Investire in titoli di stato del Giappone

I politici italiani e spagnoli non sarebbero biasimati se guardassero con invidia alla situazione del Giappone, che è probabilmente il caso più emblematico di distorsioni cognitive nelle scelte degli investitori sui mercati finanziari. Il caso del paese del Sol Levante ha quasi dell’assurdo: il paese cresce a ritmi davvero molto lenti ormai da anni, nella morsa della deflazione e superato nella classifica delle principali economie del mondo dalla vicina Cina, che dallo scorso anno ha conquistato la seconda posizione dietro agli Stati Uniti.

Tokyo è alle prese con un debito pubblico in costante crescita. Le agenzie di rating hanno spesso lanciato l’allarme e dallo scorso anno il rating sovrano giapponese è stato rivisto più volte al ribasso. Standard & Poor’s valuta il Giappone “AA-“, Moody’s “Aa3”, Fitch “A+”. Insomma, rating che fino a qualche mese fa erano più o meno gli stessi di Italia e Spagna. Tuttavia, mentre i Btp e i Bonos viaggiano rispettivamente a tassi superiori al 6% e al 7%, i tassi sui JGB (Japanese Government Bonds) sono sui minimi storici.

Altra fatto incredibile è che mentre in Italia e Spagna si soffre tantissimo per manovre finanziarie che hanno imposto ai contribuenti sacrifici immani, in Giappone il governo guidato da Noshido Nonda rischia di cadere per un modesto aumento dell’iva al 5% dal 3%, a partire dal 2015. Secondo Fitch, il rapporto debito/pil nipponico salirà a fine anno al record di sempre del 239%. Lo stock del debito pubblico supererà abbondantemente il quadrilione di yen (un milione di miliardi di yen), ovvero quasi 11.000 miliardi di euro! Si tratta di un ammontare pari quasi a tutto il debito dell’Ue-17.

Eppure i titoli di stato giapponesi vengono considerati “beni rifugio” nei periodi di maggiore turbolenza sui mercati finanziari e lo yen è tra le valute più acquistate ormai da anni. All’inizio di questa settimana il rendimento del JGB a 10 anni ha toccato il minimo più basso degli ultimi 9 anni allo 0,72%. Il motivo? Nonostante il debito monstre e crescita debole, più del 90% del debito giapponese è nelle mani dei giapponesi stessi. Tuttavia, serve un cambio di direzione, altrimenti il Giapponese rischia di mandare sul lastrico decine di milioni di persone nei prossimi decenni: la popolazione invecchia ed è probabile il passaggio a un deficit commerciale permanente.

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