Le ottime prestazioni di Pirelli

pirelliLo avevamo anticipato in un articolo di qualche settimana fa, era il 19 ottobre, e oggi continuano le conferme sulle azioni della Pirelli, dopo il suo ritorno sul mercato azionario. Si era parlato di un target price di 6,7 euro ad azione, e l’azienda conferma il suo trend positivo dopo l’Ipo e la trimestrale più che positiva, che mostra i progressi dell’anno, da gennaio fino a settembre. Così il titolo guadagna ancora e si avvicina ad agganciare i 7 euro ad azione. Oggi è ancora in positivo del 1,15%, e registra il record positivo fino ad oggi, da quando Pirelli ha deciso di tornare in Borsa.

Il trimestrale spinge in alto le azioni grazie a ricavi di 4.038,5 milioni di euro, il che significa un incremento del 9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Grandi prestazioni per il settore High Value che segna un aumento del 13 per cento sia nel volume che nel ricavo, incidendo sul fatturato fino al 58 per cento. È un autentico record di ricavi, che porta Pirelli a centrare tutti gli obbiettivi, anche di rinvestimento, del suo Piano Strategico fino 2020. Un’azienda in espansione quindi, con un probabile update in alto del target price. Probabili prese di profitto a parte, il consiglio è su hold.

Ipo Pirelli: come si comporterà il titolo?

E’ partita ieri l’offerta pubblica delle azioni Pirelli volta al ritorno della società alla borsa di Milano: essa avrà fine il prossimo 28 settembre e con molta probabilità il titolo ritroverà il suo posto a Piazza Affari già dal 4 ottobre prossimo.

Investire in Pirelli 2012

Pirelli ha recentemente rivisto al ribasso le previsioni sui ricavi e sul debito, nonostante un rendiconto gestionale dei primi nove mesi in linea con le attese, con un utile di 308,3 milioni di euro (251,3 milioni di euro nello stesso periodo del 2011, +22,7 per cento su base annua). L’ebit, comprensivo degli oneri di ristrutturazione (a loro volta pari a 18,2 milioni di euro contro i 9,9 milioni di euro al 30 settembre 2011) si è invece fermato a 592,8 milioni di euro (+31,4 per cento), il margine ebit del 13 per cento (ex 10,6 per cento), i ricavi di 4.574,1 milioni di euro (+7,2 per cento).

Camfin si affida al bond convertibile in azioni Pirelli

Camfin, l’azienda milanese che opera soprattutto in ambito petrolifero e immobiliare, vanta un debito di non poco conto: in effetti, come è emerso chiaramente dalla relazione sul primo semestre di quest’anno, l’indebitamento è pari a 382,4 milioni di euro, di gran lunga superiore a quanto si attendeva la società, ma anche rispetto a quanto concordato con le banche tre anni fa in degli appositi accordi (il target in questione era stato fissato a 250 milioni di euro per la precisione). Questo debito può comunque essere ridotto attraverso il rimborso di una tranche entro il prossimo mese di dicembre: i 132,4 milioni a cui si sta facendo riferimento possono essere risarciti facendo ricorso a dei metodi ben precisi.