Mongolia, il bond in dollari finanzierà ferrovie e miniere

La Mongolia è la vera regina finanziaria delle emissioni obbligazionarie asiatiche: lo stato dell’Asia centrale ha infatti premuto con forza sul pedale dell’acceleratore dei bond, più precisamente quelli denominati in dollari. L’obiettivo di tale offerta è quello di mettere a disposizione nuovi strumenti in valuta americana in una data prossima, in modo da riuscire a finanziare in modo specifico alcuni settori, tra cui l’industria mineraria, oltre alla costruzione di ponti, strade e ferrovie. Il presidente Tsakhia Elbegdorj è dunque intenzionato a collegare perfettamente le obbligazioni in questione al mondo delle infrastrutture. La sottoscrizione riguarda prodotti per cinquecento milioni di dollari: un raffronto importante potrà essere quello con il bond decennale dello Sri Lanka, nazione che ha puntato su un importo complessivo pari a un miliardo di dollari, nonostante un rating non proprio altissimo da parte di Moody’s, vale a dire B1.


L’ottimismo mongolo è forte e palpabile, tanto che si parla sempre più diffusamente di un’ottima crescita economica da parte di Ulan Bator. Un esempio importante in tal senso è offerto dall’indice MSE Top 20, il quale è cresciuto di ben 108 punti percentuali nel corso dell’ultimo anno, facendo così registrare la migliore performance tra i novantuno benchmark asiatici. Tra l’altro, la Mongolia sta anche negoziando contemporaneamente con la Russia degli swap valutari, con l’intento preciso di beneficiare del commercio in valuta locale da parte dei due principali paesi confinanti, la stessa Russia e la Cina.

C’è un precedente che lascia ben sperare, vale a dire lo swap siglato con Pechino nel 2010, il quale ha consentito di incrementare la fiducia degli investitori nei confronti di un mercato forse troppo poco conosciuto. Infine, gli investitori potrebbero essere allettati dalla recente intesa posta in essere col London Stock Exchange (firmata a gennaio), una partnership che è tutta concentrata sullo sviluppo della borsa mongola e delle sue contrattazioni, un’ulteriore conferma del crescente prestigio internazionale.

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