Agenzie di rating bocciano le economie occidentali

In America come in Europa aleggia lo spettro di una nuova fase di rallentamento dell’economia, che potrebbe sfociare in una nuova fase di recessione. Anche per questo l’Agenzia di rating S&P nello scorso weekend ha abbassato il rating sul debito dell’America. Gli Stati Uniti, per la prima volta nella loro storia, non hanno più la tripla AAA, il che significa che non è più il Paese più affidabile al mondo nel rimborsare il proprio debito. L’innalzamento del tetto sul debito, raggiunto a fatica nei giorni scorsi, non è così passato inosservato a fronte di un’economia statunitense che è ancora fragile e che, con a capo l’Amministrazione guidata dal Presidente Barack Obama, è chiamata per i prossimi anni ad affrontare delle sfide difficili.

Oggi, quando in Italia erano le 19,30, il Presidente Obama ha parlato in diretta alla nazione, affermando che l’America, indipendentemente dalle Agenzie di rating, è e rimane un Paese da tripla A. Anche Warren Buffett, sebbene il suo giudizio sia di parte, ha sottolineato come il downgrade di S&P sia senza senso, e come l’America, se esistesse la quadrupla A, sarebbe l’unico Paese a meritarsela.

Non la pensa però così la Cina, che appresa la notizia del downgrade, anche con spirito di propaganda, ha chiesto garanzie ed ha inoltre sottolineato come per l’America il tempo degli sperperi sia finito. Nel complesso le Agenzie di rating, sebbene tanto contestate, stanno palesemente bocciando le economie occidentali. La Bce proprio da oggi ha iniziato a comprare massicciamente titoli di Stato italiani e spagnoli per fermare la speculazione sui rispettivi debiti sovrani. Ma per arginare la crisi a carico della Banca centrale europea è atteso uno sforzo senza precedenti. Lo dimostrano gli odierni crolli di Borsa, partiti ieri dalle piazze arabe per poi passare all’Europa ed infine a Wall Street, con il Nasdaq che ha perso quasi il 7%.

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