare le loro posizioni bullish (al rialzo), in particolare per quel che riguarda la scadenza decennale. Il mercato americano è emblematico da questo punto di vista.

Col fondo di Silk Road si investe su Mozambico, Myanmar e Mongolia

Il fattore M è l’elemento peculiare di Silk Road M3 Fund: questo fondo di investimento, infatti, è specializzato su tre nazioni che sono accomunate dalla stessa iniziale, la M per l’appunto, vale a dire la Mongolia, il Mozambico e il Myanmar (il nome ufficiale con cui si identifica la Birmania). Perché proprio queste nazioni di cui non si sente parlare poi tanto spesso? Si sta parlando di paesi che sono caratterizzati da tassi di crescita economica molto alti, un trend agevolato dall’abbondanza di materie prime, una ricchezza che non viene ancora sfruttata in modo integrale.

Investire in bond societari e bancari con la crisi dell’euro

Le obbligazioni societarie sono titoli emessi da aziende private che ricorrono al mercato del debito per finanziare le loro attività. Chi possiede un bond societario (o corporate bond) diventa creditore della società emittente e ha il diritto di ricevere il rimborso a scadenza dell’importo previsto dal regolamento del prestito, più una remunerazione sul capitale (tasso di interesse). Le obbligazioni bancarie, invece, sono emesse dagli istituti di credito. Per valutare correttamente questi bond bisogna analizzare bene: prospettive di crescita dell’azienda, livello di indebitamento, rating, forza del settore di appartenenza.

Il Bund non è più un porto sicuro

Il recente taglio dell’outlook sulla Germania da parte di Moody’s, che ha pur sempre confermato il rating AAA, ha fatto crollare molte presunte certezze tra gli investitori mondiali ma soprattutto quel senso di immunità dal contagio della grave crisi dei debiti sovrani europei. Tutto ad un tratto anche la Germania si è risvegliata vulnerabile alla crisi dell’euro e la Merkel sta spingendo verso una soluzione definitiva, anche se la Bundesbank è assolutamente contraria alla monetizzazione dei debiti degli stati sovrani in difficoltà da parte della Bce.

Investire in titoli di stato del Giappone

I politici italiani e spagnoli non sarebbero biasimati se guardassero con invidia alla situazione del Giappone, che è probabilmente il caso più emblematico di distorsioni cognitive nelle scelte degli investitori sui mercati finanziari. Il caso del paese del Sol Levante ha quasi dell’assurdo: il paese cresce a ritmi davvero molto lenti ormai da anni, nella morsa della deflazione e superato nella classifica delle principali economie del mondo dalla vicina Cina, che dallo scorso anno ha conquistato la seconda posizione dietro agli Stati Uniti.

Investire nei bond EFSF in alternativa ai titoli di stato tedeschi

Nella giornata di ieri l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato l’outlook a “negativo” da “stabile” sul fondo salva-stati europeo EFSF, a seguito della decisione di rivedere a negativo l’outlook di Germania, Olanda e Lussemburgo, ovvero tre dei quattro paesi virtuosi della zona euro (l’altro è la Finlandia) a vantare ancora il rating di massima affidabilità AAA. Tuttavia, i bond emessi dall’EFSF restano tra i più sicuri sul mercato e possono essere considerati una sorta di alternativa ai solidi Bund tedeschi.

Su quali corporate bond puntare durante la crisi dell’euro

Il “lunedì nero” dei mercati finanziari non ha lasciato immuni nemmeno i corporate bond, in particolare quelli di Italia e Spagna che da venerdì sono sotto il tiro della speculazione internazionale. Praticamente tutti i settori hanno sperimentato un deciso ampliamento degli spread, in particolare il settore telefonico. Il bond Telecom Italia scadenza 2055 è sceso del 2,5%, mentre il bond Telefonica scadenza 2033 ha perso il 2%. Secondo Geraud Charpin di Bluebay A.M., “siamo in una fase di contagio della crisi”.

Perché alcuni bond hanno rendimento negativo

La crisi della zona euro ha messo in luce un vero e proprio paradosso nel mondo dei bond, ovvero l’emissione di titoli di stato con rendimenti negativi. In questa fase di grande incertezza sui mercati finanziari può essere comprensibile, anche se anomalo, che dodici fra i più importanti paesi del mondo offrano rendimenti inferiori all’1%, visto che la richiesta di protezione con strumenti sicuri e ad alto rating è in continuo aumento. Tuttavia, è assolutamente paradossale che quattro paesi (Germania, Olanda, Svizzera e Danimarca) di questi dodici ricevano un interesse anziché pagarlo!

Su quali bond investire con lo spread a 500

Il boom dello spread italiano, che venerdì 20 luglio ha raggiunto quota 500, potrebbe far cambiare ancora strategia ad investitori istituzionali e piccoli risparmiatori, in quanto nel breve periodo il rischio-paese è aumentato notevolmente, in quanto si teme un pericoloso contagio dalla traballante Spagna. Per quanto riguarda le strategie sulle obbligazioni, l’obiettivo principale resta quello di diversificare per emittenti e per aree georgrafiche. Inoltre, conviene restare sulle scadenze brevi, per evitare di salire sull’ottovolante delle oscillazioni di titoli con duration a medio-lunga scadenza.

Fondo salva-stati Efsf emette bond con rendimenti negativi

Il fondo salva-stati europeo (Efsf), ovvero European Financial Stability Facility, ha emesso per la prima volta da quando è in vigore dei bond con un tasso negativo per i bills a 6 mesi, del tipo zero coupon per cui sono da considerare come l’equivalente dei Bot. Lo ha reso noto la Bundesbank, cioè la Banca Centrale tedesca, che si occcupa della gestione di questo tipo di operazioni. Il fondo salva-stati ha collocato 1,488 miliardi di euro di titoli a 6 mesi a un prezzo di 100,00595 che equivale a un rendimento di -0,0113%.