Camfin si affida al bond convertibile in azioni Pirelli

Camfin, l’azienda milanese che opera soprattutto in ambito petrolifero e immobiliare, vanta un debito di non poco conto: in effetti, come è emerso chiaramente dalla relazione sul primo semestre di quest’anno, l’indebitamento è pari a 382,4 milioni di euro, di gran lunga superiore a quanto si attendeva la società, ma anche rispetto a quanto concordato con le banche tre anni fa in degli appositi accordi (il target in questione era stato fissato a 250 milioni di euro per la precisione). Questo debito può comunque essere ridotto attraverso il rimborso di una tranche entro il prossimo mese di dicembre: i 132,4 milioni a cui si sta facendo riferimento possono essere risarciti facendo ricorso a dei metodi ben precisi.

Ad esempio, Camfin può provvedere a un aumento di capitale, ma anche a una cessione di una parte o di tutti i titoli azionari relativi a Pirelli, a patto che si concordi il tutto con le banche che finanziano la società lombarda. Una valida alternativa che potrebbe interessare a molti investitori è quella del prestito obbligazionario convertibile in titoli azionari della stessa Pirelli. Quanto potranno risultare utili tali bond? Entrando maggiormente nello specifico, c’è da dire che il consiglio di amministrazione di tre settimane fa non ha valutato come convenienti sia l’aumento di capitale (i mercati sono ancora troppo turbolenti) che la cessione di titoli azionari (il gruppo Pirelli sta veleggiando piuttosto bene).

Pertanto, non rimane che affidarsi al bond convertibile, nella speranza che sia davvero in grado di ridurre l’indebitamento in questione. Tra l’altro, le azioni Pirelli non sono vincolate da nessun tipo di sindacato di blocco, sia per quel che riguarda la forma privata che per quella pubblica, un altro elemento a favore di tale scelta. Il mese di settembre che comincerà fra due giorni sarà decisivo in questo senso, dunque occorrerà attendere ancora poco per scoprire i nuovi risvolti.

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