Moody’s stima crescita stagnante in Europa nel 2013

L’agenzia di rating Moody’s ha diffuso questa mattina l’ultimo rapporto sugli scenari globali, evidenziando i rischi per l’area euro dovuti alla debolezza dell’economia dei paesi periferici. Secondo gli esperti dell’agenzia, se Italia e Spagna mostreranno ancora cali del pil fino al 2015 l’impatto negativo sull’intera zona euro sarà enorme. Moody’s ritiene che il rischio sia quello di assistere a nuovi incrementi record della disoccupazione a livello europeo, che metterebbe in pericolo il già fragile equilibrio politico raggiunto finora dai leader continentali. Moody’s si aspetta per quest’anno una crescita stagnante nella zona euro.

Secondo gli specialisti dell’agenzia, l’Europa crescerà a due velocità: Germania e Irlanda mostreranno un’espansione economica, mentre Italia, Spagna, portogallo e Grecia continueranno ad arretrare. Tra i fattori positivi evidenziati da Moody’s c’è invece la discesa dei rendimenti dei titoli di stato dei paesi periferici, che sta allontanando sempre più il pericolo di un ricorso al programma di aiuti finanziari. Inoltre, i timori legati al costante deflusso di capitali dai paesi periferici a quelli “core” sono ormai in gran parte rientrati.

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A livello globale Moody’s ha comunque rivisto al ribasso le stime di crescita per le economie dei paesi più sviluppati: Stati Uniti, Giappone, Germania e Regno Unito. Secondo Moody’s il pil americano quest’anno crescerà del 2%, a causa di politiche fiscali più stringenti che avranno un impatto negativo sui consumi privati. L’economia americana riuscirà a salire con maggiore forza solo a partire dal 2014. Più difficile è la situazione del Regno Unito, che secondo l’agenzia di rating crescerà intorno all’1%.

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Gli esperti di Moody’s sottolineano che la Gran Bretagna dovrà allontanare lo spettro di una nuova recessione e la possibile perdita della prestigiosa tripla A al proprio rating sovrano. Per le economie emergenti del G20, invece, Moody’s si aspetta una crescita intorno al 5,5% quest’anno. In particolare, in Cina il pil dovrebbe crescere dell’8%. Per i 20 paesi più industrializzati la crescita dovrebbe essere del 2,9% nel 2013 e del 3,3% nel 2014.

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